Lestate bollente del calcio italiano
si è definitivamente conclusa con linizio del campionato, lasciandosi alle spalle i
soliti scandali, come la doppia retrocessione del Genoa ed i vari fallimenti di moltissime
squadre, evidenziando i lati disastrosi di chi gestisce questo calcio. Individuata la
malattia che affligge il gioco più amato in Italia, i vari dottori del
pallone hanno pensato bene di prescrivere una ricetta al fine di guarire questo
malato cronico... proponendo i biglietti nominali come soluzione! Lennesimo atto di
repressione, incontrollata ed insensata, pare abbia avuto però un piccolo effetto
boomerang. Il tifoso è oggi equiparato ad un potenziale terrorista, controllato,
sorvegliato e schedato (tutte cose che noi Ultras subiamo già da parecchi anni).
La maggior parte della gente nemmeno si ricorda qual è stato il teorico movente che ha
causato questa reazione. Dobbiamo infatti risalire al lancio di torce in campo da parte
dei tifosi nerazzurri, dove tra laltro non si registrò nessun ferito, al fine far
sospendere la partita Inter - Milan, esasperati dopo lennesima stagione
fallimentare. Vale la pena soffermarsi su questo particolare, in quanto, se una volta
venivano applicate leggi speciali dopo un fatto grave (esempio labolizione dei treni
speciali, dopo il rogo che riportava a casa i salernitani da Piacenza), adesso non è più
così. Lultima legge speciale applicata è stata creata tempo prima che si
presentasse il teorico movente, copiando un sistema già esistente come quello inglese,
senza però ricordare che lintervento del governo inglese avvenne dopo la strage di
Sheffield, in cui perirono più di 90 persone a causa delle barriere divisorie tra il
campo e gli spalti. Se nel caso degli anglosassoni cera un motivo serio per
giustificare un intervento governativo, in Italia tale situazione è venuta a mancare.
Così sè ricorsi ad un bombardamento mediatico verso fine estate, in modo da far
dimenticare alla gente quello che era successo nelle varie aule di tribunali, distraendo i
telespettatori, con un'altra puntata della telenovela la violenza negli
stadi
Abbiamo visto due giorni di auto-esaltazione da parte del questore locale per aver
identificato, bloccato e molto probabilmente diffidato, uno dei tre tifosi del Palermo che
aveva acceso una torcia nel corso della gara, provocando linterruzione del gioco per
circa tre minuti (
questo si che è un problema per la città di PARMA...)!
In tutti gli stadi che hanno adottato questo nuovo metodo di emissione di biglietti, ci
sono stati parecchi problemi, con persone entrate nel secondo tempo a causa di code
interminabili. A Genova molti tifosi non hanno potuto assistere allamichevole
Sampdoria - Stella Rossa, perché le biglietterie non erano provviste di computer e sono
rimaste chiuse, mentre in altre città le forze del disordine hanno dovuto
caricare i tifosi, visto il caos che sera venuto a creare.
Provate a pensare ad una trasferta come Bologna dello scorso anno, provate a pensarla con
i biglietti nominativi, con le code per prendere i biglietti ed entrare allo stadio. Ci
domandiamo come possano, questura e società, inserire 7.000 nominativi nellarco di
nemmeno 36 ore, visto che la resa dei biglietti avveniva nella tarda mattinata del giorno
antecedente alla partita e che per fare un biglietto ci vogliono circa quattro minuti.
Il nostro sospetto è che ci siano altre finalità, che nulla hanno a che vedere con la
cosiddetta violenza negli stadi. Una di queste sembra essere quella
darrivare allemissione dei biglietti solo tramite prevendita, garantendo ad
agenzie, di fresca creazione, tipo la Ticket-one o la Lottomatica, una buona fetta di
guadagno: basti pensare a quanto costa il diritto di prelazione e moltiplicarlo per gli
spettatori degli stadi in Italia... Non solo, teniamo presente che questo discorso lo si
può estendere a tutti gli eventi popolari a pagamento, tipo i concerti e le altre
competizioni sportive. La gente, in generale (non più solo gli Ultras), si sta stancando
dessere ingiustamente penalizzate, e se da una parte gli stadi sono teoricamente
più sicuri, sono sicuramente più vuoti. Il lento ma consistente declino del pubblico
calcistico ne è la conferma, a vantaggio, neanche a farlo apposta, di quello televisivo,
il quale assicura (direttamente se la vede da casa, o indirettamente se va al pub o al
bar) unaltra cospicua fetta di denaro a chi trasmette gli eventi sportivi o i
concerti.
Vorremmo essere chiari con le altre componenti del calcio che ci circondano; noi, come
BOYS, siamo sempre stati tolleranti nei confronti di chi si è sempre disinteressato dei
veri problemi del calcio, magari dandoci ragione in chiacchierate private a riflettori
spenti, salvo poi cambiare radicalmente versione una volta in pubblico, al fine di
portarsi a casa vantaggi personali. Ma questa volta siamo costretti ad applicare la regola
del: O con noi o contro di noi. Non possiamo accettare passivamente chi vuole
violentare i diritti dei tifosi (ammesso e non concesso che di diritti ce ne siano
ancora), così come non possiamo accettare chi fa il gioco di questa gente continuando a
genuflettersi dinnanzi a loro invece disolarli e prenderne le distanze.
Ci chiediamo tra quanto vedremo in azione sistemi di prevenzione ancor più
tecnologici, come il riconoscimento delliride e della retina e le impronte digitali
su biglietti e abbonamenti.
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