Mai processati ma... ri-diffidati
28 - 01 - 2005
Che sul Gruppo piombassero una serie di diffide per i fatti di PARMA-Juventus era prevedibile, coscienti delle leggi anti-costituzionali con cui abbiamo a che fare noi Ultras, leggi che consentono ad un Questore d'emettere una sentenza di condanna (quasi fosse un Giudice), senza nessun processo per gli imputati. Che però, addirittura, un Questore potesse scavalcare una sentenza di un Tribunale, emanando nuovamente delle diffide precedentemente annullate, lo abbiamo imparato solo ora, a nostra spese. Infatti, la Questura di Massa, nonostante il TAR della Toscana avesse annullato tutte e cinque le diffide (delle sei totali inflitteci per Carrarese-PARMA) per cui si era presentato ricorso, ha emanato nuovamente lo stesso provvedimento.
Facciamo seguire un breve riassunto delle nostre vicissitudini dopo i fatti di Carrara, che palesano, oltre alla contraddittorietà delle pene (che discriminano tra chi è Ultras e chi non lo è), un modo di fare giustizia del tutto sommario, dove il termine "giustizia" è ormai svuotato del suo significato comune, la disarmonia tra gli organi di questo Stato.
La Questura di Massa, in seguito agli incidenti di Carrarese-PARMA, procedeva prima all'arresto di due BOYS in "flagranza differita" (entro trentasei ore dai fatti), poi alla diffida di sei nostri ragazzi. Incidenti che, al di là degli scontri tra tifoserie rivali, avevano prodotto danni materiali di bassa entità: un finestrino di un pullman (sul quale noi stavamo viaggiando) e la vetrina di un locale pubblico. Quest'ultimo danneggiamento, avvenuto sempre durante gli scontri di quel giorno (iniziati con il lancio d'oggetti contro il nostro torpedone), fu prontamente condannato dal Gruppo, che si offrì immediatamente di risarcire il proprietario.
Arrivare addirittura ad arrestare due persone per il danneggiamento di una vetrata, in un Paese non interessato a condannare terroristi, pedofili, stupratori e mafiosi, è già di per sé incoerente. Quando poi si procede a tali arresti avvalendosi della cosiddetta "flagranza differita", due termini in netto contrasto tra loro (o è flagranza o non la è) si esce palesemente dalla legalità comunemente intesa. Ma quando, addirittura, si diffidano delle persone (condannandole ad andare in Questura in occasione delle partite delle propria squadra) senza averle nemmeno processate, si contravviene apertamente ad un principio costituzionale (art. 27: "L'imputato non è considerato colpevole sino a condanna definitiva...").
Il TAR della Toscana, in data 24 Novembre 2004, su ricorso di cinque dei sei diffidati, annullava con effetto immediato il provvedimento emesso dalla Questura di Massa, riscontrando in esso delle irregolarità. Inspiegabilmente, però, la Questura di PARMA "consigliava" ai cinque di rimanere lontani dallo stadio, fino alla partita di Livorno del 12 Dicembre, come se la sentenza del TAR fosse da intendersi verdetto di "serie B". Ulteriore conferma a questo atteggiamento arrivava in data 28 Dicembre, quando i cinque "assolti" (seppur mai processati) si vedevano recapitare un avviso dalla Questura di Massa, datato 7 Dicembre, in cui si comunicava d'aver iniziato un ulteriore procedimento amministrativo per diffidarli nuovamente, che sarebbe arrivato entro trenta giorni. Una nuova diffida, corretta dal "vizio di forma" precedente, ma anche più dettagliata e "pesante" di quella annullata dal TAR della Toscana.
Così, per noi, né giudici né giurati, nemmeno processati, giacché è un Questore che ci ha condannati.
Quando il potere politico trasferisce così ampi poteri alle forze di polizia, investendoli di compiti che in uno Stato di diritto sono comunemente svolti dall'autorità giudiziaria, sospendendo di fatto talune garanzie costituzionali, non sembra del tutto sbagliato parlare di "Stato di polizia". Visto però che questa Repubblica continua a riconoscere mille e più diritti ai veri criminali, specie quando hanno qualche amicizia, simpatia o legame politico, ci chiediamo se noi, che non siamo criminali ma Ultras, siamo ancora cittadini italiani...
ULTRAS LIBERI!