E' una bella giornata primaverile, poche
nuvole e tanto sole, che quando splende libero si fa sentire.
La Curva è abbastanza piena, il Lecce non richiama tanto pubblico (meno di mille paganti)
ma di questo Parma è facile innamorarsi. Una squadra di bravi ragazzi, seri
professionisti ma soprattutto uomini, che s'impegnano sempre, anche oltre le loro
possibilità, mettendoci cuore e grinta. Uomini sempre disponibili con i tifosi, ben
gestiti dallo staff e da quell'allenatore, Cesare Prandelli, che ne sembra un po' il
padre. Poche righe per descrivere
tutto quello che abbiamo sempre voluto.
Nelle nostre zone non si vede nessun leccese e nemmeno gli uomini della digos che
probabilmente godono di una licenza pasquale
.
Nel settore ospiti i 500 salentini sono come al solito molto colorati e compatti, tifano
già da prima dell'incontro, l'andamento della partita non li sconvolge più di tanto ed
il loro tifo resta compatto fino alla fine.
Anche oggi molti di loro sono
stati fatti entrare con il biglietto della curva sud, dal momento che i tagliandi per il
settore ospiti venduti i giorni prima della partita erano poco più di 200. Ancora una
volta, le note leggi speciali, vengono aggirate dalle stesse questure in nome
dell'ordine pubblico, leggi le cui uniche funzioni sembrano quelle di scoraggiare le
trasferte dei tifosi, non di prevenire o combattere la violenza negli stadi. In questo
caso è stato usato un minimo di intelligenza e con uno stratagemma si è
evitato che i tifosi senza biglietto girassero liberi per la nostra città, con tutte le
immaginabili conseguenze che avrebbe creato una situazione come questa al tranquillo
sabato pasquale dei nostri concittadini. Con i leccesi non c'e' mai stata molta rivalità,
poche offese, c'e' soprattutto reciproco rispetto per i chilometri percorsi ogni volta che
giochiamo. I più vecchi ricordano un PR-LE particolare: era l'anno 84-85, in serie B, ci
trovammo con alcuni Ultras del Lecce sotto la vecchia tribuna, noi per contestare società
e alcuni giocatori, loro per applaudire la propria squadra e cantare contro i baresi
(erano i tempi del signor Pezzella). Parlammo un po' e alcuni scambiarono le sciarpe
oggi sembra difficile che si possa ripetere unanaloga situazione.
La NORD non era piena, c'eravamo NOI che la viviamo tutto l'anno, quelli che ci sono anche
con le provinciali (
il nostro rango), quelli che cantano, quelli che sventolano:
quelli che hanno fiducia in questa squadra, sicuri che farà di tutto per vincere.
Prima dell'inizio i ragazzi del Settore alzano un paio di striscioni che ben fotografano
il momento che stiamo attraversando, da una parte una squadra che piace (e piace tanto!)
e, dall'altra, una società che tace (specie con chi non dovrebbe
).
Inizia la partita, appena il tempo di accendere i fumogeni e srotolare i LEONI ed è
già
GOOLLLLL! Papera di Sicignano e la palla è in rete dopo soli 17 secondi. E' il
tripudio. I cori sono sempre buoni, alcuni veramente possenti, e i pochi momenti di
silenzio sono dovuti all'ansia del risultato. Il cioppo sopra il megafono,
però, non tace mai, ricordando, anche a te che leggi, che nessuno deve avere incertezze,
tutti dobbiamo dare sempre il massimo, in ogni frangente. Belle le nostre
sciarpate, una delle quali dura vari minuti, sulle note di CHE IMPORTA
SE
, canzone che rispecchia in pieno la nostra mentalità, e la dice lunga su
quella che è la nostra posizioni nei riguardi dell'attuale situazione societaria.
Ancora cori per i DIFFIDATI, altri due ragazzi coinvolti nei fatti di Milano fanno il loro
ritorno allo stadio, finalmente liberi di tifare. Quasi tutti i daspo stanno FINENDO, solo
pochi ragazzi sono ancora sotto effetto, per loro continueremo a cantare, continueremo a
portare in giro lo striscione DIFFIDATI BOYS.
In campo il Lecce gioca con il coltello fra i denti (gli servono punti per salvarsi) e
mostra un buon calcio; nel secondo tempo, sul risultato di 2-0, accorcia pericolosamente
le distanze e ci mette in agitazione. Ma è Gilardino che, al 38' del secondo tempo,
ristabilisce il distacco. Siamo giù di testa e la Curva si sfoga tributando un coro al
bomber. Sono anni che non amiamo i cori per i singoli (Barbuti a parte), ma l'adrenalina
è a mille e capiamo che a molti farebbero piacere
non ci danno fastidio
ma è
mai possibile che per Mutu, Adriano dopo e Gilardino poi, nessuno sia stato capace di
inventare una CANZONE, un CORO, che non sia su quel maledetto
ritmo, inventato dai tifosi del Chieti e cantato in tutta Italia, simbolo della
COMMERCIALIZZAZIONE degli Irriducibili laziali??? Allora cosa aspettate ad... non sarà
poi così difficile?
PER PARMA, PER IL PARMA, PER I BOYS
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