Da tempo molte tifoserie hanno preso atto che per
contrastare i recenti cambiamenti del sistema calcio italiano e misure legislative sempre
più repressive occorre muoversi in forme nuove e prendere una posizione unitaria decisa.
La manifestazione di Brescia di aprile 2002 è stata in questo senso un primo passo
importante, contribuendo a formare quel gruppo di lavoro che si è poi dato una struttura
ufficiale sotto il nome di Movimento Ultras. Movimento Ultras è una rete informale che
riunisce sotto un'unica sigla numerose tifoserie, tra loro spesso storicamente rivali, per
portare avanti cause e battaglie comuni. Movimento Ultras è aperto a tutti coloro che
vogliono entrare a farne parte condividendone le finalità. Le problematiche che investono
Ultras e tifoserie organizzate sono infatti in larga parte comuni a tutte le realtà,
tanto da rendere necessaria una presa di coscienza per superare le rivalità in nome di
una pressante necessità di sopravvivenza. Non esistono quindi chiusure o barriere nei
confronti di alcuna realtà, volendo anzi cercare di estendere la partecipazione quanto
più possibile.
La manifestazione di Milano del 22 giugno 2003, con la partecipazione di 72 tifoserie,
seguita poi da altre due iniziative estive fuori dalla Lega Calcio e in occasione di
Italia-Galles, è stata il primo successo ufficiale di Movimento Ultras (ricordiamo
inoltre che nell'aprile del 2003 si è svolta a Roma un'altra manifestazione che ha
portato in strada numerose tifoserie).
Anche in questa stagione comunque i contatti sono proseguiti serrati, culminando in un
seminario di due giorni a dicembre 2003 in cui si sono analizzate dettagliatamente le
tematiche su cui fondare un programma ufficiale.
Quali sono quindi gli obiettivi principali che si pongono le tifoserie che aderiscono a
Movimento Ultras? Da un lato quello di portare avanti iniziative che possano contribuire
ad un miglioramento del sistema calcio (lo sport che noi amiamo) ed alla salvaguardia del
tifo organizzato e della cultura Ultras in Italia, dall'altro quello di indurre un
profondo ripensamento, nelle istituzioni, nei media e nell'opinione pubblica, sui
provvedimenti legislativi in merito al tifo e alla violenza negli stadi.
- La nostra piattaforma -
- PRIMO TEMPO: "Il sistema calcio italiano"
Una società di calcio è patrimonio sociale, culturale ed affettivo della comunità cui
appartiene e dei propri tifosi, non semplice impresa economica di coloro che ne sono
temporaneamente proprietari". Per risolvere i problemi di un sistema calcio ormai
allo sbando, succube del business sfrenato e lontano dalle esigenze dei tifosi, Movimento
Ultras, dopo un consapevole e attento confronto, rafforza la sua protesta proponendo una
piattaforma rivendicativa basata sui seguenti principi.
IL CALCIO E' PASSIONE, NON SPECULAZIONE
1) Poiché il successo di questo sport - che ha permesso a molti di
arricchirsi e/o di diventare famosi - è merito dei tifosi, noi esigiamo di essere
rispettati e di poter influire attivamente sulle scelte che condizionano questo mondo.
Pretendiamo quindi di prendere parte a tutte quelle decisioni che vertono sui cambiamenti
della struttura del sistema calcio. Per queste ragioni:
- RIVOGLIAMO LA NOSTRA DOMENICA -
Chiediamo di ripristinare la contemporaneità di tutte le partite di campionato (domenica,
ore 15.00), per favorire una maggiore regolarità del campionato, eliminando così le
conseguenze legate alla possibilità di conoscere già il risultato di una diretta
concorrente ed incrementando il pubblico allo stadio adeguandosi alle esigenze ed ai
diritti del tifoso/lavoratore. Così facendo si tornerebbe a rispettare il diritto dei
tifosi lavoratori di poter assistere alle partite della propria squadra di calcio nel
giorno ideale.
Vogliamo inoltre che l'acquisto dell' abbonamento annuale sia legato ad un calendario
stagionale già definito dettagliatamente in modo che i possessori del tagliando non
perdano il diritto di vedere tutte le partite che hanno pagato.
- VOGLIAMO UNO STADIO A MISURA DI TIFOSO, NON DI CONSUMATORE -
Lo stadio per noi è fonte di aggregazione, di confronto e di socializzazione. Siamo
contro le logiche di disgregazione che vogliono trasformare gli stadi in centri
commerciali e le curve degli stessi in salotti televisivi con posti obbligatoriamente a
sedere: ciò distruggerebbe l'attuale cultura del tifo italiano, trasformando i futuri
tifosi in passivi consumatori di un prodotto sempre più costoso, meno reale e più
virtuale. Accettiamo invece la logica dello stadio fruibile tutta la settimana, ma non con
finalità commerciali, bensì di promozione di attività sportive e sociali accessibili a
tutti i cittadini.
