Per Carraro erano gli Ultras il problema del calcio italiano

04 - 06 - 2006

Tratto da "Stadio" del 14-04-2006:

Sicurezza negli stadi
Carraro: A giugno incontro con governo.

Roma – Il presidente della Figc, Franco Carraro, ha dichiarato ieri: "In Italia accadono troppo spesso episodi di violenza e questo è un punto debole della nostra candidatura agli Europei del 2012. Chiederemo un incontro con il nuovo ministro dell'Interno per il mese di giugno. Il Governo dovrà fornirci due risposte importanti relative al decreto Pisanu per la sicurezza degli stadi, e nuove misure economiche per l'adeguamento delle strutture sportive".

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Che strano leggere questo articolo nel bel mezzo della bufera che coinvolge i "signori" del pallone. Sono tra le ultime parole (famose...) pronunciate da Carraro, prima che si dimettesse da presidente della FIGC. Carraro, allineato ai voleri e ai desideri dei dirigenti delle più importanti società, ha sempre chinato la testa davanti al più forte, combinandone di cotte e di crude. Squadre fatte fallire con discrezione, società a cui è stato accordato lo spalmadebiti, società promosse o affossate a tavolino. Il PARMA (bisogna innanzitutto guardare a casa propria), per esempio, fu mantenuto in Serie A grazie ad una legge (preesistente) dello Stato, nonostante la sua applicazione in campo calcistico contrastasse con le normative della giustizia sportiva.
Politici e vertici Figc chiudono un occhio su tante cose ma, stranamente, spalancano occhi e telecamere per osservare gli Ultras. Quando c'è poco da vedere lo mostrano con la lente, quando non c'è niente... lo inventano a mezzo di giornalisti prezzolati.
Affermare che la violenza negli stadi è uno dei punti deboli della candidatura italiana agli Europei del 2012 è, in base ai fatti e alla luce di quanto sta venendo a galla, per lo meno, grottesco. I punti deboli del calcio italiano sono altri, innanzitutto: un sistema sbagliato e corrotto. Quel sistema di cui Carraro, per tanti anni, è stato massimo esponente.
Questi signori hanno perso il senso della realtà delle cose, ed è questo il vero motivo di tanto scempio. Il calcio si è imbruttito per colpa delle loro azioni e dei loro sporchi affari, e se sta morendo (perché sta morendo) non è certo responsabilità di chi, con passione ed immensi sacrifici, dà ancora a questo sport un significato puro ed inconfondibile.
La cartina di tornasole dell'evento sportivo non c'inganni. Perché gli uomini del sistema calcio nazionale puntano ad organizzare gli Europei del 2012?
1. Per alimentare un sistema corrotto con miliardi di Euro.
2. Per trasformare gli stadi italiani da luoghi d'aggregazione popolare in insediamenti commerciali (post-stadi), con la scusa che sono vecchi ed antiquati. Ma nei loro progetti non si vuole né ristrutturare né ammodernare. Si vuole cambiare la destinazione d'uso delle strutture, da sportive a commerciali (i famosi impianti polifunzionali), per aumentare le attività e gli introiti delle società. Come già testimoniano esperienze estere: in queste nuove strutture si pratica un'attenta selezione economica (mediante elevati prezzi dei biglietti e degli abbonamenti) affinché abbiano accesso persone con grandi possibilità di spesa.
3. Per colpire, in nome della prevenzione e della sicurezza, Ultras e tifosi. Forti di un sistema politico piegato ai potentati economici che governano il calcio (sempre pronto a legiferare a tutela dei loro interessi); supportati dai media, sempre pronti ad imbastire campagne diffamatorie contro Ultras e tifosi; i vertici del calcio italiano vogliono cogliere quest'occasione per togliere di mezzo, definitivamente, chi non è allineato ai loro interessi.

Se qualcuno teme veramente la violenza: pensi a quella vera, non a qualche scazzottata tra Ultras; e si preoccupi dei mille atti criminali che si compiono quotidianamente nelle nostre città. Oppure, fuori dallo stadio, lontano dalle tv, è tutto concesso? Se qualcuno teme veramente la violenza si occupi di mafia, di criminalità organizzata, di strupri, di omicidi e di pedofilia.
Prima di pensare ad organizzare nuove ed ulteriori manifestazioni, prima di dare nuovi poteri e nuovi compiti a chi ha distrutto il calcio italiano, si cambi il sistema e si condanni chi ha commesso illegalità.