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Canottiera terrorista? - "Nuove leggi mi sbatt i ball"

21 - 04 - 2007

Il 7 aprile 2007 si gioca Pisa-Monza. I tifosi brianzoli, in trasferta all'Arena, si alzano camicie e magliette e rendono visibili le loro canottiere, sulle quali sono impresse lettere che vanno a comporre la scritta: "Nuove leggi? Mi sbatt i ball". La frase è ritenuta offensiva e gli Ultras del Monza si preparano a ricevere la diffida.
Di seguito il comunicato della Curva Davide Pieri di Monza.

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A proposito di striscioni umani...

Visto che subiamo, nostro malgrado, le sgradite attenzioni di comici, giornalisti e forze dell'ordine, ci sentiamo in dovere di dire la nostra. Ebbene sì, Noi siamo quelli che indossavano le "discusse" magliette: lo abbiamo fatto alla luce del sole, con orgoglio, e soprattutto con la convinzione di essere nel giusto; il nostro non è stato un gesto casuale o che si voglia, "ingenuo", d'altronde Noi siamo quelli che abbiamo sempre detto "la nostra passione oltre ogni repressione", d'altronde Noi siamo quelli finiti sotto accusa a Leffe, diffidati nel clamore ed assolti in seguito da ogni accusa nell'oblio...

Perché "Nuove leggi? Mi, sbat i ball"?

Il nostro è stato piuttosto un semplice, ma significativo gesto mirato alla ricerca di una visibilità che reputiamo necessaria e vitale per scuotere, risvegliare e rendere partecipi le coscienze dell'opinione pubblica riguardo all'annosa questione genericamente (o meglio, pretestuosamente) definita "violenza negli stadi", nonché un gesto in grado di dimostrare l'inutilità, ma soprattutto l'inefficacia di una legislazione votata all'emergenza e non alla soluzione dei problemi.
Volendo, potremmo scegliere di difenderci dalle accuse chiedendovi di giudicare il nostro comportamento alla luce di alcune garanzie, come dire, "sottili", quali ad esempio la Costituzione del nostro Paese (Art. 21 - Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione) oppure la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (Art. 19 - Chiunque ha il diritto alla libertà d'opinione e d'espressione; il che implica il diritto di non essere turbato a causa delle sue opinioni e quello di cercare, ricevere e diffondere, senza considerazione di frontiere, le informazioni e le idee attraverso qualunque mezzo di comunicazione) o addirittura la futura Costituzione Europea (Art II-71 Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera). In altre parole, chiedendo che per noi valga nient'altro (che sarà mai) che il diritto tutt'ora vigente (avvisateci se non ci siamo accorti della sua abolizione), non tanto al dissenso, quanto alla libertà di espressione, niente di più, niente di meno...
Ci sembra però troppo facile, troppo semplicistico, troppo poco coraggioso, rinunciare a rivendicare, in maniera ancor più convinta, il percorso che ci ha portato a questa protesta: la nostra contrarietà alle nuove leggi (beh, non che quelle vecchie..) chiamate paradossalmente "Misure urgenti per la prevenzione e la repressione di fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche"...
Le nostre magliette, innocue se non per la coscienza di chi ha pensato/votato/applicato queste norme, stavano a dimostrare che nessun decreto potrà mai togliere facoltà di parola ai tifosi (né tantomeno a nessun altro), che nessuno striscione vietato eliminerà la loro presenza, che nessuna repressione porterà con sé la soluzione anti-violenza (repressione/soluzione ci sembra un ossimoro, comunque, in qualsiasi ambito).
Le nuove norme a nostro parere non fanno altro che coniugare interessati esperimenti di controllo sociale con squallide esigenze di lucro di poche persone. Non si tiene conto che, senza tifosi, senza partecipazione popolare, senza aggregazione non ci sarà lucro né tantomeno assenza di violenza, bensì una triste ed imperdonabile distruzione di parte della Cultura e della Storia di questo paese.
Davanti a ciò, non riusciamo a dire altro che "SBAT I BALL", un modo ironico e goliardico per far sapere che non possiamo e che non potremo mai accettare, condividere, sottometterci alla folle logica per cui per i tifosi possano esistere leggi differenti da quelle per i semplici cittadini.
Ribadiamo, il nostro è stato e vuole essere un segnale di disgusto, di allarme ed una richiesta di riflessione; non ci nascondiamo, né ci vergogniamo, né ci pentiamo del nostro gesto. Questo è quanto, nient'altro.
Nel frattempo (mala tempora currunt?), ribadiamo che continueremo per la nostra strada, come sempre, a fianco del Calcio Monza 1912.
Ringraziamo chi sta dalla nostra parte, chi ci ha espresso solidarietà e chi lo farà in futuro.

Curva Davide Pieri (Monza)

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