Ultras sotto tiro 
13 - 11 - 2007
Domenica un agente di Polizia ha ucciso un ragazzo inerme, colpevole di essere un tifoso di calcio. Il giornalista Andrea Schianchi, durante la trasmissione televisiva "Bar Sport" di lunedì sera (in onda su Tv Parma) ha chiesto lo scioglimento di tutti i gruppi ultras italiani, colpevoli di essersi inferociti dopo l'omicidio di un ragazzo innocente. Insulti e pesanti offese a chi si è arrabbiato (anche violentemente) ad un omicidio (gli ultras), silenzio e comprensione per chi ha freddato il malcapitato tifoso in trasferta. Andrea Schianchi è un giornalista, e come tale dovrebbe fare informazione. Ma il lavoro (che è solo: serio e onesto) forse non paga. E allora è meglio difendere i potenti con un colpevole silenzio, cercando di convogliare l'attenzione della gente su fatti estremamente secondari. E così, anche la morte di un ragazzo nel fiore degli anni passa in secondo piano. Il problema non è quello: ma un vetro rotto, un cassonetto bruciato, una camionetta distrutta.
Basta. Non si può dare spazio a certe farneticazioni. E' vero che Andrea Gavazzoli (il direttore di Tv Parma) ha contestato quanto detto da Schianchi, definendo gli ultras la parte sana del calcio, ma la nostra rabbia era veramente tanta.
Chi di noi stava guardando la trasmissione si è sentito ferito, oltraggiato, e ingiustamente colpevolizzato. Un'offesa a noi, a tutti i gruppi ultras italiani, e una oscena mancanza di rispetto a chi è stato ammazzato domenica e ai suoi famigliari.
Dopo un rapido giro di telefonate è arrivata la decisione. Andiamo a Tv Parma. Subito.
Dalla provincia e della città ci siamo presentati negli studi di Bar Sport. Abbiamo chiesto la parola e ce l'hanno data.
Un nostro portavoce ha illustrato il nostro pensiero. E i fatti: un ragazzo inerme è stato colpito ed ucciso da un proiettile sparato dalla Polizia. Hanno vietato le bandiere, ma non le pistole. A forza di criminalizzare gli ultras, qualcuno si sente autorizzato a sparargli? Così sembra.
