Calcio-scommesse. InGiustizia 1983
24 - 06 - 2006
Paolo Ziliani, nel libro "Non si fanno queste cose a cinque minuti dalla fine!", ricostruisce la storia di una mancata combine tra Genoa e Inter.
Il 27 marzo 1983, venticinquesima giornata di serie A, l'Inter vince 3-2 a Marassi contro il Genoa. Il gol decisivo, a cinque minuti dalla fine, lo realizza Salvatore Bagni. Però non esulta nessuno. Anzi, i compagni sembrano arrabbiati. Negli spogliatoi si scatena una rissa. Giorgio Vitali, direttore sportivo del Genoa, dice a fine gara: "I dirigenti dell'Inter devono sapere che merde sono i loro giocatori sul piano umano". La sensazione di tutti è che la partita doveva finire 2-2, e qualcuno si è dimenticato di avvertire Bagni. Due giovani cronisti de "Il Giorno", Paolo Ziliani e Claudio Pea, decidono di indagare. Scoprono che in tanti avevano scommesso su quella partita, giocatori compresi.
Ziliani denunciò l'accordo e fu duramente attaccato da Gianni Brera. "Scrisse che eravamo inattendibili perché non eravamo lombardi e odiavamo Milano. Quando scoppia uno scandalo, il giornalismo sportivo fa sempre scattare dei meccanismi difensivi: Pantani e il processo alla Juve (del 1980, ndr) lo dimostrano".
L'inchiesta tenne banco per cento giorni e sfociò in due inchieste, una federale e una penale (totonero). Entrambe furono insabbiate. Genoa e Inter vennero prosciolte per "insufficienza di prove", formula al tempo neanche contemplata.