Sabato mattina, 19
Giugno. I BOYS arrivano in Stazione.
Due chiacchiere tra di noi, aspettiamo qualche ritardatario e siamo sul binario 4, dove
prendiamo il treno delle 10.40 con destinazione Bologna, desiderosi di partecipare alla 2a
Manifestazione Nazionale Unitaria di Movimento Ultras, per protestare contro i veri mali
del calcio.
Sul treno non incontriamo altri Gruppi ma siamo comunque pronti a mantener fede alla
tregua generale in atto.
Arrivati a Bologna ci attendono puntali alcuni membri del servizio dordine che ci
danno alcune indicazioni per arrivare velocemente al Parco Villa Angeletti di
Via Carracci, luogo stabilito per il concentramento di tutti i Gruppi Ultras.
Mentre marciamo verso la destinazione prefissata il sole picchia forte e qualcuno di noi e
già a torso nudo. P***... ci conta: siamo trenta. Sicuramente non tanti, inutile
nasconderlo, indipendentemente da quei coraggiosi che arriveranno in auto (dopo varie ore
di coda sulla A1), da altri partiti in tarda mattinata (causa impegni di lavoro) e dai
ragazzi del Settore, giunti a Bologna in una quindicina (unora dopo di noi), per un
totale di cinquanta Ultras di Parma. Una presenza che poteva essere indubbiamente maggiore
ma comunque più numerosa che alla precedente manifestazione, tenutasi a Milano lo scorso
anno.
Al Parco Angeletti
ci sono già alcuni Gruppi Ultras, anche nostri rivali storici, e nei primi momenti la
situazione appare un po surreale. Sfiliamo accanto ad altri Gruppi e, mentre i
secondi passano, tutto entra nella logica di Movimento Ultras. Si respira aria di
rispetto, verso tutti quelli che ci sono, indipendentemente dai colori che portano, dagli
scontri che ci hanno contrapposto, rispetto Ultras! Rivali eterni ma uniti nella comune
strategia di guerra ai signori del pallone e al sistema.
Le tifoserie presenti sono tante, anche dal profondo Sud, alcune veramente in grande
numero. Purtroppo cè anche qualche assenza che, indubbiamente, penalizza lo sforzo
di tanti.
Dopo qualche ora in attesa, cercando un po di refrigerio allombra della
vegetazione, ci sinizia ad incolonnare in ordine alfabetico (secondo la squadra
dappartenenza), per dar vita alla manifestazione. Il corteo si snoda per le vie di
Bologna e noi procediamo dietro ad uno dei nostri striscioni: "STAMPA TV: GLI ULTRAS
LI SPUTTANATE MA DEI MALI DEL CALCIO NON NE PARLATE!".
Quando arriviamo sul sovrappasso della ferrovia, adiacente alla stazione FS, siamo in
posizione ottimale per osservare la marea di gente che ci precede ma non riusciamo a
scorgere la testa del corteo: siamo davvero tanti. Una folla rumorosa, che scandisce cori
contro il calcio moderno, in favore dei diffidati, contro le pay tv e i soprusi delle
forze dellordine.
Durante la sosta del corteo, mentre viene letto un comunicato di Movimento Ultras che
spiega le ragioni della protesta, stendiamo laltro nostro striscione (blu con
caratteri gialli): "FISCHIAMO IL CALCIO MODERNO". Slogan forgiato per
loccasione, con riferimento alla distribuzione di fischietti ai manifestanti-Ultras.
Nella stessa piazza ci incontriamo con gli amici Doriani (giunti in 150 circa) che
sorreggono lo striscione: "IL CALCIO SI GIOCA ALLE 15".
Tutto si è svolto alla perfezione, grazie al senso di responsabilità generale,
allimpegno di Movimento Ultras e agli Ultras bolognesi che, come tifoseria
ospitante, hanno fornito il servizio dordine per la manifestazione.
Lunica cosa sgradita ci attendeva al ritorno, a casa, davanti agli schermi della tv.
I media hanno minimizzato levento e mistificato le ragioni della nostra protesta.
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