BOYS PARMA 1977

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Impianti Fifa 2006

28 - 06 - 2006

Cartello Fifa 2006. Mille divieti per il tifoso Che belli gli stadi tedeschi. Li vediamo tutti i giorni in tv.
I Mondiali sono il gran galà del calcio e tutto dev'essere perfetto. Ma che lo sia realmente non ha molta importanza. L'importante è che tutto sembri perfetto. Perché i Mondiali di calcio sono più che altro un evento televisivo, quindi: apparenza.
Ma se decidessimo d'andare in uno stadio che ospita i Mondiali? All'ingresso troveremmo un cartello, che elenca mille divieti. Nella struttura non possono entrare armi, simboli nazionalsocialisti, scale, animali. Ma anche: fumogeni, carta per uso coreografico, felpe con cappuccio (le cuffie? Chissà...), bevande (neppure analcoliche!), valigie (gli zaini??), megafoni...
Vietare l'ingresso di zaini e bevande penalizza principalmente i tifosi in trasferta. Le società non amano chi segue la squadra fuori casa e cercano d'invogliare i tifosi a sottoscrivere abbonamenti tv.
Vietare l'uso di fumogeni, carta e megafoni, serve solo a combattere il tifo organizzato.
La maggior parte di questi divieti punta ad indirizzare i "clienti" verso le strutture commerciali dell'impianto polifunzionale e ad impedire forme d'aggregazione. Il tifo dev'esserci, perché stimola i telespettatori, ma come e quando tifare non lo devono decidere Ultras e tifosi. Basti pensare che in alcuni stadi europei i cori partono direttamente da apposite cabine di regia gestite delle società. Così: niente fischi, niente contestazioni, niente cori scomodi.
I tifosi devono stare esattamente al loro posto, senza conoscersi. Perché se si conoscessero potrebbero iniziare a frequentarsi e ad organizzarsi. Meglio che siano una massa eterogenea, senza legami, senza una gerarchia, senza obbiettivi che li accomunano. Perché così si può controllarli e gestirli facilmente.
Una massa indefinita non somma le forze dei singoli, un gruppo organizzato sì, e le convoglia tutte nella stessa direzione. E quando migliaia di persone marciano unite... non sempre si riesce a fermarle.
Forse gli impianti del Mondiale 2006 sono capolavori d'architettura. Ma un semplice impianto diventa uno stadio quando lo si utilizza per dare spazio ai tifosi. Queste strutture, invece, belle o brutte che siano, hanno una finalità opposta: speculare sulla passione dei tifosi.

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