Se fino a qualche tempo fa erano solo gli
Ultras ad essere discriminati dal punto di vista legislativo, mediante leggi speciali che
ne limitavano le garanzie costituzionali, con le nuove norme anti-violenza
questa discriminazione è stata estesa a tutti quelli che desiderano andare allo stadio.
Infatti, in barba alla tutela della riservatezza, per assistere ad una partita
di pallone è ormai necessario mostrare un documento didentità, i cui dati vengono
accuratamente registrati, dopodiché, si passa alla tradizionale perquisizione che, se
superata con esito favorevole, consente di prendere posto sulle gradinate, dove, per tutto
il tempo di permanenza, anche in assenza dincidenti, si è costantemente filmati
dalle telecamere delle forze dellordine. Misure preventive, dicono loro. E
innegabile che tutti questi provvedimenti (più o meno sensati, più o meno illegali)
hanno e avranno un effetto, ma anche a discapito della libertà della persona (ormai non
si parla più solo di Ultras). E se un giorno, queste misure preventive, si decidesse di
estenderle a tutti i settori della nostra società? Giustificarle oggi significa avere un
precedente, fornirgli quella parvenza di legalità che, in futuro, potrebbe permetterne la
diffusione anche in altri ambiti.
La cosa più strana è che tutte queste misure non impediscono il reato o comunque lo
scontro tra opposte fazioni, ma facilitano solo lindividuazione successiva dei
responsabili. Basandoci sulla nostra e vostra esperienza (se anche voi frequentate lo
stadio da un po di tempo), come più volte denunciato sui nostri organi
dinformazione, sembra che ci sia ben poco interesse ad impedire violenze e scontri
che, in taluni casi, cè sembrato fossero addirittura incentivati dalloperato
(davvero molto contraddittorio) di chi dovrebbe garantire lordine pubblico. Dopo
queste brevi considerazioni, le cosiddette misure preventive ci appaiono per
quello che sono: strumenti di controllo finalizzati alla repressione.
LEGGI SPECIALI? OGGI PER GLI ULTRAS
DOMANI PER TUTTA LA CITTA! |