La B al sabato. Una serie decaduta
17 - 08 - 2007
La Lega Calcio (che raggruppa e rappresenta le SpA del pallone) ha deciso che il campionato di Serie B 2007-08 si giocherà ancora al sabato, con anticipo al venerdì sera e posticipo al lunedì sera, e con turni infrasettimanali al martedì sera. Una formula che contestiamo da sempre, perché contrapposta alle esigenze dei tifosi, responsabile d'aver allontanato tante persone dallo stadio e d'aver fatto perdere interesse al campionato cadetto.
I presidenti hanno accettato per anni di giocare al sabato come voleva la pay-tv, per incassare i soldi provenienti dalla cessione dei diritti televisivi. Hanno guadagnato nell'immediato, ma hanno sperperato il loro principale patrimonio. La loro ricchezza, che si fondava sul numero di tifosi e sul prestigio del torneo, è persa per sempre.
Gli stadi vuoti non entusiasmano nessuno, nemmeno le pay-tv, sempre meno interessate alla Serie B.
Il vice-presidente del Lecce, Claudio Moroni, ha recentemente dichiarato che: "Abbiamo assistito [...] allo svuotamento degli stadi e questo non è più tollerabile". Ma ciononostante: nessun presidente ha chiesto esplicitamente di tornare a giocare alla domenica. Qualcuno lo ha minacciato, è vero, ma solo per stimolare un'offerta meno modesta da parte delle pay-tv. Anche perché, ormai, dopo anni di B al sabato; dopo gli aumenti dei biglietti; dopo le norme anti-tifo dell'Osservatorio e i decreti anti-ultras; non è affatto detto che gli stadi della B torneranno a riempirsi nell'immediato, anche qualora si tornasse a giocare alla domenica pomeriggio. Così, le società, pensano sia più prudente continuare a percorrere la strada delle pay-tv. Ma è una strada che, inesorabilmente, digrada verso la rovina.