Fumogeni no, razzi sì?
18 - 10 - 2005
Domenica pomeriggio (16 Ottobre) allo stadio Del Duca di Ascoli, una donna di 57 anni di Fano (tifosa sampdoriana) è stata ferita dalle schegge di un razzo, lanciato dalla curva di casa, che dopo aver percorso tutto il campo è esploso nel settore opposto.
Un gesto sciagurato, che poteva avere ben più gravi conseguenze. La tifosa doriana ha riportato un lieve trauma cranico e una ferita lacero-contusa alla fronte.
Subito dopo il fatto, molto prima che FIGC e organi di polizia iniziassero il loro teatrino mediatico, gli stessi Ultras e tifosi ascolani inferociti tentavano di rintracciare colpevole, dimostrano con i fatti che il gesto insensato era opera di un singolo, in aperto contrasto con la volontà e la mentalità di chi vive veramente la curva.
In serata, un sedicenne, accompagnato da un legale e dai genitori, s'è recato spontaneamente in questura, confessando d'aver lanciato il razzo. Era entrato allo stadio a fine partita, senza biglietto e senza alcun controllo da parte delle forze dell'ordine. Ma come? Ultras e tifosi non solo devono acquistare il biglietto ma devono sottoporsi a schedatura preventiva ("biglietto nominale"), devono varcare tornelli e assoggettarsi ad accurate e scrupolose perquisizione preventive, per poi essere filmati costantemente per tutto il tempo di permanenza. Chi non è Ultras o tifoso, ma viceversa va allo stadio con razzi esplosivi... può invece entrare gratuitamente, senza essere schedato e perquisito? S'è vietato l'utilizzo dei fumogeni (materiale pirotecnico non esplosivo per uso coreografico) e si lasciano entrare razzi esplosivi? Al di là delle responsabilità del ragazzo reo-confesso, crediamo in questa vicenda ci siano anche altre responsabilità, di chi, ieri, al Del Duca di Ascoli, s'è preoccupato di controllare solo Ultras e tifosi, dando libero accesso a tutti gli altri.
Alla tifosa blucerchiata ferita vanno i nostri auguri più sinceri di pronta guarigione, sentimento condiviso da tutti gli Ultras e da tutti i tifosi italiani.