Avanti ultras!
16 - 12 - 2007
"Avanti ultras!" E' questo lo striscione appeso alla balaustra centrale della Curva A di Napoli domenica 9 dicembre durante il posticipo (Napoli-Parma), parte finale di altri due striscioni: "MALGRADO SILENZI E TRASFERTE VIETATE INDOMITA E' LA FEDE RAGAZZI NON MOLLATE!" Questa frase rappresenta un po' lo stato d'animo di quasi tutti i Gruppi ultras della penisola, impegnati a resistere tra repressione, norme e decreti, convinti più che mai nel volere continuare a seguire la propria fede, a credere in un ideale, a vivere uno stile di vita, a tenere viva una mentalità. Ogni Gruppo si muove nella propria realtà cittadina, da ogni angolo d'Italia si sentono e si vedono proteste contro il decreto Amato, contro le Curve chiuse, contro i divieti di trasferte; di fronte a tutti questi soprusi la maggior parte dei Gruppi ha reagito compatta più che mai, decidendo di non adeguarsi, decidendo di contrastare e aggirare i divieti. Si è fatto fronte comune, immensa è stata la solidarietà nei confronti di Gabriele da parte di tutto il movimento, grandi le Curve che continuano a pretendere giustizia, che continuano a chiedersi perché chi ha sparato è ancora libero, mentre i ragazzi di Bergamo, Roma, Milano, Taranto, per reati molto meno gravi di un omicidio, sono stati arrestati e processati per direttissima. E ci vietano le trasferte, ci criminalizzano creando un "allarme ultras", chiudono Curve e stadi, colpendo indistintamente tutti, per creare conflitti tra noi e i tifosi normali, e la frattura aumenta, aumenta ancora di più la grande distanza che divide noi da chi invece ci giudica e fa le leggi.
Di fronte a una repressione sempre più dura, consapevoli di essere sempre nel mirino, gli ultras chiedono giustizia, perché la morte di Gabriele non deve essere dimenticata e diventare parte del sistema, non deve passare come un episodio normale, diventare uno scomodo precedente, non deve vincere l'ipocrisia.
Questa vicenda ha ricompattato tutti gli ultras d'Italia, tutti la pensiamo allo stesso modo, tutti hanno reagito alla stessa maniera, non c'è stato nemmeno il bisogno di mettersi d'accordo, la "sigla" Movimento Ultras non esiste più; nessun accordo, nessuna eversione, nessun terrorismo, il nostro è uno stile di vita divisi dai colori. Rivendichiamo più di 30 anni di aggregazione, storia e tradizione, sopravvissuti al tempo, alle mode e a non sappiamo più quanti decreti e leggi speciali, vogliamo continuare a vivere il nostro ideale, vogliamo continuare a vivere ultras.