BOYS PARMA 1977

Curva Nord

Atalanta - Parma
A Bergamo tornano le bandiere e... gli ospiti in Sud

02 - 09 - 2007

E' in una torrida domenica di inizio settembre che faccio il mio esordio ufficiale nella nuova stagione: mi aspetta il Comunale di Bergamo fresco dell'ennesimo restyling, questa volta reso necessario (!?) dalle normative post-Catania. Non senza emozione trapasso il primo tornello della mia vita, ma almeno lo status di fotografo mi risparmia dalla possibile perquisa, mai sufficientemente sopportata e sopportabile. Le novità più grosse della giornata non sono certo queste, ma piuttosto arrivano dagli spalti ed in particolare dal nuovo settore ospite, peraltro oggetto di interventi rilevanti non più tardi di qualche anno fa. In verità, non capisco la logica che ha determinato lo spostamento: si torna infatti indietro di vent'anni giusti giusti restituendo metà curva sud ai sostenitori in trasferta e facendo sparire le alte reti anti-oggetti. Faccio gli auguri a chi pensa che le nuove norme fanno così paura da fare stare tutti buonini ed a chi confida nel truce sguardo degli stewards per impaurire la solita teppaglia (!?) ultras; personalmente temo che tanto ottimismo sia azzardato o addirittura funzionale, molto più semplicemente, ai futuri divieti di tifosi ospiti nelle partite più calde. Resta invece destinata ad un ignoto destino, nonché ad una triste solitudine, la vecchia "gabbia" per gli ospiti.
Rinnovato è anche lo scenario della Nord, dove finalmente rispuntano bandiere, bandieroni e due aste dopo una lunga, quanto assurda e forzata, assenza. Sventolano i drappi più tradizionali, qualcuno ancora alle prese con un restauro ancora da ultimare ma troppo smanioso di tornare al lavoro dopo gli ignobili quanto risibili divieti.
I tifosi parmensi entrano un quarto d'ora prima del via, si compattano bene negli ampi spazi a loro riservati e cominciano a cantare e sventolare, regalando un bel colpo d'occhio. Con loro si nota qualche presenza dei gemellati empolesi.
Non mancano da subito cori di sfottò reciproci: sono gli strascichi di un "incontro ravvicinato" in quel di Parma qualche anno fa, evento comunque ricordato dalle due fazioni con un certo piacere, vista la lealtà che lo caratterizzò.
Rivalità, dunque, ma anche stima reciproca, come dimostra il fatto che alcuni cori contro il calcio moderno e la repressione vengano cantati all'unisono.
Sul campo la partita resta per lunghi minuti piuttosto noiosa, con pochi sprazzi di bel gioco ed ancora meno emozioni. La nuova Atalanta di Del Neri deve trovare ancora i giusti equilibri e la scioltezza delle scorse stagioni, mentre il Parma, pur senza stupire, sembra in grado di gestire la situazione senza troppe preoccupazioni. Non è un caso, quindi, se il risultato si sblocca solo sugli sviluppi di un calcio piazzato, anzi di un penalty che gli orobici si guadagnano sotto la Nord. Zampagna si incarica della realizzazione e l'esultanza è, manco a dirlo, quella di altri tempi.
Gli ospiti non demordono, dentro e fuori dal campo: se Boys e dintorni meritano applausi per come tengono alto il ritmo, Pisano è da fischi quanto, solo davanti a Coppola, spreca la grande occasione del pareggio. Siamo al 30° ed il match subito ritorna nel suo tranquillo alveo.
Penalizzata forse dalla perdurante messa al bando dei megafoni, la curva orobica si assesta su una prestazione vocale di media fascia, con pochi picchi degni di nota e, anzi, qualche silenzio di troppo. Se è vero che la squadra, un po' come la campagna acquisti di patron Ruggeri, non infervora (ancora) i bergamaschi, tirare in ballo Genoani, Romanisti e Bresciani sfrizzola sempre il velopendulo nerazzurro, ed il volume raggiunge i picchi di giornata.
Si rivelano invece decisamente pimpanti i gialloblù emiliani, certo mai domi quanto a fiato e manate, ma anche capaci di proporre qualche coro fuori dal coro che merita una citazione, come quello sulla melodia di "Vengo anch'io".
Duplice fischio e via di corsa a cercare un rubinetto con acqua fresca.
Si riprende a ritmo soft, per non dire di peggio. Carbura lentamente la Nord, ripartono in terza gli ospiti che, anche sul campo, provano a fare la partita e ad assestare il colpo letale: stavolta però è Reginaldo a buttare al vento una palla-goal che ancora grida vendetta.
Del Neri opta per un duplice cambio e butta in campo anche il neo-acquisto Indaghi (Simone): l'ex laziale è una molla carica che cerca da subito di rendersi protagonista, spesso tuttavia la smania di fare porta confusione alla manovra bergamasca. L'ex Laziale mette comunque lo zampino nell'azione che porta al corner che frutta il raddoppio: Carrozzieri segue le tracce lasciate da Loria e ne imita la capacità realizzativa.
Match chiuso, la Nord sventola ed alza mani e voce, Boys e compagnia risentono dell'illusione svanita e scendono di giri.
La mia partita finisce con una manciata di minuti di anticipo, punto di buon passo verso l'auto accompagnato dall'eco di uno stadio in festa, ma la squadra nerazzurra deve ancora lavorare parecchio per fare sognare davvero i propri sostenitori.

Testo di Lele Viganò
Tratto da:
Sport People - sito Internet

Sport People - presentazione

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