In occasione della riunione svoltasi un paio di settimane fa al
Centro sportivo di Collecchiello, in cui i rappresentanti delle quattro associazioni di
tifosi (BOYS, Settore Crociato, Centro di Coordinamento e Associazione Petitot) avevano
dato delucidazioni ai dirigenti della società Gialloblu in merito al corteo Portiamo il PARMA alla
salvezza, era stata avanzata da Lorenzo Minotti, il team manager dei Crociati, una
proposta mirata al riavvicinamento tra squadra, tifoseria e città, legata al particolare
momento di difficoltà che stiamo vivendo. Lex capitano dei Gialloblu dellera
Nevio Scala propose di tornare ad incitare i giocatori; in particolare quelli a cui,
talvolta, viene a mancare la tranquillità necessaria, magari un po osteggiati per
via di qualche errore di troppo, auspicando quindi non tanto il coro per un
"Gilardino" dopo una realizzazione, quanto un coro per un "Bonera"
dopo che ha causato un rigore
Siamo così tornati sullargomento per vedere se cera la volontà di un ritorno
al passato, ma sia parlandone tra Noi, sia successivamente con i ragazzi del Settore, si
è subito capito che una grossa apertura sulla cosa non cè! Non credete che sia
piacevole tenere questa linea, sarebbe bello per tutti, per Noi in primis, potersi
affezionare ad un giocatore che, al di là di quelle che possono essere le sue prestazioni
in campo, dimostra smisurato attaccamento alla Maglia e resta legato a vita alla nostra
società, rifiutando proposte miliardarie e accattivanti di club blasonati o
economicamente forti, ma purtroppo la realtà è ben altra
Il calcio è cambiato in
maniera cosi drastica che ha smarrito il suo lato sentimentale, trasformandosi, di fatto,
da gioco a prodotto da vendere. Sono comparsi i nomi sulle maglie per aumentare il
fatturato del merchandising, annullando il fascino dei numeri dall1 all11 con
il mediano che era il 4 o lala destra il 7; il mercato è aperto tutto lanno,
con giocatori che oggi sono con te e domani vengono venduti, oppure che giocano tre mesi
con la certezza di essere ceduti a fine anno
A PARMA siamo rimasti scottati da alcuni casi particolari, di giocatori a cui ci si stava
affezionando e che invece, puntualmente, hanno preso altre strade. Ricordiamo Herman
Crespo, che dopo quattro anni con noi è cresciuto diventando uno dei più prolifici
bomber europei è poi è stato ceduto per due lire, tre brocchi e non si sa quanti litri
di latte; Gigi Buffon, che a PARMA è arrivato poco più che bambino, frequentando le
nostre scuole, i nostri bar, guzzando le nostre fighe, assimilando costumi e usanze
nostrane, ma che davanti ad una offerta della Juventus, uno dei nostri avversari più
odiati, non ha esitato un attimo, diventando un gobbo a tutti gli effetti
Per non
parlare poi di Simone Barone, che come Buffon ha fatto tutte le giovanili con il PARMA, ma
che questestate, in un momento di difficoltà della società, anziché dimostrare
riconoscenza a chi gli ha dato lopportunità di diventare uomo, oltre che calciatore
affermato, ha fatto una scelta di mafia, preferendo i tanti soldi che gli
offrivano il Palermo e Cosa Nostra
E di esempi ce ne sarebbero a decine,
ma pensiamo che anche i più scettici abbiano ormai capito il senso del discorso, perciò
avanti per la strada intrapresa gridando con sempre maggior convinzione e fierezza il
nostro orgoglio di essere parmigiani: CAMBIERANNO I GIOCATORI CAMBIERA
LALLENATOR, MA I CROCIATI, MA I CROCIATI, SARANNO SEMPRE NEL MIO CUOR!!!
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