BOYS PARMA 1977

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Comunicato unitario: "Se questo è lo stadio che volete..."

17 - 09 - 2005

Oggi, in occasione della partita con l'Empoli, i gruppi organizzati della tifoseria del Parma Calcio manifestano il proprio dissenso nei confronti del decreto governativo contro la violenza negli stadi in applicazione da alcune settimane.
La formula della protesta sarà la medesima esercitata domenica scorsa nella trasferta di Verona dai gruppi della Curva (Boys 1977 e Settore Crociato) con l'adesione, stavolta, anche del Centro di Coordinamento dei Parma Clubs.
Oggi, per i primi quindici minuti di gioco, terremo la parte centrale della Nord vuota e non tiferemo.
Lo stadio 'Ennio Tardini' dovrà sembrare un silenzioso deserto, un contenitore freddo e asettico, come rischiano di diventare tutti gli impianti sportivi italiani dove si consuma il gioco del pallone a causa della politica di gestione degli spettatori che si sta adottando negli ultimi anni, di cui quest'ultimo provvedimento legislativo rappresenta l'apice.
Quando faremo il nostro ingresso sulle gradinate con i canti, i suoni e i colori del tifo, cercheremo di sprigionarli con maggior impeto del solito, per far meglio comprendere l'importanza, in termini di entusiasmo e di carica emotiva, della partecipazione popolare all'evento calcistico.
La comunità dei tifosi non ne è un'abulica e insignificante cornice, ma ne è parte attiva, una co-protagonista fondamentale, di cui non si può fare a meno. Oltretutto in questo mondo del pallone siamo gli unici attori che non vi spendono energie per profitto, ma soltanto per passione.
Stesso comportamento sarà adottato, nel settore riservato agli ospiti, dai sostenitori dell'Empoli.
Siamo consapevoli che la forma scelta sia forte, perchè potrebbe danneggiare, in quei primi quindici minuti di gioco, la nostra squadra, ma siamo di fronte a un momento storico nel quale dobbiamo farci sentire, tutti, per far comprendere ai vertici del calcio e ai legislatori come la strada da loro intrapresa vada contro i principi di una disciplina sportiva vissuta serenamente e genuinamente dalla gente che la segue e che vi si appassiona.
Disposizioni troppe rigide e selettive come queste ultime rischiano di ottenere l'effetto contrario, di far disamorare il popolo dei tifosi, di disincentivarlo e di scoraggiarlo ad assistere a una partita di calcio e a sostenere la propria squadra del cuore, in trasferta soprattutto.
Se si vogliono combattere la violenza e gli atti di teppismo i mezzi sono altri.
Contestiamo, in particolare, la normativa che prevede i biglietti nominali e la schedatura preventiva di ogni tifoso e l'eccessiva burocratizzazione della relativa procedura.
Oltre a sottolinearne un limite costituzionale, che riduce e circoscrive la libertà personale, questa direttiva ha originato problemi di ordine pubblico, situazioni di disagio ed evidenti contraddizioni, ha contribuito (ne siamo convinti) alla scarsa affluenza negli stadi registrata nelle prime due giornate di campionato e si presta a essere attuata in modo difforme. Siamo curiosi di constatare, a proposito, se verrà applicata alla lettera nei confronti di tutte le tifoserie o se, invece, verranno fatte eccezioni di fronte a circostanze apparentemente incontrollabili.
Ci proponiamo, come gruppi della tifoseria Crociata, di tenere monitorate queste situazioni, di denunciarle e di preparare al più presto un piccolo dossier che le dimostri.
La protesta odierna, con quella di Verona di domenica scorsa, è la prima di una serie di iniziative dimostrative sul tema.

Invitiamo i tifosi della Curva Nord a non occupare la parte centrale per i primi quindici minuti della partita.
Chiediamo a tutti gli spettatori dello stadio 'Tardini' di collaborare alla buona riuscita della manifestazione, rimanendo inermi, freddi e distaccati durante questa dimostrazione, per poi applaudire l'inizio del tifo.
Quindici minuti senza passione sulle gradinate oggi sono un danno minimo per la nostra squadra.
Stiamo combattendo perché un domani potrebbe capitare di ritrovarci in poche decine su quegli spalti e il danno sarebbe maggiore per tutto il calcio, almeno come lo intendiamo noi, sport genuino e spontaneo, momento di aggregazione sociale.

BOYS PARMA 1977, Settore Crociato, Centro Coordinamento PARMA Clubs

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