Campionato 2006-07: aumenta il divario, cala l'interesse

18 - 05 - 2007

Il campionato che si sta per concludere verrà registrato come uno dei più scontati della storia recente. Mai forse, già ad inizio campionato, si sarebbe così facilmente potuto scommettere sulla vittoria dell'Inter. Un dominio incontrastato, dovuto alle capacità tecniche della rosa di Mancini e al poco spessore delle avversarie. Le penalizzazioni di inizio campionato hanno favorito questo dominio e hanno concentrato la maggior parte delle squadre - ben 10 - in un'estenuante lotta per la salvezza. Da tempo gli Ultras sottolineano come ogni politica per riportare spettatori allo stadio, incentivare l'afflusso dei tifosi, debba per forza collegarsi ad un campionato più equilibrato. Guardiamo qualche dato su come è cambiato il campionato. Fino a poco tempo fa squadre come Udinese, Livorno, Sampdoria, potevano fare il colpaccio in ogni stadio, anche con rose non stellari avevano una buona organizzazione di gioco, giocatori fidelizzati che interpretavano al meglio uno schema vincente. Tra alti e bassi, potevano dare fastidio. Ad oggi, se guardiamo queste 3 squadre, affannosamente si sono guadagnate in anticipo la salvezza, ma non hanno altre ambizioni. Di più, ci riesce difficile individuare una squadra rivelazione (Empoli?). I giocatori cambiano più spesso casacca, il sistema dei prestiti, delle comproprietà e delle logiche di breve periodo obbliga le società a salvaguardare sempre più la liquidità, i contratti di lungo periodo sono sempre più scarsi, le rose vengono spesso rivoluzionate e la qualità d'insieme risulta inferiore. Ne beneficia chi ha soldi in cassa e può trattenere o acquistare i giocatori migliori. In più, il circolo vizioso impone che la gran parte delle risorse economiche derivino dai diritti televisivi, che le grandi spuntano oggi a cifre sufficienti per fare programmazione di medio lungo periodo. Alle altre società, le briciole non consentono la tranquillità.
Questo sistema va urgentemente cambiato: per restituire al campionato il suo interesse, serve un maggior equilibrio tra tutte le pretendenti. Tolte le 3 più forti, ogni squadra dovrebbe lottare almeno per il 6° posto-UEFA. Il Governo deve affrontare in prima persona le logiche che stanno dietro alla spartizione dei diritti televisivi, garantendo il pluralismo, base necessaria di ogni sport, in quanto gli effetti sortiti, visibili sotto gli occhi di tutti (disaffezione del tifoso, abbassamento livello tecnico, orari assurdi a cui assistere alle partite, anticipi, posticipi) sono il risultato negativo di una gestione sciocca e incapace da parte della Lega Calcio. Lasciare a queste persone autonomia negli accordi con le tv non garantisce qualità e nemmeno interesse. Serve coraggio, serve capacità, serve lungimiranza.
PER UN CALCIO PULITO... UN CALCIO A MATARRESE!