Noi che... il calcio
12 - 11 - 2006
Proponiamo un testo tratto dal sito della Riviera Blucerchiata (www.riviera1988.it), dedicato a tutti quelli che hanno conosciuto e vissuto il calcio prima che diventasse "moderno".
Noi che... finivamo in fretta i compiti per andare a giocare a pallone sotto casa. Noi che... costretti alla regola di "portieri volanti" o "chi si trova para". Noi che... "portieri volanti" e... "segnare da oltre centrocampo vale?" - Vale... vale tutto! Noi che... quando si facevano le squadre, se venivamo scelti per primi ci sentivamo davvero i più bravi, i più importanti, noi che... l'ultimo che veniva scelto era sicuramente destinato ad andare in porta; noi che... avevamo sempre un soprannome passibilmente infamante ma nessuno si offendeva; noi che... chi arriva prima a dieci ha vinto; noi che... mentre facevamo finta di non sentire il richiamo della mamma quando incombevano le tenebre, c'era sempre qualcuno che diceva: "chi segna l'ultimo vince" incurante del punteggio che magari era 32 a 1. Noi che... abbiamo vissuto con terrore l'epoca delle "Espadrillas" con le quali non si poteva giocare a pallone. Noi che... se avevamo ai piedi le Adidas Tampico ci sentivamo più forti di Pelè. Noi che... invece avevamo ai piedi le Tepa Sport. Noi che... il pallone di cuoio sapevano come era fatto perché lo vedevamo in tv esclusivamente ad esagoni bianchi e neri. Noi che... capivano il senso della seconda maglia quando in tv bianco e nero mandavano le immagini del derby Milan-Inter. Noi che... o il Super Tele (in mancanza d'altro) o l'Elite (lo standard) o il Tango Dirceu se andava di lusso o nei giorni di festa. Noi che... non potevamo sederci sul pallone altrimenti diventava ovale; noi che... il proprietario del pallone giocava sempre anche se era una schiappa e non andava nemmeno in porta. Noi che... anche senza la traversa non avevamo bisogno della moviola per capire se era gol. "Gol o rigore" metteva sempre tutti d'accordo. Noi che... al terzo corner è rigore. Noi che..."rigore seguito da gol è gol". Noi che... "siete dispari posso giocare?" - "Eh non lo so, il pallone non è mio (nel caso in cui il pretendente fosse uno scarso)!" Noi che... "mi fate entrare?" - "Si basta che ne trovi un altro sennò siamo dispari"; noi che... riconoscevamo i calciatori anche se sulla maglietta non c'era scritto il nome; noi che... "Una vita da mediano" (Oriali-Ligabue) era già una filosofia di vita; noi che... il numero 1 era il portiere, il numero 2 ed il numero 3 i terzini, destro e sinistro, il numero 4 il mediano di spinta, il numero 5 lo stopper, il numero 6 il libero, il numero 7 l'ala destra, il numero 8 una mezzala, il numero 9 il centravanti, il numero 11 l'altra punta possibilmente mancina, il numero 10 la mezzala con la fascia di capitano perché era inevitabilmente il più bravo; noi che... perché un giocatore entrasse in nazionale doveva fare una trafila di 2/3 anni ad alto livello. Noi che... gli stranieri al massimo 2 per squadra e li conoscevamo tutti; noi che... dormivamo con le figurine Panini sotto il cuscino; noi che... quando aprivamo le bustine pregavamo di non trovare triplone o quadriplone di Piloni, il secondo mitico portiere della Juve che non aveva mai giocato una partita per colpa di Zoff; noi che... avevamo in simpatia Van de Korput per il nome e Bruscolotti perché sembrava più vecchio di nostro padre. Noi che... il calcio in tv lo guardavamo solo la domenica ed il mercoledì; noi che... il sabato mattina eravamo terribilmente stanchi perché la sera prima avevamo visto Cesare Cadeo dopo Premiatissima; noi che... la Domenica alle 19,30 vedevamo un tempo di una partita di calcio. Noi che... vivevamo in attesa di 90° minuto e ci sentivamo protetti dalle figure paterne di Paolo Valenti, Necco da Napoli, Bubba da Genova, Giannini da Firenze, Vasino da Milano, Castellotti da Torino, Pasini da Bologna, Tonino Carino da Ascoli, Strippoli "riporto" da Bari o Lecce. Noi che... la Stock di Trieste è lieta di presentarvi... papapà... papapà..... papapapaaaaaa... paparapà. Noi che... Ciotti: ..."scusa Ameri, scusa Ameri... clamoroso al Cibali" (che nella nostra fantasia era più famoso di Catania). Noi che... "tutta la squadra dell' Internazionale retrocede a protezione dei 16 metri" (sempre Ciotti). Noi che...ci ricordiamo i festeggiamenti del n. 1.000 della Domenica Sportiva. Noi che... alla DS potevamo vedere i servizi della Serie A, i gol della Serie B, il Gran Premio, tennis, basket e la pallavolo senza doverci sorbire ore di chiacchiere per vedere 4 gol. Noi che... Galeazzi l'abbiamo visto magro. Noi che... "il piede proletario di Franco Baresi" (Beppe Viola); "Maradona ha mano cucita sotto il piede sinistro" (Gianni Brera). Noi che... agli appuntamenti c'eravamo sempre tutti, anche senza telefonini; noi che... oggi viviamo lontani, ma quando usciamo di casa e giriamo l'angolo speriamo sempre di incontrarci con il pallone in una busta di plastica. Noi che... oggi sorridiamo quando in tv si inventano i più incredibili sondaggi tipo: "chi è stato il più forte giocatore di tutti i tempi: Pelè o Maradona?" senza considerare che di Pelè abbiamo visto sempre gli stessi 4/5 goal. Noi che... se incontriamo per strada Biscardi vorremmo investirlo.
NOI CHE, NONOSTANTE TUTTO IL MARCIO NEL CALCIO, OGNI DOMENICA CONTINUIAMO AD ANDARE IN CURVA, ONORANDO I NOSTRI COLORI!