Cremona, città il cui nome
rievoca epiche trasferte della nostra storia; i cremonesi, tifoseria da sempre nostra
rivale e fraternamente gemellata con i reggiani, nostri avversari di tante dure battaglie.
Così, quando si nomina tale comune lombardo e i relativi Ultras, dai colori grigiorossi,
il nostro cuore Gialloblu Crociato aumenta le pulsazioni e ladrenalina ci fa tendere
i muscoli. E con questo spirito che allindomani dellanticipo di
campionato con lUdinese, giocato
ignobilmente in un gelido sabato sera, ci uniamo ai nostri fratelli spezzini, in trasferta
nella città del Torrazzo.
Partiamo da PARMA in quattordici BOYS, ma a destinazione troviamo altri ragazzi, giunti
autonomamente con un paio dauto, il che fa salire la presenza parmigiana a circa una
ventina di persone. Dopo aver raggiunto i pullman degli US74 e salutato loro e i ragazzi
del Fronte del Porto, ci dirigiamo insieme verso il settore ospiti in tutta tranquillità.
Nessuna opposizione in vista.
Entrare allo
Zini è come fare un tuffo nel passato. Quanti episodi, quanti aneddoti
ritornano alla mente dei più anziani di Noi, quella sconfitta due a uno lanno di
Sacchi, con i relativi incidenti a fine partita, i danneggiamenti al treno dellanno
successivo, dopo i tafferugli in stazione, fino alle sfide in serie A, tra cui quella in
cui conquistammo lo striscione Baraonda, poi recuperato dagli sbirri, che ci
costò già allora quattro diffide
Ricordi che si accavallano nella mente, stimolati
da unatmosfera di sapore antico, che ancora si conserva su campi di serie C. Poca
televisione, poca polizia, tabelloni rudimentali e, soprattutto, orari più intelligenti.
Gli spezzini, come sempre, ci fanno unottima impressione. Numerosi (oltre
settecento), compatti e possenti nei cori, sempre originali e coinvolgenti, con al seguito
tantissimi giovani, tutti con la sciarpa dello Spezia al collo. Al contrario la Curva
cremonese non ci emoziona particolarmente. La tifoseria grigiorossa prende posto in Curva
solo dieci minuti prima dellinizio della partita e spende la maggior parte del tempo
ad insultare noi parmigiani, dimostrando che nonostante la categoria diversa e il passare
degli anni, la rivalità è sempre molto accesa. Segno che la storia è stata ben
tramandata dalle vecchie alle nuove generazioni.
La partita è bella ma il 2-2 finale lascia un po di amaro in bocca ai supporters
dellAquila, la cui squadra meritava senzaltro la vittoria.
Alla fine, dopo lultimo caloroso abbraccio agli Amici di Spezia, ci dirigiamo verso
le macchine, parcheggiate in una via dietro il settore ospiti e riprendiamo la via di
casa, contenti che pur in un calcio che cambia, certi IDEALI non muoiono e non moriranno
mai
Forti di questo credo, come vuole imperitura Fede e consolidata tradizione,
intoniamo: "CREMONA - REGGIANA: FIGLI DI PUTTANA!!!"
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