BOYS PARMA 1977

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Ridateci il football

17 - 09 - 2005

Sono tanti anni che seguo il calcio, il mio sport preferito, quello che spesso e volentieri è riuscito a darmi emozioni straordinarie, quello che per due ore riesce a distogliermi dai pensieri e mi fa uscire dalla routine quotidiana. Ma ora, vogliono togliermi anche questo piacere! Con il passare degli anni, c'è stata quest'involuzione negativa, fatta di: caro biglietti, pay-tv e decreti assurdi che stanno snaturando completamente la maniera di andare allo stadio.
Seguo il PARMA fin da bambino, quando ammirato guardavo la nascita dei primi Ultras in quello spicchio che è ora, paradossalmente, il settore ospiti e provavo emozioni talmente forti che, unite alla mia curiosità, mi portarono ben presto, compatibilmente con l'età, ad unirmi alla parte più rumorosa e speciale del tifo. Ricordo ancora quando lo stadio era completamente aperto senza le barriere e si poteva girarlo lungo tutto l'anello, ricordo le botte dietro ai distinti contro le tifoserie più ostiche, sane scazzottate sedate a mala pena da quattro carabinieri; ricordo le emozioni di partite di serie C o B che ora sono solo antichi ricordi e l'inaspettata promozione in Serie A... Gli anni dei successi sono tempi recenti, così come la crescita eccezionale del mio Gruppo, che è passato da poche unità a centinaia di persone, con trasferte di dimensioni impensabili fino a poco tempo prima.
Negli ultimi anni, però, ho assistito anche al lento declino del sistema calcio, contro il quale da anni stiamo combattendo affinché i nostri valori e la nostra concezione del football non siano schiacciate da altri interessi che nulla hanno a che spartire con noi. Leggi speciali, non adottate neanche verso i mafiosi, sicuramente rei di reati molto più gravi, ci vengono applicate senza nessuna possibilità di controbattere. Questa strana metamorfosi, ha portato il tifoso ad essere paragonato al peggiore dei delinquenti, da colpire per educare gli altri, solo ed esclusivamente perché bisogna mettere il mostro in prima pagina.
Ora, per comprarsi il biglietto, ci vuole il documento alla mano e la decisione va presa con largo anticipo, perché se mi svegliassi la domenica mattina e decidessi di andare in trasferta... sarebbero cazzi amari! Dove vogliono arrivare questi nuovi padroni del pallone, assecondati dal ministro Pisanu, in quella che non esito a definire associazione a delinquere??? E' abbastanza chiaro che gli interessi dietro a queste "innovazioni" sono maggiori rispetto agli introiti che garantiscono i tifosi, e così: nessun rispetto per noi e per i nostri sentimenti!!!
Da qualche domenica essere Ultras è diventato tremendamente difficile e il movimento ne risentirà in maniera evidente, sia sotto l'aspetto numerico sia coreografico.
Domenica 11, a Verona, ho assistito all'ultima assurdità: un tifoso con due bimbi in lacrime, per l'impossibilità di acquistare il biglietto, perché sprovvisti di documento d'identità (avranno avuto dieci anni)... E' così che lor signori vogliono riportare le famiglie allo stadio??? E' così che si vuol combattere la violenza negli stadi. E' così che sarà il calcio moderno??? A questo punto, se le mie domande continueranno a ricevere risposta positiva, penso proprio di poter dire:
RIDATEMI IL FOOTBALL!

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