02 - 12 - 2006
Due anni fa, il 2 dicembre 2004, il Tino saliva al Valhalla. Oggi, nell'anniversario della sua dipartita, pubblichiamo una lettera inviataci da un suo amico, ricordo di uno storico guerriero della Nord.
Cari BOYS,
vi mando dal Messico il mio ricordo del Tino. Non so esattamente il giorno della sua morte, per me non è mai morto. Il Tino era molto legato a tutta la Curva quindi mi sembra giusto mandarlo anche a Settore Crociato.
Ti ricordi Tino, quando a Sofia ci hanno cacciato da due Bar, siamo andati al casinò e mi hai perso tutti i miei soldi alla roulette. E ti ricordi che ci ha svegliato il giorno dopo la partita, la donna delle pulizie a scopate, mentre dormivano dietro il bancone del bar dell'albergo, e il pullman del coordinamento ci aspettava e quando siamo arrivati con due ore di ritardo ci hanno applaudito.
Ti ricordi al Calderon a Madrid, io tu e il povero Massimone, che fumati abbiamo iniziato a ridere e a Massimo è partito un silacco sulla pula che era davanti a noi, e ci hanno legnato mentre ridevamo.
Ti ricordi, sì, quando tuo padre aveva deciso di metterci dietro una guardia del corpo, e siamo andati a Vicenza, nella parte alta della Curva che era divisa in due, e giù c'erano tutti gli altri e quando c'è stata la carica dei Vigilantes, hai fatto un salto di tre metri, e il tipo non ti ha più trovato.
Ti ricordi quando siamo andati a Cremona e siamo arrivati a Colorno.
Ti ricordi quante botte ti hanno dato i genoani, che hai caricato da solo sotto la Curva Nord, e quel giorno non ho avuto il coraggio di aiutarti, e poi mi sono incazzato con te perché non si possono caricare da solo cento genoani, e poi siamo andati a Genova, e ci siamo vendicati due a due, e i genoani sono sempre stata la tifoseria che odiavi di più.
Ti ricordi la tua camera, in cui non sono più tornato, con almeno 50 sciarpe e le foto vecchie e gialle di quando siamo andati in Serie A, e tua madre ci diceva che eravamo come dei trentenni con la testa di quindici, ma non sapeva che a quindici o quasi noi avevamo visto il 4 maggio, e i nostri amici più grandi difendere quello in cui credevano, massacrando i carabinieri che ci avevano caricato, e la Celere è un nemico da allora.
Ti ricordi quando con gli altri siamo andati a vedere Brescello-Reggiana, e quel giorno anche tu hai avuto paura, e quelli del Ghetto ci hanno massacrato a noi 5.
Ti ricordi il giorno dei tuoi 18 anni,con tutti i parenti in trattoria, ti hanno chiesto un discorso, e tu hai cantato in piedi sulla seggiola "il 25 aprile".
Ti ricordi l'ultimo derby con le teste quadre assieme, anzi da solo perché il pre-partita in via Repubblica e ti hanno arrestato in via Garibaldi.
Ti ricordi Tino quando abbiamo visto le immagini dell'Heysel, e noi non lo avremmo mai fatto.
Mi ricordo Tino prima di Parma-Inter quando mi hai regalato la felpa dei BOYS, e poi siamo caduti in due in motorino, e ho ancora qui in Messico la felpa tutta rovinata.
Mi ricordo come ti stavano simpatici quelli di Bordeaux, ed Empoli, e che rispetto per i doriani.
Mi ricordo quando ti ho chiesto, ma quanto ci vuole per andare a trieste, "mah tre ore credo", e non mi ricordo una trasferta in Italia cosi lenta, e non arrivavamo mai, e poi ci siamo staccati dal corteo per andare a mangiare, e due della digos ci hanno seguiti fino al ristorante, e hanno mangiato nel tavolo di fronte a noi, e gli abbiamo ordinato due bottiglie che tanto non possono bere in servizio, o forse ero con il Como.
So che sei stato tra i primi 5 a entrare in campo quando sono arrivati sotto la curva i triestini, e quello con cui ti davi era molto peso, e ti ha messo in difficoltà.
Ti ricordi quando giovani stupidi delinquentelli a 15 anni siamo andati a fare danni a Reggio.
Ti ricordi quando ci hanno scartato da militare, e ci siamo trovati davanti al Tardini.
Mi ricordo Tino, quando ci siamo scazzati di brutto, perché io non venivo più al PARMA, perché avevo altri cazzi, e tu per farmi arrabbiare e svegliare mi raccontavi tutte le trasferte.
Quanti brindisi abbiamo fatto a tutti i nostri amici morti, che finivano sempre con" tu sei il prossimo". E hai vinto tu.
Mi ricordo quando i milanisti hanno ammazzato Spagna e tu che non amavi i centri sociali sei venuto con me allo Zapata a Genova, e ti sei commosso quando hai visto gli striscioni dei Doriani e dei genoani insieme.
Mi ricordo il rispetto dei nuovi Ultras per te.
Mi ricordo che t'incazzavi perché i BOYS e Settore Crociato si scazzavano.
Mi ricordo che nel '90 ci ha fermato la polizia a Firenze, mentre dormivano in macchina e ti hanno detto occhio al mostro di Firenze, e tu hai detto "che venga quel fiorentino di merda".
Si è vero una volta un barese ha rubato uno scooter, e girava intorno allo stadio, gli hai chiesto un passaggio in piazzale Lubiana, e sei tornato con lo scooter, senza il barese che è rimasto in piazzale.
Ma quello che voglio dirti, amico di sempre, che in curva abbiamo conosciuto gente valida. Gente più vecchia di noi che quando eravamo ragazzini ci ha insegnato cos'è il rispetto per la maglia, per chi rischia di fianco a te, quello che ti da credere per qualcosa, e condividerlo. Gente più giovane di noi che continua a farlo, e si merita il rispetto dei vecchi.
Sei bruciato presto come un fumogeno, ma a molta gente il sapore in gola di un fumogeno piace e piace molto.
Con te è morta una parte di me, grazie a te è più viva
Matteo e Tino, e per tutti gli altri che non ci sono più che conoscevo o non conoscevo.
Città del Messico, novembre 2006