- NO AL PROGETTO SUPERLEGA -
Siamo contrari ad una Superlega italiana disegnata per fini esclusivamente economici, con
la chiara volontà di farvi entrare solo quelle squadre che hanno un consistente bacino di
possibili consumatori. Siamo, invece, per promozioni e retrocessioni guadagnate o perse
sul campo, non attraverso decisioni prese nella stanza dei bottoni e/o nelle aule
giudiziarie.
- NO AL CARO PREZZI -
Assurdamente finalizzato a limitare le presenze allo stadio e soprattutto a scoraggiare le
trasferte, favorendo invece sempre più le pay-tv e i "tifosi da salotto".
SALVIAMO IL CALCIO CHE AFFONDA
2) Per salvare il calcio dall'evidente fallimento della gestione
attuale, Movimento Ultras si sente obbligato ad indicare alcune linee guida per uscire
dalla crisi e per moralizzare un mondo ormai al collasso (poiché i punti trattati in
questa parte sono anche molto tecnici - per ovviare alle mancanze dei padroni del calcio
ci siamo dovuti improvvisare anche "economisti"!!! - rimandiamo ad un allegato
tecnico per gli approfondimenti).
- INTRODUZIONE REGOLE UEFA SUI BILANCI IN ATTIVO -
Così si dovrebbero evitare, ad esempio, falsi ammortamenti e plusvalenze fittizie
iscritte a bilancio, che tanto hanno contribuito a nascondere i veri debiti delle società
calcistiche italiane.
- ABOLIZIONE ISTANTANEA DEL DECRETO SPALMADEBITI -
Perché oltre ad essere un aiuto governativo che non ha precedenti in altri settori
economici e ricade sulle spalle dei contribuenti (noi cittadini), viola anche le regole
comunitarie sulla concorrenza tra imprese.
- RIDUZIONE DRASTICA DEGLI INGAGGI DEI GIOCATORI -
Per una gestione più sana dell'impresa-calcio il costo del lavoro deve progressivamente
ridursi fino ad arrivare a circa il 50% dell'intero fatturato della società. Attualmente,
in Italia, siamo intorno al 70%.
- INTRODUZIONE DEL CONTRATTO COLLETTIVO PER LA PAY TV E RIDEFINIZIONE DELLA MUTUALITA'
-
Oggi, in Italia, la contrattazione singola dei diritti tv ha portato squilibri economici
talmente evidenti (le prime quattro squadre di Serie A si accaparrano il 52% dei soldi) da
avere ripercussioni evidenti anche sulla stessa competitività del campionato (il che non
fa bene a tutto il calcio). Bisogna ripristinare una contrattazione collettiva ed una
redistribuzione più equilibrata delle risorse per garantire la sopravvivenza ed un minimo
di competitività anche alle squadre minori.
- RIAPPLICAZIONE DELLA NORMA SULLA PERCENTUALE DI FATTURATO DA DESTINARSI AL SETTORE
GIOVANILE -
Attualmente tale norma esiste, ma rimane di fatto lettera morta per la maggior parte delle
società professionistiche, danneggiando enormemente i nostri vivai.
- CREAZIONE DI UNA NORMA CHE IMPONGA DI SOSTENERE ATTIVITA' CHE SVILUPPANO UN LEGAME
TRA LA SQUADRA, CITTA' E TIFOSI E/O DI CONTRIBUIRE ATTIVAMENTE ALLA LOTTA AL DOPING ED
ALLA RICERCA SULLE MALATTIE AD ESSO COLLEGATE (VEDI MORBO DI GHERIG) -
Queste iniziative servono per cementare il rapporto tra squadra e comunità, ad esempio
attraverso la distribuzione di biglietti omaggio nelle scuole o incontri pubblici con
tifosi e giocatori sugli aspetti aggregativi del calcio e del tifo - per molte squadre
medio piccole può essere l'unica strada per sopravvivere anche economicamente - o per
incentivare un'anima solidale troppo in ombra nelle società professionistiche di oggi.
CAMBIAMO LE REGOLE DI QUESTO CALCIO MALATO
3) Sono necessari cambiamenti nelle stesse regole di gestione del
calcio, per restituire al nostro sport una parvenza di serietà e di regolarità nei
campionati da tempo perduta.
- DIVISIONE DEI RUOLI -
Divisione reale e netta delle carriere tra FIGC e Lega Calcio, per evitare che chi ha
funzioni di gestione e controllo su tutta l'attività calcistica sia sempre espressione
degli interessi della parte più produttiva ma anche potente del calcio, cioè la Lega (la
"Confindustria del calcio"). Così non si deve poter diventare prima presidente
di Lega e poi presidente di FIGC, così il presidente della Lega Calcio deve essere uomo
al di sopra delle parti e non rappresentare gli interessi (o ricoprire cariche) di uno
specifico club.
