06.01.05: per onore, con orgoglio (tre anni di diffida)
20 - 02 - 2005
Tre anni di diffida per giunta con firma, unicamente per aver reagito ad un tentativo di invasione da parte di un gruppo di tifosi juventini. Incredibile ma vero! Oggi in Italia infatti, in rapporto alla gravità del fatto commesso e relative conseguenze penali, rischia meno, paradossalmente, un malvivente o addirittura un pedofilo che non un tifoso. Francamente l'unico commento appropriato, credo sia il seguente: follia allo stato puro. Comunque non importa, ciò che conta è che questa straordinaria giornata rimarrà indelebilmente scritta nella storia della nostra Curva e soprattutto nel cuore e nella mente di chi era presente: infatti solo ed esclusivamente chi ha capito cosa significa "vivere la curva" fino in fondo, potrà dire che quel giorno chi non c'era ci invidia e che, ancor peggio, chi c'era, ma è stato solo a guardare è un vile. A questo proposito sono profondamente orgoglioso della mia scelta, perché senza pensarci nemmeno un istante ho difeso una preziosissima parte di me, che non rinnegherò mai, quella parte che si identifica in ventitre anni di presenza allo stadio, di sofferenza per la prematura perdita di amici, spesso quasi fratelli, che ogni domenica erano sempre al mio fianco, di gioia per aver trovato in Curva la donna che amo e che mi ha dato un figlio stupendo, per aver trascorso momenti di autentica euforia in compagnia di incredibili amici. Ed io? Dovevo stare a guardare? MAI! Senza ombra di dubbio lo rifarei dieci, cento, mille volte ancora, perché chi compie una scelta di questo genere, ben consapevole di essere privo di colpe, e talvolta pagando ingiustamente quelle di altri, sarà sempre e comunque contraddistinto da una indiscutibile prontezza d'animo tipica di chi, con onore e orgoglio, si è comportato da persona vera e leale...semplicemente! E ancor più semplicemente concludo come segue: 6 GENNAIO 2005... IO C'ERO!