Resoconto partite

2003/04

PARMA - Lecce

 3 - 1

10 - 04 - 2004

Serie A

E' una bella giornata primaverile, poche nuvole e tanto sole, che quando splende libero si fa sentire.
La Curva è abbastanza piena, il Lecce non richiama tanto pubblico (meno di mille paganti) ma di questo Parma è facile innamorarsi. Una squadra di bravi ragazzi, seri professionisti ma soprattutto uomini, che s'impegnano sempre, anche oltre le loro possibilità, mettendoci cuore e grinta. Uomini sempre disponibili con i tifosi, ben gestiti dallo staff e da quell'allenatore, Cesare Prandelli, che ne sembra un po' il padre. Poche righe per descrivere… tutto quello che abbiamo sempre voluto.
Nelle nostre zone non si vede nessun leccese e nemmeno gli uomini della digos che probabilmente godono di una licenza pasquale….
Nel settore ospiti i 500 salentini sono come al solito molto colorati e compatti, tifano già da prima dell'incontro, l'andamento della partita non li sconvolge più di tanto ed il loro tifo resta compatto fino alla fine.
Anche oggi molti di loro sono stati fatti entrare con il biglietto della curva sud, dal momento che i tagliandi per il settore ospiti venduti i giorni prima della partita erano poco più di 200. Ancora una volta, le note “leggi speciali”, vengono aggirate dalle stesse questure in nome dell'ordine pubblico, leggi le cui uniche funzioni sembrano quelle di scoraggiare le trasferte dei tifosi, non di prevenire o combattere la violenza negli stadi. In questo caso è stato usato un minimo di “intelligenza” e con uno stratagemma si è evitato che i tifosi senza biglietto girassero liberi per la nostra città, con tutte le immaginabili conseguenze che avrebbe creato una situazione come questa al tranquillo sabato pasquale dei nostri concittadini. Con i leccesi non c'e' mai stata molta rivalità, poche offese, c'e' soprattutto reciproco rispetto per i chilometri percorsi ogni volta che giochiamo. I più vecchi ricordano un PR-LE particolare: era l'anno 84-85, in serie B, ci trovammo con alcuni Ultras del Lecce sotto la vecchia tribuna, noi per contestare società e alcuni giocatori, loro per applaudire la propria squadra e cantare contro i baresi (erano i tempi del signor Pezzella). Parlammo un po' e alcuni scambiarono le sciarpe… oggi sembra difficile che si possa ripetere un’analoga situazione.
La NORD non era piena, c'eravamo NOI che la viviamo tutto l'anno, quelli che ci sono anche con le provinciali (…il nostro rango), quelli che cantano, quelli che sventolano: quelli che hanno fiducia in questa squadra, sicuri che farà di tutto per vincere.
Prima dell'inizio i ragazzi del Settore alzano un paio di striscioni che ben fotografano il momento che stiamo attraversando, da una parte una squadra che piace (e piace tanto!) e, dall'altra, una società che tace (specie con chi non dovrebbe…).
Inizia la partita, appena il tempo di accendere i fumogeni e srotolare i LEONI ed è già… GOOLLLLL! Papera di Sicignano e la palla è in rete dopo soli 17 secondi. E' il tripudio. I cori sono sempre buoni, alcuni veramente possenti, e i pochi momenti di silenzio sono dovuti all'ansia del risultato. Il “cioppo” sopra il megafono, però, non tace mai, ricordando, anche a te che leggi, che nessuno deve avere incertezze, tutti dobbiamo dare sempre il massimo, in ogni frangente. Belle le nostre “sciarpate”, una delle quali dura vari minuti, sulle note di “CHE IMPORTA SE…”, canzone che rispecchia in pieno la nostra mentalità, e la dice lunga su quella che è la nostra posizioni nei riguardi dell'attuale situazione societaria.
Ancora cori per i DIFFIDATI, altri due ragazzi coinvolti nei fatti di Milano fanno il loro ritorno allo stadio, finalmente liberi di tifare. Quasi tutti i daspo stanno FINENDO, solo pochi ragazzi sono ancora sotto effetto, per loro continueremo a cantare, continueremo a portare in giro lo striscione DIFFIDATI BOYS.
In campo il Lecce gioca con il coltello fra i denti (gli servono punti per salvarsi) e mostra un buon calcio; nel secondo tempo, sul risultato di 2-0, accorcia pericolosamente le distanze e ci mette in agitazione. Ma è Gilardino che, al 38' del secondo tempo, ristabilisce il distacco. Siamo giù di testa e la Curva si sfoga tributando un coro al bomber. Sono anni che non amiamo i cori per i singoli (Barbuti a parte), ma l'adrenalina è a mille e capiamo che a molti farebbero piacere…non ci danno fastidio…ma è mai possibile che per Mutu, Adriano dopo e Gilardino poi, nessuno sia stato capace di inventare una “CANZONE”, un “CORO”, che non sia su quel maledetto ritmo, inventato dai tifosi del Chieti e cantato in tutta Italia, simbolo della COMMERCIALIZZAZIONE degli Irriducibili laziali??? Allora cosa aspettate ad... non sarà poi così difficile?
PER PARMA, PER IL PARMA, PER I BOYS

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