- AUTONOMIA REALE -
La Covisoc, l'Associazione Arbitri e l'organismo dei controlli antidoping fanno
attualmente tutte capo alla FIGC che ne determina il funzionamento e ne limita l'azione.
Per rendere più efficienti questi tre organismi e non incorrere più negli errori del
passato (falsi in bilancio e fideiussioni finte non accertate, sudditanza psicologica,
controlli antidoping all'acqua di rose) occorre renderli autonomi e slegati da tutti i
gruppi d'interesse del calcio, dando loro più potere d'indagine e d'intervento di quanto
fino ad oggi abbiano avuto. Chiediamo quindi l'istituzione di questi tre enti come
autonomi.
- NO A CAMBIAMENTI DI REGOLE IN CORSO -
Preavviso di un anno con consultazione di tutte le parti in causa, comprese le
organizzazioni dei tifosi. Il preavviso serve per decidere sulla possibilità di cambiare:
le decisioni vanno però prese congiuntamente.
- NO A PIU DI UNA SOCIETA' PROFESSIONISTICA -
Vogliamo l'introduzione di una regola che vieti ad un singolo/impresa di essere
proprietario o di avere consistenti partecipazioni in più di una squadra
professionistica.
- SECONDO TEMPO: "Ultras, repressione e leggi
speciali"
L'introduzione della nuova legge per combattere la violenza negli stadi dimostra, ancora
una volta, l'incapacità da parte dello stato di attuare una seria politica idonea a
risolvere la questione. Si è ben pensato di evitare qualsiasi percorso, certamente più
complesso, di strategia della prevenzione per cadere nuovamente nell'errore di proporre ed
approvare leggi speciali il cui risultato è sempre stato - storicamente - quello di porre
un "argine" soltanto provvisorio e mai risolutivo al problema. Un palliativo,
pompato da campagne mediatiche ad hoc, per fronteggiare contingenze legate a singoli
episodi di violenza. Un sonnifero per zittire l'allarme sociale che scaturisce, di volta
in volta, a seguito della maniacale proposizione di determinati episodi in Tv. Non è con
la repressione che si risolvono i problemi dentro e fuori dagli stadi. Le leggi speciali
non hanno mai apportato alcun miglioramento. Movimento Ultras, ben sapendo che l'approccio
alla base di questi "progetti legislativi" è finalizzato semplicemente ad una
graduale eliminazione del tifo organizzato, componente scomoda per un sistema calcio
orientato unicamente verso business, pay-tv e capitali, decide di proporsi quale soggetto
attivo e propulsivo al fine di incidere sulle decisioni future che riguarderanno tutti i
tifosi ma anche tutti i cittadini. Non si chiede l'impunità, sia chiaro. Si chiede
tuttavia che il tifoso che commette reati sia giudicato alla stessa maniera di qualsiasi
cittadino italiano e non sulla base di norme speciali che limitano e differenziano la
tutela processuale e personale. Si chiede che provvedimenti come la "diffida",
restrittivi della libertà personale e di movimento, libertà tutelate dalla Costituzione,
siano emessi soltanto in presenza di presupposti tassativamente previsti dalla legge e non
lasciati alla completa discrezionalità dei Questori. Si chiede, in generale, che lo
stadio non si trasformi in una "palestra" per la "sperimentazione di
tecniche di ordine pubblico" sempre meno indirizzate alla prevenzione e sempre più
manovrate verso comportamenti repressivi da parte delle forze dell'ordine.
Rimandando all'allegato tecnico per un'analisi ben più approfondita e completa, Movimento
Ultras si pone tra l'altro i seguenti obiettivi:
- ABOLIZIONE DELL'ARRESTO IN FLAGRANZA DIFFERITA -
Norma anticostituzionale (circostanza evidenziata anche in un documento dell'Unione Camere
Penali) perché viola i principi basilari della libertà personale ed i limiti posti
dall'art. 13 della Costituzione, ed applicata il più delle volte indiscriminatamente per
reati non proporzionati alla gravità del provvedimento.
- MAGGIORI POSSIBILITA' DI DIFESA PER GLI IMPUTATI DI REATI DA STADIO E APPLICAZIONE
DELLA "DIFFIDA" SOLO IN SEGUITO AD UNA CONDANNA DEFINITIVA -
Rendendo realmente possibile il ricorso da parte dell'indiziato e non usando le diffide
come misura preventiva, in modo da evitare i sempre più frequenti casi di soggetti che,
dopo aver scontato la diffida, vengono assolti in sede di giudizio.
