Comunicato di Progetto Ultrà
08 - 04 - 2004
Scusate l'intrusione.
Siamo quelli di Progetto Ultrà. Quelli che - pur non andando a trasmissioni tipo Domenica In o al Costanzo Show - sono riusciti a diventare, da circa un anno, molto conosciuti in certi ambienti romani. Conosciuti? Forse famigerati sarebbe la parola giusta! Nell'ultimo anno, infatti, precisamente da quando è saltato l'accordo tra i laziali ed altri gruppi Ultras per fare una manifestazione unitaria a Roma, nella capitale si è fatta strada prima la voce poi l'idea ed infine la certezza (e chi era agli incontri sa quanto sia infondata!!!) che la colpa del mancato accordo sia stata di Progetto Ultrà. Da allora in poi è partita la caccia alle streghe e Progetto Ultrà è diventato bersaglio continuo di striscioni e comunicati infamanti. Così ci hanno accusato di aver fatto arrestare due ragazzi durante Euro 2000 quando invece gli abbiamo salvato il culo e abbiamo evitato che la polizia olandese li arrestasse (e i due ragazzi lo sanno e per questo ci hanno anche ringraziato!). Ci hanno accusato di collaborare (= lavorare insieme?!) con la Questura quando noi veniamo considerati dalle Forze dell'Ordine solo dei rompicoglioni che si mettono in mezzo contro arresti immotivati e per far togliere diffide ingiuste. Ci hanno accusato di lucrare sulle spalle degli Ultras quando noi con gli Ultras non abbiamo mai guadagnato un solo centesimo, casomai abbiamo offerto e continuiamo ad offrire informazioni, aiuto e sostegno... Forse ci accusano perché noi da anni presentiamo bandi (a livello regionale, nazionale od europeo) per recuperare risorse per un progetto che si pone a difesa della cultura popolare del tifo e che parla di riduzione della violenza con minor repressione e più prevenzione sociale. Per questo andiamo nelle scuole a parlare dei valori presenti in curva, facciamo mostre sul tifo e mille altre attività (fra cui anche i Mondiali Antirazzisti) e gestiamo un Archivio sul tifo (con ottocento libri, diecimila riviste e fanzines, trentamila foto, ecc.) aperto ad Ultras, tifosi e studenti. Quel che è certo è che è abbastanza deprimente per noi di Progetto Ultrà sentirsi coinvolti in queste polemiche perché è dal 1996 che ci sbattiamo come matti per sostenere raduni ed iniziative comuni, non allo scopo di primeggiare, egemonizzare o speculare ma perché siamo sempre stati consapevoli che se non c'è unità d'intenti tra le curve su certi temi (repressione crescente e megacommercializzazione in primis) il mondo Ultras è destinato a scomparire molto presto. Ora che questa unità di intenti ci sarebbe e noi ci siamo defilati, convinti di aver dato una mano al movimento Ultras offrendo ai gruppi occasioni di incontro e talvolta spunti di riflessione, ci vediamo, nostro malgrado, al centro di una guerra che non è nostra e che non vogliamo combattere perché secondo noi perde di vista l'obiettivo; una guerra che sembra voler delegittimare Progetto Ultrà per delegittimare il lavoro di tutti quei gruppi che stanno in Movimento Ultras (che non c'entra con Progetto Ultrà!) e che porta solo ad ulteriori divisioni ed inutili rancori (e qui non c'entrano le rivalità, ci mancherebbe!). Ecco perché - di fronte ad un sistema calcio che vuole tutti buoni seduti, educati ed omologati - ci sembra che a Roma potrebbero forse impiegare meglio il loro tempo invece di sprecare così tante energie in una crociata contro il Progetto Ultrà.
Progetto Ultrà