Lavori in corso

Prima amichevole per il Parma e prima trasferta per i BOYS.
Iniziato il ritiro da una settimana a Malles, infatti, sabato 18 luglio il Parma è sceso in campo contro una selezione della Val Venosta e, come Gruppo, come cerchiamo di fare in ogni partita, non siamo voluti mancare, cogliendo l'occasione per prendere un po' di fresco e fare un giro fra i monti.
Malles non è certo dietro l'angolo, in alta Val Venosta, vicina ai confini di Austria e Svizzera, raggiungibile in 4 ore di auto, circa.
C'è chi decide di fermarsi qualche giorno, chi di andare in giornata, per questo ci muoviamo in auto, arrivando in paese per l'ora di pranzo. Malles è un piccolo paese, non c'è molto, gli abitanti parlano per lo più tedesco e dopo italiano, ci guardano come fossimo alieni, non con troppa simpatia, ma alla fine basta scambiare due chiacchiere e l'atteggiamento cambia. Spioviggina e di fresco ce n'è fin troppo, vista la neve sulle vette, così ci chiudiamo in una bella birreria a bere e a mangiare.
Al contrario dei ritiri degli anni passati (non consideriamo Collecchio), non ci sono molti tifosi del Parma oltre a noi, mezzo pullman del Coordinamento e qualche tifoso arrivato anche non da Parma.
Arriviamo al campo sportivo una mezz'oretta prima del fischio d'inizio, e ci attende la sorpresa più spiacevole della giornata: per entrare ci vogliono 8 euro. Pensare che a S. Siro, anche se al 3° anello, ce ne han chiesti 11, e non per vedere (senza offesa) la Selezione Val Venosta, in un'amichevole senza importanza: assurdo!
Entriamo e ci mettiamo nei gradoni non occupati. C'è abbastanza gente ad assistere alla partita, ma pochi tifosi del Parma, molti curiosi, tutti seduti. Noi siamo una ventina, ci mettiamo in un angolo, attacchiamo gli striscioni "La fede non si diffida" e "Curva Nord Matteo Bagnaresi", lo stendardo per il Tino, e, visibile a tutti, "No alla tessera del tifoso".
A proposito di Tessera del Tifoso, all'intervallo abbiamo modo di parlarne col presidente Ghirardi, che ammette di non saperne nulla o quasi, che per le Società è una scocciatura, ma solo a livello economico, e tutte o quasi cercano di evitare questa spesa. Noi gli spieghiamo cosa non va di questo "progetto all'italiana", che contiene un articolo che rischia di non far mettere mai più piede allo stadio a tante persone, che han già pagato (giustamente e non). Ci lasciamo con la sua parola che si sarebbe interessato, staremo a vedere.
Durante la partita cantiamo e ci divertiamo, cori seri e meno seri, il più forte sicuramente, e che viene dal cuore è stato un "Giustizia per Gabriele", ripetuto due volte.
La partita, lo ammettiamo, non è stata molto seguita, più che altro è una "sgambata", il Parma vince 7 a 0, accusando il carico di lavoro tipico di inizio preparazione atletica.
A fine gara ci fermiamo qualche minuto, e cogliamo l'occasione per due chiacchiere con qualche giornalista di Parma: l'argomento è la sentenza sull'omicidio Sandri, su cosa hanno detto e, sopratutto non detto, giornali e tv. Davanti all'evidenza i giornalisti si sono trovati in difficoltà, hanno cercato di arrampicarsi sugli specchi, uscendo con le solite frasi di circostanza. Ne ricordiamo una in particolare, di un giornalista della Gazzetta di Parma, che non centra direttamente con Sandri: "Il giornale ha dei proprietari e vogliono leggere quello che gli piace...". Su questo non avevamo dubbi, ed è proprio quello che gli contestiamo: che non fanno informazione (alla faccia del loro dovere deontologico!), ma gli interessi dei loro padroni (che spesso sono opposti a quelli della Comunità). A proposito di padroni, proseguendo il discorso è saltato fuori anche il nome di Pizzarotti...
In questi giorni la Gazzetta di Parma (è un po' eccessivo chiamarla con il nome della città...) ha tagliato perfino la notizia della nostra raccolta fondi per l'Abruzzo. Si vede che i suoi proprietari non avrebbero avuto piacere a leggere tale notizia...