- MAGGIORE FLESSIBILITA' NELL'OBBLIGO DI FIRMA IN SEGUITO A DIFFIDA -
Rendendo meno vessatoria la procedura, specie quando la squadra gioca in trasferta, o
facilitando la possibilità per il soggetto di apporre la firma anche in commissariati
diversi da quello di riferimento, senza che si riduca con ciò la sicurezza del
provvedimento.
- ABOLIZIONE DEL DIVIETO DI VENDITA DI BIGLIETTI DEL SETTORE OSPITI IL GIORNO DELLA
PARTITA -
Disposizione del Ministero che, soprattutto nelle categorie inferiori, non ha alcun senso
pratico e può anzi favorire incidenti, creando tensione tra tifosi e forze dell'ordine e
pericolose commistioni tra tifosi di squadre diverse in uno stesso settore (es.tribuna).
- REINTRODUZIONE DEI TRENI SPECIALI -
In modo da semplificare la gestione dell'ordine pubblico per le stesse autorità grazie ad
una minore frammentazione del gruppo. Gli stessi sindacati di Polizia si sono espressi a
favore di tale provvedimento.
- ABOLIZIONE DELLE NUOVE SANZIONI PER INTRODUZIONE E UTILIZZO DI FUMOGENI E ALTRI
AGGEGGI PIROTECNICI -
Sanzioni da applicare solo quando l'utilizzo comporti reale pericolo per l'incolumità
pubblica, pericolo tra l'altro inesistente a priori per quanto concerne i fumogeni,
storico strumento coreografico per le curve italiane.
- RIDUZIONE DELLA MILITARIZZAZIONE NEGLI STADI -
Una presenza meno invasiva delle forze dell'ordine, infatti, unita alla presenza di
funzionari di polizia più preparati e competenti nel comprendere le dinamiche da stadio,
può contribuire a ridurre la tensione presente negli stadi e di conseguenza gli incidenti
tra tifosi e Polizia, oggi decisamente più frequenti rispetto agli scontri tra tifosi.
- LIMITAZIONE DELLE RESTRIZIONI ALLA LIBERTA' DI MOVIMENTO COSI' COME DELLE
IDENTIFICAZIONI PREVENTIVE DURANTE LE TRASFERTE -
Troppo spesso lasciate alla discrezionalità dei funzionari di Polizia, diventano fonte
anche in questo caso di tensioni spesso evitabili e sono vissute dai gruppi organizzati in
maniera esasperante.
- INTRODUZIONE DI UN CODICE INDENTIFICATIVO SULLA DIVISA E SUL CASCO DELLE FORZE
DELL'ORDINE -
Allineandosi così alla maggior parte dei paesi europei.
- INTRODUZIONE DI MISURE DI CARATTERE SOCIALE OLTRE A QUELLE REPRESSIVE -
Così da tendere prima di tutto alla prevenzione, attraverso nuove forme di dialogo tra le
parti sociali in causa, mondo istituzionale compreso, e coinvolgendo l'opinione pubblica.
- CREAZIONE DI UN COORDINAMENTO LEGALE NAZIONALE -
Una lista di avvocati a disposizione di Movimento Ultras su tutto il territorio per poter
intervenire immediatamente in merito ad arresti o emergenze.
--- o ---
E' con queste idee, su questi temi e con questi obiettivi, che
Movimento Ultras è nato e continua a muoversi in difesa del tifo organizzato italiano. La
critica che portiamo avanti vuole essere finalmente ragionata e propositiva, superando
così uno dei limiti più evidenti che hanno contraddistinto il fenomeno Ultras negli
anni, quello di sapere solo fare opposizione e non dettare linee di condotta alternative.
Siamo convinti che proponendosi in forme nuove, con un programma preciso e soprattutto
unendo le forze, presentandosi come voce unica rappresentativa di molte realtà, si possa
avere qualche possibilità in più per influenzare i vertici decisionali e le scelte che
ci riguardano. Perché in fondo è di questo che si tratta: riuscire a farsi sentire, in
un modo o nell'altro, dall'opinione pubblica, dalle istituzioni e dai media, ed esporre le
proprie idee, per far sì che quel fenomeno sociale che da quasi quarant'anni riempie le
curve degli stadi possa continuare a sopravvivere.
Movimento Ultras continuerà a muoversi in questo senso per organizzare iniziative e
ideare nuove forme di protesta dentro e fuori gli stadi: striscioni o coreografie comuni,
manifestazioni unitarie, tutto quanto possa servire per farsi sentire in maniera decisa!
A breve, infine, verrà organizzato un raduno nazionale aperto a tutti,
di modo che anche quelle realtà che fino ad ora sono rimaste "alla finestra",
vuoi perché dubbiose al riguardo, vuoi perché semplicemente non informate adeguatamente,
potranno partecipare alla discussione e decidere se appoggiare il lavoro e le iniziative
svolte o meno. |