Per la trasferta di
Treviso abbiamo organizzato due pullman. Partenza da PARMA alle 9,30 e arrivo in terra
veneta dopo quattro ore circa di viaggio.
Uno spiacevole inconveniente ci attende all'uscita del casello autostradale di Treviso;
dobbiamo attendere, e per diverso tempo, un pullman in arrivo da PARMA. Riusciamo,
ciononostante, a fare il nostro ingresso allo stadio poco prima dell'inizio della gara.
Le previsioni metereologiche parlavano di pioggia, addirittura neve. Ma oggi, a Treviso,
è una bella giornata di sole.
Lo stadio
trevigiano, il Tenni, è in città, circondato da condomini. Piccole gradinate
in cemento, segnate dal tempo, attorniano il campo di gioco, tra reti metalliche e
inferriate di vecchio stampo. Per i più giovani, abituati ai campi della Serie A, è
qualcosa di piuttosto inusuale; per i meno giovani, cresciuti tra quelli della C, è uno
stimolo a ricordare i tempi andati.
Lo stadio è poco capiente ma ben concepito. Offre unottima visuale del campo, da
ogni settore; sorge in mezzo alla città, rimarcandone il suo legame inscindibile. E uno stadio
piacevole, questa è la sensazione che alberga in tutti. Forse perché è uno stadio
semplice, fatto per i tifosi, e non un impianto polifunzionale, creato per
soddisfare interessi economici particolari. Sicuramente non è in grado di ricevere maree
di tifosi ospiti ma soddisfa appieno quelle che sono le esigenze attuali del Treviso. Ed
è giusto che sia così.
Nel nostro settore siamo circa in 500, nuovo record stagionale di presenze Gialloblu
Crociate in trasferta.
Appesi gli striscioni e distribuite le bandiere, cominciamo a sostenere la squadra. Ad
inizio partita accendiamo una torcia che sarà poi seguita da altre due, al momento del
gol Gialloblu. Il tifo, in particolare nel primo tempo, stenta a decollare e solo nella
ripresa, ormai sicuri di portare a casa la vittoria, riusciamo a coinvolgere quasi tutti. Davvero belli gli ultimi
10 minuti dell'incontro, quando una marea di bandierine, bandiere e due aste, sventolano
al cielo aspettando il fischio finale che ci regala un'altra vittoria in trasferta e ci
allontana dalla zona retrocessione. Una vittoria sofferta, ottenuta lottando a denti
stretti e con una buona dose di fortuna; innegabili due errori arbitrali che hanno
condizionato la partita a nostro favore.
A termine gara i giocatori interrompono il loro "digiuno" di festeggiamenti,
ringraziandoci e venendoci a salutare.
Usciamo dallo stadio e, saliti sui pullman, vediamo i tifosi trevigiani raggrupparsi sotto
la tribuna, per contestare la loro squadra. Capiamo fin troppo bene ciò che stanno
vivendo e, un po per rispetto, un po per scaramanzia, evitiamo di parlarne
anche tra di noi.
Sulla strada del
ritorno, in un autogrill nelle vicinanze di Verona, incrociamo i giocatori del PARMA
Calcio. Li guardiamo amichevolmente ma restiamo sui mezzi, a chiacchierare e ridere delle
nostre avventure. Tutto ciò che potevamo dargli glielo abbiamo già dato a Treviso, e
glielo daremo ogni qualvolta indosseranno la Casacca Gialloblu Crociata.
Arriviamo a PARMA verso le 21,30, stanchi ma felici, per aver seguito e sostenuto, ancora
una volta, la nostra squadra in trasferta. Così ci salutiamo, dandoci appuntamento alla
riunione settimanale di martedì.
LIBERTA' PER GLI ULTRAS!
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