Il 9/04 si è svolto ad Avellino il raduno
per i gruppi del sud al quale ha partecipato una delegazione del gruppo di lavoro di
Movimento Ultras. Erano presenti quasi tutte le tifoserie della Campania, Basilicata e
Puglia più qualche altro gruppo, una buona partecipazione, segno che anche nel meridione
l'atteggiamento sta maturando e sono arrivati ad un confronto di idee. Nel breve ci sarà
quindi un raduno nazionale dove saranno rese note le idee e le iniziative proposte dal
raduno di Avellino, cercando di portare nuovo vigore e più unità alla protesta contro il
calcio moderno che molte curve continuano a portare avanti. Il Movimento sta quindi
cercando di riorganizzarsi, nonostante a Roma ci sia qualcuno che dica di avere
ristabilito con 20 striscioni i veri valori di un mondo (
.il loro!!!) che è senza
codici e di avere di fatto destabilizzato in sei mesi Movimento Ultras,
accusando di collaborazione con la digos e di tradimento della bandiera della
libertà le tifoserie aderenti. Non è certo per colpa loro se il Movimento ha perso
qualche aderente, ma per le difficoltà oggettive di trovare concrete e civili forme di
protesta. Merito loro è invece la sputtanata, ed il relativo giro di vite ormai prossimo
(con nuove leggi sempre più speciali ed incostituzionali), che è piombata addosso agli
Ultras dopo i fatti del loro derby.
M.U. non accetta queste accuse e difende la propria Mentalità, quella ribadita 10 anni fa
a Genova, prendendo ancora una volta le distanze da certi modi di essere che non fanno
altro che infangare il nome e l'onore degli Ultras. Anche Progetto Ultras viene ed è
stato più volte infamato, sotto riportiamo il comunicato con il quale si difende e
ribadisce il proprio ruolo all'interno di M.U. Per la nostra realtà valgono le stesse
cose, noi BOYS 1977 siamo fieri di pensarla in modo diverso da questa gente, noi la vita
di Curva l'abbiamo imparata crescendo a contatto con i nostri vecchi, con una mentalità
semplice e genuina che è sempre riuscita a farsi rispettare con lealtà, lontani dalla
politica, dagli interessi personali e dalle lame
.provate a chiedere a quel ragazzo
pelato che sventola il Pippo, dopo tanti anni è ancora in curva dietro al suo
striscione, lo vedete laggiù in basso alla destra della scala, riesce ancora ad
emozionarsi e vivere la partita come se fosse ancora un ragazzino. Speriamo quindi che
vengano a galla i vecchi valori, per il bene del movimento, e di trovare una strada che
concretizzi le nostre idee. Sicuramente ben riuscita è stata l'iniziativa dei ragazzi
della curva nord di Brescia: due settimane fa hanno voluto simulare nella loro curva il
tanto decantato modello inglese, vera e propria soluzione per risolvere il problema della
violenza negli stadi, almeno questo è quello che credono e dicono i nostri politici e gli
uomini di potere del nostro calcio. Nessuna coreografia ha salutato l'ingresso in campo
delle due squadre, solo qualche timido coro. Per una domenica i ragazzi del gruppo non
hanno svolto nessuna delle solite iniziative che li vedono coinvolti per preparare il
tifo, ma si sono limitati a comportarsi da semplici spettatori come fanno tutti gli altri,
riproducendo così le condizioni ideali di una curva inglese (dove la repressione ha
eliminato i gruppi di tifosi organizzati). I restanti minuti dell'incontro si sono svolti
nella noia più totale, quella curva solitamente piena di bandiere e straripante di tifo
era per la prima volta grigia e silenziosa, solo qualche timido coro isolato, seguito al
massimo da 20-30 ragazzi, fatto per lo più per salutare una buona giocata di un azzurro;
le uniche voci che rimbombano nello stadio sono quelle dei tifosi ospiti che si dannano
l'anima per farsi sentire ancora più forte, approfittando del silenzio totale che li
circonda. E' stata data la dimostrazione di come sarebbe una curva senza un gruppo
organizzato, senza una guida in grado di coinvolgere, coordinare e dare mentalità,
resterebbero una massa di semplici spettatori, inermi, ai quali i potenti
potranno facilmente imporre il loro calcio, le loro regole ed i loro costi, creando
strutture simile a centri commerciali nei quali spremere a più non posso i
consumatori, senza che nessuno protesti o dica niente, il tutto in nome
dell'ormai solito business e dello spettacolo
.andare allo stadio diventerebbe come
andare a teatro. Tutto questo ha fatto scalpore, soprattutto a Brescia questa protesta ha
avuto un buon risalto, propagandata con i giusti mezzi, ed ha fatto ragionare molta gente;
naturalmente, anche in questo caso, c'è chi è riuscito a scrivere cazzate (la gazz.
dello sport), con articoli trionfanti di fronte ad una curva finalmente spoglia, senza
urla e TUTTI SEDUTI: è questo quello che vogliono i signori del pallone.
Gli ULTRAS sono gli unici che hanno il coraggio di opporsi a tutto questo SKYFO, ma
dovremmo fare tutto quanto è nelle nostre possibilità, altrimenti, il giorno che ci
toglieranno la LIBERTA DI TIFARE, ci resterà solo lamara sensazione di non
avere fatto tutto il possibile per salvare LA NOSTRA MENTALITA. |