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Leggi Speciali anti-tifoso

22 - 09 - 2004

Pubblichiamo un articolo dell'avvocato Livio Apicella tratto dalla rivista "Diritto e Opinioni", organo ufficiale dell'Associazione Italiana Giovani Avvocati. Con piacere scopriamo che le nostre riflessioni contro queste leggi speciali sono molto simili, a testimonianza che piano piano, probabilmente anche grazie alle varie campagne di contro informazione attuate dagli Ultras in questi ultimi anni, che chi va allo stadio è sempre più spesso trattato come un cittadino di serie B, accrescendo in noi la consapevolezza di essere considerati come uno dei mali da estirpare della società di oggi.

I fatti dell'Olimpico, hanno nuovamente portato alla ribalta il "problema" delle tifoserie delle squadre di calcio, e del trattamento loro riservato da una legislazione irrazionale, perchè sempre emergenziale, emotiva e perbenista.
Il Movimento Ultras, negli anni, ha acquisito una sua fisionomia, una sua propria originale ideologia, che si riassume nell'opposizione alla repressione poliziesca ed al cosidetto calcio moderno fatto di finanza e TV. In Italia vengono tutelate e garantite le più svariate libertà, da quella sessuale a quella religiosa, alla libertà di bere e fumare. Ogni fine settimana, migliaia di giovani affollano le discoteche, si drogano, si ubriacano, si azzuffano, si accoltellano, sfrecciano in auto, hanno insomma la massima licenza di poter fare, senza che si sia mai parlato di chiudere le discoteche. Ai tifosi di calcio, negli ultimi anni, si è cercato di impedire non solo di fare qualcosa che possa alterare l'ordine pubblico che uno Stato di Diritto deve garantire, ma si è cercato di impedire addirittura di parlare o scrivere. Se è vero, come purtroppo è vero, che prima di ogni partita uno speaker spiega che saranno puniti "cori o grida che inneggino alla discriminazione razziale o territoriale (territoriale?!?)" significa che non si può gridare anche se gridare non è percuotere, qualcosa di offensivo a chi siede nella curve opposta, a chi provenendo da una vicina città è cresciuto, anch'egli, nel culto di antichi campanilismi, come un certo Dante Alighieri che, per quanto ha scritto contro i pisani, oggi sarebbe quanto meno diffidato, perchè, in Italia e nel 2004, si puniscono le grida, le urla ed ogni altra manifestazione (del pensiero). Altro strumento della memorabile cristallinità giuridica è la cosiddetta diffida, che deve far gridare allo scandalo tutti gli avvocati e tutti i cultori del Diritto; oggi, almeno, occorre la convalida del G.I.P., fino a poco tempo fa il Prefetto od il Questore potevano gravemente limitare la libertà di movimento di un qualsiasi cittadino, imponendogli di andare a firmare in Questura in occasione di ogni gara della propria squadra.
Durante l'estate scorsa, i fini giuristi che siedono in Parlamento, erano riusciti ad inventarsi addirittura l'arresto in flagranza differita di 36/48 ore!
In questi anni, si sono consumate palesi ingiustizie a danno di singoli tifosi, spesso estranei a qualunque episodio di violenza. Ed è proprio la violenza (fisica e non verbale) a dover rappresentare il vero discrimine, tra un comportamento legittimo ed uno punibile. E' auspicabile, pertanto, una profonda modifica di tutte le norme che interessano il mondo del tifo organizzato, ripristinando finalmente un minimo di legalità costituzionale, garantendo sempre, comunque e prioritariamente la libertà di espressione a tutti i cittadini, garantendo che gli ultra vengano giudiziariamente trattati come cittadini innocenti, e non come bestie marchiate dal solo fatto di essere tifosi. I tifosi sono molto più maturi e consapevoli dei propri diritti, e continuano a rappresentare ogni domenica l'unica parte sana di questo calcio, essendo gli unici che agiscono di tasca propria e mossi solo da una incontrollabile passione per i propri colori ed amore per la propria città. A queste decine di migliaia di tifosi i giovani avvocati saranno sempre vicini, per tutelare quella libertà minima che, oggi, viene garantita ad ogni categoria, affinché possano ancora ribadire nel genuino calore di una curva il proprio odio eterno al calcio moderno.

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