03 - 05 - 2008
Sabato 5 aprile si sono svolti nella chiesa di Marore i funerali di Matteo Bagnaresi, il "Bagna". Matteo era un membro del nostro Gruppo, un amico sincero a cui era facile voler bene. Il suo sorriso e la sua allegria, la sua voglia di vivere e lottare, lo rendevano un ragazzo d'oro, sempre disponibile ad aiutare il prossimo. Per lui il PARMA e i BOYS erano una passione e un ideale vero, la Sede era una seconda casa in cui trascorrere insieme ai propri amici gli anni più belli, quelli della gioventù. Purtroppo la sua vita si è spezzata in un maledetto autogrill, e noi tutti ci siamo scoperti deboli e fragili di fronte ad un avvenimento cosi tragico. Perché la morte di una persona a te vicina, con cui hai condiviso tutto, ti pone di fronte a una realtà cruda e spietata, che non vorresti mai assaporare e che invece sei costretto a vivere.
La settimana successiva è stata la peggiore che il Gruppo ha mai passato, ognuno di noi con i suoi pensieri, la sua tristezza, la sua rabbia, perché non puoi vedere morire un tuo fraterno amico accanto a te, nel modo più assurdo, a ventisette anni. Per questo quando siamo arrivati ai piedi della chiesa nessuno di noi aveva voglia di parlare. C'era silenzio, un terribile silenzio, di quelli che penetrano nella mente e nel cuore ferendoti, perché capisci che non potrai più avere con te un fratello, che nessuno ti potrà restituire.
L'intero rito, l'omelia, il passaggio della bara, tutti gesti vissuti come pugnalate, perché Matteo non c'è più e ancora non riusciamo ad accettare questa triste verità. Un applauso scrosciante che accompagna l'uscita del feretro dalla chiesa troppo piccola per contenere tutti, troppo piccola per contenere i nostri cuori e le nostre lacrime. Una torcia, di quelle che il "Bagna" amava terribilmente, che si accende, gli sguardi che lo accompagnano verso il suo ultimo viaggio. Sguardi di familiari, amici e ultras; ci sono i nostri gemellati di Genova, Empoli e Bordeaux. Ma non solo, sono arrivati ultras da tutta Italia, che ringraziamo tutti, indistintamente, così come chi non ha potuto esserci e ha inviato fiori o si è fatto sentire vicino a noi. Sono gesti che non si dimenticano, gesti che ci fanno capire quanto vale il nostro movimento, che ci fanno capire che ci sono valori, che sopravvivono ancora nel mondo ultras, ormai scomparsi da questa società, pronta a sputtanare un ragazzo morto con infamie di ogni genere. Avere nostri acerrimi rivali al fianco, che come noi piangono la sua scomparsa, con una partecipazione commossa e rispettosa, è un esperienza che ti lacera e fa aumentare in maniera esponenziale il dolore, ma ti fa anche capire che oltre la sciarpa che indossiamo, siamo tutti uguali, con i nostri valori e i nostri ideali. Ed è da qui che, seppure a fatica, dobbiamo ripartire. Siamo sicuri che anche il nostro Bagna vorrebbe questo, e da lassù, con ROSATI, il BARBAZ, il TINO, lo ZIVO, il BUE, il GIULY, EMILIANO e tutti quelli che hanno lasciato la nostra Curva, ci guiderà con il suo sorriso timido, quello che non vedremo più ma che rimarrà sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti come ricordo indelebile di un fratello che non dimenticheremo mai.
CIAO BAGNA