Guerra agli uomini liberi
28 - 11 - 2007
Il testo che segue è tratto dal sito "Asromaultras.it", aggiornamento del 19 novembre 2007. Trattasi di e-mail (qui pubblicata solo in parte) commentata (in corsivo) dalla redazione di "Asromaultras.it".
Dai primi anni 90 improvvisamente è esplosa la violenza ULTRAS, portando l'intera opinione pubblica a dire la propria su un argomento a loro sconosciuto, e concentrandosi su tutti questi teppisti di stadio ...... i ns perbenisti sicuramente preferiscono le gang americane, o gli adolescenti inglesi che si ammazzano a 15, 16 anni accoltellandosi e sparandosi senza motivo,visto che non hanno più lo stadio. Da questo spunto volevo partire, e la domanda che tutti noi dovremmo porci è questa, perché fino ai primi anni 90 la situazione era di estrema tranquillità per le istituzioni e per l'opinione pubblica, per poi prendere una strada totalmente diversa? Come mai il potere, il sistema, l'opinione pubblica ha cominciato a vedere una violenza sempre più bieca, eccessiva quando in realtà le cose andavano sempre meglio? (gli stadi italiani oggi nel proprio interno sono delle chiese rispetto ai primi anni 80) (per l'immenso valore economico assunto dal calcio con le pay per view e per un nuovo modo di fare comunicazione che porta a dover individuare, volta per volta, i nemici da abbattere al fine di sviare l'opinione pubblica dai reali problemi sociali: il "panem et circenses" di Giovenale. Nella Napoli borbonica, una locuzione simile era "festa, farina e forca", laddove nelle feste pubbliche veniva distribuito il pane insieme alla pratica di alcune impiccagioni, che dovevano dimostrare la capacità del potere politico di mantenere la legalità. Se, quindi, qualcuno rovina il circo, perché magari vuole altre regole, deve essere giustiziato). L'espressione "Panem et Circenses" rappresentava perciò un meccanismo di potere influentissimo sul popolo romano, poiché era la formula del benessere popolare e quindi politico; uno strumento in mano al potere per far cessare i malumori delle masse, che con il tempo ebbero voce proprio nei luoghi dello spettacolo. Un po' quello che è accaduto con il calcio: nel momento in cui le masse hanno tentato di dire la propria, ribellandosi al calcio moderno, le hanno stroncate.
Cronologicamente fino al termine degli anni 80 ed i primi anni 90 in curva e fuori chi li ha vissuti sa che succedeva di tutto e di più, di certo non c'era amicizia tra forze dell'ordine e ULTRAS ma di sicuro non c'era neanche l'odio attuale. Per qualche ragazzetto che non ha l'età per ricordare basta dirgli che vivere una fede ai quei tempi era pericoloso anche durante la settimana, infatti gli agguati e le botte date a chi magari aspettava l'autobus con la sciarpetta della Lazio o della Roma erano molto frequenti. Ogni partita dell'Italia a Roma dalla fine degli anni 70 era motivo di scontro e purtroppo anche di coltellate. Se la polizia ti prendeva ti caricava sul cellulare ti riempiva di botte e ti rilasciava. Fino al 1989 con l'introduzione del daspo la situazione era questa. Certo al potere sempre poco attento ai cittadini poco importava se qualcuno denunciava di essere stato derubato o pestato senza giustificazione nei dintorni dello stadio o alla fermata dell'autobus e quindi le cose andavano bene. L'opinione pubblica esaltava le curve d'Italia piene di fumoni e torce a tal punto che ogni servizio dava sempre ampio spazio a queste manifestazioni coreografiche (al riguardo, la partita dell'Italia con la Scozia è preceduta da uno spot che fa vedere una torciata del gruppo "Gladiatori", onde evidenziarne l'aspetto coreografico: devo ricordare che attualmente è reato e che quello spot ne è l'apologia), le mamme mandavano i figli allo stadio con un pò di paura naturalmente, convinte che poi non fosse così pericoloso. Questa era la situazione.
