26 - 09 - 2007
Finalmente un risultato positivo in trasferta, che serve forse più al morale che alla classifica. Un risultato che speriamo plachi il malumore che già è serpeggiato al Tardini, segno di una tifoseria che si è illusa dando credito ai soliti proclami estivi (in periodo di campagna abbonamenti), quando la realtà è sicuramente diversa. Come detto in altre occasioni: anche quest'anno ci sarà da soffrire per arrivare alla salvezza. Ed è questo il nostro obbiettivo, quello che da qualche anno raggiungiamo dopo battaglie inumane.
Quest'anno non ci sono scusanti per i giocatori. Adesso c'è una società solida, con idee chiare e, a quanto pare, con un programma serio.
La gente deve capire che c'è da lottare, che ci sono tanti sacrifici da fare, senza mai perdersi d'animo. Dobbiamo stare vicini ai nostri colori, specialmente in trasferta, dove siamo sempre di meno.
Ci attendono trent'otto gare. Trent'otto battaglie che non ci regaleranno soltanto gioie, ma anche momenti di sconforto e di rabbia, in cui malediremo questo e quello. Ma alla fine, prenderà il sopravvento l'amore per la nostra squadra, per i nostri simboli, per la nostra Curva, e soprattutto per il nostro striscione, che ci manca terribilmente.
La Curva ha il dovere di stringersi attorno alla squadra. Dobbiamo sacrificarci, seguendo il più possibile il PARMA in ogni dove, il più numerosi possibile, per dare un apporto fondamentale al raggiungimento della salvezza.
Oggi, contro il Torino, dobbiamo creare un'atmosfera particolare, unica, capace di spingere i ragazzi alla vittoria. Ai nostri portacolori chiediamo il massimo impegno, ma anche noi dovremo fare la nostra parte, per essere il dodicesimo uomo in campo.
Teniamo alti i nostri colori e il nostro buon nome, in ogni città e in ogni occasione. E' questa la tradizione ultras parmigiana.
VIVA I BOYS, VIVA IL PARMA!