Nuove norme FIGC (contro i fumogeni)
20 - 04 - 2005
Dopo la sospensione della partita Inter-Milan di Champions League, causa fitto lancio di fiaccole dalla Nord interista e di qualche bottiglietta d'acqua, s'è scatenato lo show massmediatico di rito. Giornalisti di varie testate hanno dipinto uno scenario apocalittico, mistificando i fatti, quando la realtà delle cose non sembrava poi così drammatica (nessun ferito). Molto risalto è stato dato all'immagine del portiere del Milan colpito alla nuca da una torcia. Il primo passo è stato quello d'ingigantire il fatto (portiere colpito da una torcia), parlando a più riprese di petardi e botti, quando viceversa è ben noto che una torcia non esplode. Essere colpiti da una fiaccola non è sicuramente piacevole ma essendo materiale pirotecnico non esplosivo e del peso di pochi grammi è poco plausibile si possa rimanere seriamente feriti. Al massimo si può denunciare un po' di fastidio e magari riportare qualche piccola escoriazione, niente di più. Con questo non vogliamo certo dire che il lancio di oggetti in campo sia una pratica giusta e sensata ma ad ogni cosa andrebbe dato il peso che merita. Quando, invece, giornali e tv ingigantiscono simili notizie per poi far passare in secondo piano avvenimenti molto più gravi, anche di sangue, sembra che si sia perso il senso della misura e anche dell'onestà. Quando si da grande risalto ad un fatto superficiale e, viceversa, s'ignorano proditoriamente fatti gravi, per esempio il ricovero in rianimazione di un tifoso juventino, padre di famiglia, colpito in faccia da un lacrimogeno sparato dalle forze dell'ordine, s'evidenzia la malafede di chi dovrebbe fare informazione.
All'indignazione farisaica dei giornalisti hanno fatto seguito le dichiarazioni di politici e istituzioni, tutte volte all'adozione di misure sempre più drastiche. Anche questo un classico.
Carraro, presidente della FIGC, non ha perso tempo e avvalendosi dei poteri straordinari previsti dallo Statuto della FIGC, che in caso di particolari e urgenti motivi ( ? ) gli consentono di adottare e rendere immediatamente esecutivi i provvedimenti di competenza del Consiglio federale, ha deciso di varare alcune modifiche al Codice di Giustizia sportiva e alle Norme organizzative interne (NOIF). Le nuove norme sono quindi entrate in vigore a tempo di record, già da venerdì 15 aprile.
In particolare, l'arbitro non farà cominciare la partita o dovrà sospenderla a seguito del lancio di oggetti ( ! ), dell'uso di materiale pirotecnico di qualsiasi genere ( ! ) o di strumenti ed oggetti comunque idonei a offendere. In questi casi scatterà l'applicazione dell'articolo 12 del Codice di Giustizia sportiva che prevede a carico della società ritenuta responsabile, anche oggettivamente, la perdita della gara con il punteggio di 0-3.
Successivamente, lo stesso Carraro, richiamava l'attenzione sulla legge antiviolenza in scadenza al 30 giugno 2005, auspicandone lo sviluppo con l'aggiunta di nuove norme, per esempio l'adozione di biglietti nominativi ( ! ).
Prendiamo atto che, ancora una volta, sfruttando un fatto ingigantito ad arte dal quarto potere, si sono introdotte nuove norme, molto approssimative, che vengono meno al buonsenso. Primo, si parla genericamente di materiale pirotecnico, senza alcuna distinzione tra materiale esplosivo (botti e petardi) e coreografico (torce e fumogeni). Secondo, si penalizza l'uso di qualsiasi materiale pirotecnico, senza tener conto di come esso viene utilizzato. Accendere una torcia in Curva (tradizione consolidata da anni) e utilizzarla solo a fini coreografici è molto diverso dallo sparare un razzo esplosivo in campo o in mezzo alla tifoseria avversaria. Terzo, si conferisce un potere immenso agli arbitri che, con normative molto vaghe, potranno adottare decisioni diametralmente opposte in situazioni similari.
Il Gruppo, di fronte a questo nuovo scempio normativo, aveva pensato d'esporre uno striscione a commento della propria coreografia, ormai "fuorilegge", pianificata per la partita di domenica scorsa ChievoVerona-PARMA. L'ingresso dei Gialloblu Crociati in campo salutato da un fitto lancio d'innocui rotoli di carta igienica, commentato dall'ironico striscione: "SE QUESTA E' VIOLENZA SOSPENDETE LA PARTITA". Striscione non violento ma a cui la Polizia ha comunque deciso di negare l'ingresso. Motivi di ordine pubblico o, più probabile, mancato rispetto della libertà d'espressione? Decida il lettore. Certo che, stando al nuovo regolamento FIGC, la nostra bella coreografia di domenica, a cui hanno partecipato tanti sostenitori Gialloblu Crociati di qualsiasi età e gruppo, poteva anche indurre l'arbitro a non iniziare la partita, dato che si trattava comunque di "lancio d'oggetti".
Ora ci chiediamo: stanno cercando di reprimere la violenza o il tifo?