29 - 07 - 2007
Pre-campionato
Partiamo giovedì sera dall'aeroporto di Bergamo e siamo in otto; destinazione Glasgow per seguire il Parma nell'affascinante amichevole contro il Celtic, in programma per domenica alle 14 (ora locale).
Fin dal mattino di sabato notiamo la massiccia presenza di sostenitori del Chelsea (dalla stazza non indifferente e dall'alto tasso alcolico), giunti in città per seguire la loro squadra, impegnata nel pomeriggio contro i Rangers. In serata ci raggiungono altri tre ragazzi del Gruppo, con i quali trascorriamo qualche ora in allegria, tra una birra e l'altra, prima di trasferirci nel paesino che ci ospiterà per la nottata.
Domenica arriviamo nei pressi del Celtic Park alle 13.30, e vediamo subito la lunghissima coda al botteghino, vigilata dalla polizia a cavallo, nonostante il calcio d'inizio sia ormai imminente. I tifosi di casa, adulti e bambini, indossano tutti la maglia del club, il che rende comprensibile il grande affollamento al "megastore", a fianco dello stadio, rivenditore ufficiale del (costoso) materiale del club scozzese. All'esterno è anche possibile acquistare il programma della partita, un libretto ben rilegato e a colori, venduto alla "modica" cifra di 2,50 sterline (al suo interno, tra le altre cose, c'è una sufficientemente dettagliata storia del Parma Calcio).
Ritirati i nostri biglietti ci apprestiamo ad entrare, quando apprendiamo che all'interno dell'impianto non sarà possibile fumare (neanche quello). Passiamo tra tornelli strettissimi; abbiamo zaini e valigie ma nessuno ci perquisisce. L interno offre un buon colpo d'occhio, per essere un'amichevole gli spalti sono piuttosto gremiti, anche se ci sono tanti buchi.
Siamo in tribuna, anche se i posti a sedere sono numerati e i numeri a noi assegnati sono distanti, c'è permesso di stare vicini. Esponiamo lo striscione "1977", lo sosteniamo a mano per qualche istante e poi lo appoggiamo sui seggiolini davanti a noi.
Gli spalti del Celtic Park sono spogli di striscioni e bandiere. Unica eccezione: tre grossi bandieroni, che con nostro grande stupore sono dispiegati e sventolati dagli steward, per poi essere riposti con il calcio d'inizio.
Ad inizio partita facciamo partire un coro, che disorienta gli spettatori a noi vicini. Qualcuno ci fa anche cenno di stare in silenzio, quasi stessimo disturbando, come se una partita di calcio invece di essere vista si ascoltasse.
I padroni di casa, dal punto di vista canoro, non offrono nulla, se non qualche coro isolato che si perde nel vento e qualche sussulto che accompagna le azioni offensive dei biancoverdi. A noi, abituati a cori bandiere e fumogeni, non ci resta che rassegnarci ad osservare la partita da semplici spettatori e la cosa è molto noiosa.
Il Parma in campo offre una buona prestazione anche se da una squadra come il Celtic, forse, ci si aspettava qualcosa in più. Al vantaggio scozzese il boato del pubblico di casa è soffocato da un'assordante canzone lanciata dagli altoparlanti, finita la quale, tutti tornano a sedersi composti al proprio posto. Uno strano modo di esultare...
Finita la partita gli spalti si svuotano velocemente e così anche noi ci ritroviamo ad abbandonare l'impianto e ad organizzarci per un rapido rientro in aeroporto, dove il volo del ritorno ci attende. Facciamo rientro a casa in nottata ancora più convinti che il modello inglese non fa per noi.
NO AL MODELLO INGLESE SI AL MODELLO CURVA NORD!!