Calciopoli. 2004/05 sì, 2005/06 no?
01 - 07 - 2006
L'inchiesta sportiva relativa alla squadre di vertice del calcio italiano è stata fulminea. La ricerca della verità doveva essere la priorità ma si sono privilegiate le scadenze Uefa. Ad altre squadre (Reggina, Messina, Siena, Empoli, Arezzo e Torres) si dedicherà, forse, un po' più di tempo.
I pm Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, della procura di Roma, hanno accusato di falso in bilancio Roma e Lazio per gli anni 2001-2002 (la Lazio vinse lo scudetto 1999/00, la Roma quello 2000/01). Ma gli stessi pm hanno chiesto l'archiviazione per Franco Sensi e Sergio Cragnotti in merito agli esercizi precedenti al 2001 (per prescrizione) e per quelli successivi al 2003 (perché dal 2003 è consentito "spalmare" i debiti). Roma e Lazio, grazie alla nuova legislazione sul falso in bilancio, grazie allo spalmadebiti, e grazie alla prescrizione, sul fronte della giustizia ordinaria riusciranno, probabilmente, a farla franca. La giustizia sportiva, in merito, non ha preso alcun provvedimento.
Nelle settimane scorse, nel corso delle indagini per falso in bilancio, le fiamme gialle hanno chiesto la documentazione a 71 squadre e la procura di Torino ha aperto un'inchiesta su 41 contratti di giocatori. La giustizia sportiva, anche in questi casi, non ha preso alcun provvedimento.
La cosa più incredibile, che interessa sia la "giustizia" sportiva sia quella ordinaria, è che si sta indagando solo su fatti antecedenti all'ultimo campionato.
Dalla stagione 2004/05 al termine di quella 2005/06 non è cambiato assolutamente nulla; non è cambiato il sistema, non sono cambiati i suoi uomini. Nel corso dell'ultimo campionato abbiamo assistito alla solita farsa: monopolio della GEA, scontri tra big e squadre satellite, decisioni arbitrali mirate che hanno stabilito la classifica - chi doveva aggiudicarsi lo scudetto e chi doveva finire in B. Ebbene, tutto questo resterà impunito.