14 - 04 - 2007
Sabato mattina, verso le ore 10, siamo arrivati in un centinaio al Centro Sportivo di Collecchio, dove il PARMA Fc era impegnato in seduta d'allenamento. Abbiamo incitato i nostri portacolori in libertà, come da tradizione: con cori organizzati dal megafono, con striscioni, bandieroni, torce, fumogeni e tamburo. Un tifo ormai fuorilegge, stando a certe norme anti-costituzionali.
Domenica si gioca PARMA-Catania, una partita che bisogna vincere a tutti i costi, e così il nostro tifo lo abbiamo regalato oggi ai nostri portacolori. Gli abbiamo trasmesso i nostri sentimenti a modo nostro, per spingerli verso una vittoria essenziale alla salvezza.
Qualcuno crede dovremmo cantare anche domani. Piacerebbe anche a noi, ma come abbiamo sempre fatto.
Impediscono il tifo organizzato per disgregare le Curve, per controllarle e sottometterle. Continuando su questa strada arriverà il giorno in cui i cori partiranno direttamente dagli altoparlanti (ci stanno già provando), e non li lanceranno gli Ultras, ma stipendiati della società. Così come già accade in alcuni paesi del nord Europa, dove il tifo è sempre organizzato ma dalle società, e il tifoso è ridotto a consumatore-burattino. Ma probabilmente, anche là, c'è qualcuno che crede che si debba cantare sempre e comunque. Oltre ai presidenti...
Finito l'allenamento è finito il nostro tifo. Abbiamo distribuito un volantino a giocatori e dirigenti, per spronarli a vincere contro il Catania e per invitarli a difendere il diritto di tifo, importante patrimonio del mondo del calcio.