Secondo me simbolicamente l'episodio che cambia lo scenario è quando a Roma durante gli scontri del derby improvvisamente insieme le due tifoserie ULTRAS attaccano le forze dell'ordine, episodio che comunque avviene dopo l'introduzione del DASPO. Da qui si comincia con una spirale repressiva che porta alla situazione attuale da te e tutti gli altri ampiamente illustrata.
Questa situazione è figlia esclusivamente della gestione errata del problema, o c'è dell'altro sotto? Prendiamo per esempio la morte di Gabbo, il giocare su tutti i campi è stata una scelta convinta e frutto dell'inesperienza di chi gestisce in Italia l'ordine o c'è dell'altro? (c'è dell'altro, ovviamente: il tentativo di rispettare i contratti economici che portano a tentare anche l'impossibile).
Io non penso che i ns governanti siano così sconsiderati dal mettere in pericolo la vita di molti agenti e facendo fare una figura pietosa al calcio Italiano (io invece lo penso: se non conoscono un fenomeno, non conoscono neanche le conseguenze delle loro azioni), loro sapevano che sarebbe successo quello che è avvenuto, il sistema voleva mettere sulla graticola gli ULTRAS per così deviare l'attenzione il più possibile oltre a poter reprimere ancora maggiormente. Gli obiettivi sono due:
1- Continuare questa lotta sferrata agli ULTRAS.
Indirettamente senza accorgersene con tutte queste restrizioni stanno distruggendo il calcio (stadi sempre più vuoti e fatiscenti, gente che pensando di andare in guerra rimane a casa QUANDO RIPETO ANCORA UNA VOLTA LE CURVE DI OGGI SONO DELLE CHIESE). Gli ULTRAS in un paese come questo sempre più alla deriva, rappresentano per loro un grande pericolo, sono le ultime aggregazioni giovanili che non riescono a controllare a condizionare, altro che influenza politica, loro sanno benissimo che tra ULTRAS o tra qualunque altra tifoseria ci sono pensieri politici diversi, potranno essere in prevalenza di dx ma poi chi grida duce siede a tavola vicino a chi magari è un anarchico o autonomo fate voi, e di certo non si guardano in cagnesco, prevale sempre l'amore per la squadra come è sempre accaduto.
2- Dare in pasto all'opinione pubblica le violenze ULTRAS così da distogliere il cittadino da problemi più seri.
Oramai penso che il ns. sistema ha riempito il vuoto delle lotte in piazza tra rossi e neri degli anni 70 sostituendole con l'accesa rivalità forze dell'ordine ULTRAS. I significati sono gli stessi cambiano gli attori.
L'ultima cosa che volevo dire riguarda la divisione tra tifosi ULTRAS e resto dello stadio, opera scientifica compiuta dall'opinione pubblica con la regia del sistema per le ragioni sopra esposte, nell'etichettare gli ULTRAS teppisti che in seguito alle folli leggi repressive portano il tifoso normale a non poter vedere più la squadra del cuore. Oramai molti purtroppo non si accorgono di quello che gli succede sotto il naso e se fanno una legge ASSURDA non pensano a ribellarsi in modo civile con il fine di portare il legislatore a rivederla, ma si accaniscono con chi non rispettando la legge gli fa perdere una partita di pallone.
Inconsapevolmente questi signori saranno coloro che fra 10 anni potrebbero stare allo stadio con l'amico a 50 file, senza possibilità di fumare, e se gli segna la squadra del cuore faranno un timido applauso ....... stando attenti a non finire nel seggiolino accanto per la troppa euforia, pena il daspo!!! Poi uscendo dallo stadio sotto casa magari saranno uccisi per una semplice rapina!! Invece di accanirci con questi signori NOI CHE CONOSCIAMO MEGLIO IL PROBLEMA e che magari mettiamo in moto il cervello qualche volta di più facciamoli ragionare ed apriamogli gli occhi, questa purtroppo ora è l'unica piccola cosa che possiamo fare.