20 - 12 - 2006
Serie A
Ennesimo turno infrasettimanale di campionato. Martedì sera, dopo la riunione del Gruppo, partiamo per la Sicilia in 17, a bordo di due pulmini.
Il viaggio scorre abbastanza bene, dopo tanti chilometri e dopo alcune (meritatissime) soste agli autogrill, giungiamo nei pressi di Reggio Calabria intorno alle 15 di mercoledì. Ci fermiamo praticamente tutto il pomeriggio, tra panini, birre e chiacchiere in compagnia. Le trasferte più lunghe permettono di conoscersi.
La temperatura mite ci consente di stare in spiaggia senza la giacca e un temerario, addirittura, controlla la temperatura dell'acqua coi piedi.
Verso le 18 ci dirigiamo al il traghetto. La traversata dura 10 minuti. Appena arrivati a Messina siamo intercettati dalla Polizia, che ci controlla i biglietti e ci scorta allo stadio facendoci attraversare la città con le sirene spiegate (forse un po' eccessivo). Arrivati a destinazione siamo preventivamente schedati, procedura che qui in Sicilia si ripete ogni volta. Ognuno deve dire il proprio nome e cognome davanti alla telecamera, con la carta d'identità ben in vista.
Entriamo allo stadio attorno alle 19:30 e dopo avere appeso gli striscioni ci concediamo un'ora di meritato riposo. Nel settore non c'è neppure un bar e, per fortuna, i Vigili del Fuoco ci danno una bottiglia d'acqua.
Quando inizia la partita sventoliamo le nostre immancabili bandierine Gialloblu.
La Curva davanti a noi è abbastanza piena, mentre nella parte dove sono posizionati i Fedelissimi ci sono ampi spazi vuoti.
Noi, per quel che è possibile, cerchiamo di farci sentire. I primi cori che si alzano sono ancora una volta per i nostri amici che neanche oggi possono essere con noi, i diffidati. Cerchiamo d'incitare i Crociati in campo con tutte le forze che ci sono rimaste.
Dopo essere passati in svantaggio, una magia di Paponi ci regala il pareggio che comunque è troppo poco, perché anche oggi l'undici non ha dato il massimo.
Finita la partita, mentre la Curva di casa invita i propri giocatori ad andare a lavorare, i nostri non si degnano neppure di venire sotto il settore a ringraziare chi si è fatto 1.200 km per sostenerli. Ci salutano da centrocampo. E' il loro stile. E la dice lunga sul loro conto.
Ma a noi non importa più di tanto. Perché non siamo qui per loro. Chi è venuto a Messina lo ha fatto per la Maglia e per lo Striscione, non per dei mercenari.
Finita la partita siamo scortati dalla Polizia fino al traghetto. Teniamo gli occhi bene aperti, non si sa mai.
Sul Pollino - e dai... -, verso le due, si accenda la spia dell'iniettore. Uno dei due pulmini, di colpo, perde velocità. Ci fermiamo. Ma per fortuna il mezzo riparte. Già avevamo negli occhi la concreta possibilità di passare un'altra notte da queste parti. L'iniettore da ancora problemi ma, una volta usciti dalla Calabria, non fa più capricci. I più lucidi guidano tutta la notte e arriviamo PARMA verso mezzogiorno. Per molti di noi c'è il lavoro che attende, per i più fortunati il letto di casa. Tutti comunque orgogliosi di avere onorato e rappresentato ancora una volta la nostra amata città.
GUARDA COSA SI FA' PER LA NOSTRA CITTA'!!!!