Il modello inglese - Gli stadi

04 - 07 - 2006

Lo stadio è quel campo di gioco dotato di strutture per ospitare spettatori e tifosi.
Pensando all'Inghilterra tornano alla mente immagini del passato - solitamente televisive - di stadi gremiti, con la folla in piedi che ondeggiava emozionata. Gradinate baciate dal sole e tribune coperte da sottili tettoie, sorrette da caratteristici pilastri filiformi. Su quegli spalti si radunavo le compagnie di un quartiere o d'una città, persone che si conoscevano da anni e si sentivano parte di un unico insieme. Oggi molti di quegli stadi non esistono più. Sono stati rimpiazzati da nuove strutture, che molto spesso conservano il nome originario ma hanno caratteristiche diverse. Infatti, al di là delle opere di restauro e ammodernamento che impone il tempo e il progresso, si sono andate a modificare radicalmente le loro peculiarità, fino a creare qualcosa di completamente differente, sia dal punto di vista architettonico sia funzionale.
Attorno allo stadio vero e proprio - quello fatto di gradinate, tribune, e un campo di gioco - sono sorti un insieme di edifici che oggi s'intendono parti del medesimo. Strutture fondamentalmente estranee, che come parassiti hanno circondato e iniziato a sfruttare la loro vittima, fino ad averne il controllo totale, fino a fondersi con essa in una nuova e diversa entità: l'impianto polifunzionale. Un ibrido, sorto mischiando il concetto di stadio con quello di centro commerciale. Ma un incrocio, pur mantenendo talune caratteristiche di chi l'ha generato, né perde altre. Per questo l'impianto polifunzionale non è - e non potrà mai essere - uno stadio.
Oggi, avvicinandoci ad un moderno impianto inglese, rischieremmo di non scorgere lineamenti a noi famigliari. Non il retro dei gradoni di qualche gradinata, non i muri con mattoni a vista che sostengono la copertura delle tribune, ma un altissimo edificio, costellato di finestre e ampie vetrate, preceduto da una distesa di tavolini imbanditi. E su di esso una scritta lucente al neon: "Hotel", accompagnata da almeno quattro stelle.
Un piccolo esempio.
Stamford Bridge è lo stadio del Chelsea FC e fu eretto (nella sua prima versione) nel 1877. Dopo i tanti lavori d'ammodernamento e ampliamento, che si resero necessari nel corso degli anni, nel 1994 fu interessato da una serie di opere che lo trasformarono radicalmente. Lo Shed, la "curva" dei tifosi più accaniti del Chelsea, venne abbattuta e ricostruita, dotata di soli posti a sedere. Contemporaneamente iniziarono i lavori per la costruzione del Chelsea Hotel Village, quell'albergo che oggi - con il nome di "The Hotel at Chelsea", è parte di Stamford Bridge. 273 camere a quattro stelle, 21 sale per conferenze e banchetti, 5 ristoranti, discoteca, piscina, parcheggio sotterraneo, centro benessere e centro commerciale. L'impianto è poi costellato di bar, facilmente raggiungibili da ogni settore.
Altra costruzione, oggi parte integrante di Stamford Bridge, è l'imponente negozio della società ("Megastore"). In esso, oltre a sciarpe, magliette, bandiere e casacche ufficiali - che possiamo identificare come "classico" materiale del tifoso, è possibile acquistare praticamente qualsiasi articolo, dalla tazza per il caffelatte all'arredamento per le camerette dei bambini. Ogni oggetto possibile ed immaginabile, dipinto con i colori sociali e recante l'emblema della squadra, è commercializzato.
Cosa rimane? Le tribune per vedere la partita. Ogni settore è coperto, dotato di soli a posti a sedere, attentamente sorvegliato da telecamere a circuito chiuso. E' rigorosamente vietato cambiare il posto assegnato, dire parolacce e inveire contro l'arbitro o i tifosi avversari. Chi sorpreso a tenere tali comportamenti - spesso grazie alle telecamere - può essere allontanato dall'impianto - a tempo indeterminato - e denunciato. In ogni settore di Stamford Bridge è anche vietato fumare.