Che sul Gruppo piombassero una serie di
diffide per i fatti di PARMA-Juventus era prevedibile, coscienti delle leggi
anti-costituzionali con cui abbiamo a che fare noi Ultras, leggi che consentono ad un
Questore demettere una sentenza di condanna (quasi fosse un Giudice), senza nessun
processo per gli imputati. Che però, addirittura, un Questore potesse scavalcare una
sentenza di un Tribunale, emanando nuovamente delle diffide precedentemente annullate, lo
abbiamo imparato solo ora, a nostra spese. Infatti, la Questura di Massa, nonostante il
TAR della Toscana avesse annullato tutte e cinque le diffide (delle sei totali inflitteci
per Carrarese-PARMA) per cui si era presentato ricorso, ha emanato nuovamente lo stesso
provvedimento.
Facciamo seguire un breve riassunto delle nostre vicissitudini dopo i fatti di Carrara, che palesano, oltre alla
contraddittorietà delle pene (che discriminano tra chi è Ultras e chi non lo è), un
modo di fare giustizia del tutto sommario, dove il termine giustizia è ormai
svuotato del suo significato comune, la disarmonia tra gli organi di questo Stato.
La Questura di Massa, in seguito agli incidenti di Carrarese-PARMA, procedeva prima
allarresto di due BOYS in flagranza differita (entro trentasei ore dai
fatti), poi alla diffida di sei nostri ragazzi. Incidenti che, al di là degli scontri tra
tifoserie rivali, avevano prodotto danni materiali di bassa entità: un finestrino di un
pullman (sul quale noi stavamo viaggiando) e la vetrina di un locale pubblico.
Questultimo danneggiamento, avvenuto sempre durante gli scontri di quel giorno
(iniziati con il lancio doggetti contro il nostro torpedone), fu prontamente
condannato dal Gruppo, che si offrì immediatamente di risarcire il proprietario.
Arrivare addirittura ad arrestare due persone per il danneggiamento di una vetrata, in un
Paese non interessato a condannare terroristi, pedofili, stupratori e mafiosi, è già di
per sé incoerente. Quando poi si procede a tali arresti avvalendosi della cosiddetta
flagranza differita, due termini in netto contrasto tra loro (o è flagranza o
non la è) si esce palesemente dalla legalità comunemente intesa. Ma quando, addirittura,
si diffidano delle persone (condannandole ad andare in Questura in occasione delle partite
delle propria squadra) senza averle nemmeno processate, si contravviene apertamente ad un
principio costituzionale (art. 27: Limputato non è considerato colpevole sino
a condanna definitiva
).
Il TAR della Toscana, in data 24 Novembre 2004, su ricorso di cinque dei sei diffidati,
annullava con effetto immediato il provvedimento emesso dalla Questura di Massa,
riscontrando in esso delle irregolarità. Inspiegabilmente, però, la Questura di Parma
consigliava ai cinque di rimanere lontani dallo stadio, fino alla partita di
Livorno del 12 Dicembre, come se la sentenza del TAR fosse da intendersi verdetto di
serie B. Ulteriore conferma a questo atteggiamento arrivava in data 28
Dicembre, quando i cinque assolti (seppur mai processati) si vedevano
recapitare un avviso dalla Questura di Massa, datato 7 Dicembre, in cui si comunicava
daver iniziato un ulteriore procedimento amministrativo per diffidarli nuovamente,
che sarebbe arrivato entro trenta giorni. Una nuova diffida, corretta dal vizio di
forma precedente, ma anche più dettagliata e pesante di quella
annullata dal TAR della Toscana.
Così, per noi, né giudici né giurati, nemmeno processati, giacché è un Questore che
ci ha condannati.
Quando il potere politico trasferisce così ampi poteri alle forze di polizia,
investendoli di compiti che in uno Stato di diritto sono comunemente svolti
dallautorità giudiziaria, sospendendo di fatto talune garanzie costituzionali, non
sembra del tutto sbagliato parlare di Stato di polizia. Visto però che questa
Repubblica continua a riconoscere mille e più diritti ai veri criminali, specie quando
hanno qualche amicizia, simpatia o legame politico, ci chiediamo se noi, che non siamo
criminali ma Ultras, siamo ancora cittadini italiani
ULTRAS LIBERI!
La nuova diffida |