07 - 07 - 2006
Molto spesso, nei nostri articoli, parliamo di "Gruppo". Cerchiamo di spiegare cosa significa essere BOYS, qual è la nostra mentalità e il nostro spirito. Un credo che si esplicita e si concretizza nelle tante attività che portiamo avanti. Iniziative fondamentali, essenziali, presentate senza troppi orpelli, perché Ultras è sostanza non apparenza. Parliamo di trasferte, di tifo, di gemellaggi, di diffide e di diffidati, di chilometri percorsi e da percorrere, di striscioni da appendere e da difendere, di lotte a cui non possiamo sottrarci. Questo è quello che facciamo, questo è quello che vi raccontiamo. Semplicemente: l'ABC dell'Ultras.
A volte, sulle tv locali, vengono trasmessi servizi su cene oceaniche di tifosi, pellegrinaggi, feste ed iniziative varie. Di solito, però, non riusciamo a scorgere volti noti tra la folla Gialloblu. Segno inconfutabile che molti di questi sostenitori Crociati non sono avvezzi alle trasferte, dove il numero sempre più esiguo ci permette di conoscerci tutti - almeno di vista. Non mettiamo in dubbio la passione di nessuno, né vogliamo sminuire tali iniziative (sicuramente positive), prendiamo solo atto che c'è maggior propensione ad infilare le gambe sotto ad un tavolo o comunque a svolgere altre attività, nel nome del PARMA Calcio, piuttosto che andare a sostenerlo allo stadio. La cosa è sicuramente stravagante, giacché per il tifoso, come per l'Ultras, non dovrebbe esserci piacere più grande di quello di seguire la propria squadra. Invece, non è così.
I tempi del Tardini esaurito, anche in un pomeriggio lavorativo, sono ormai un lontano ricordo, così come le trasferte di massa. Avvenimenti che rimangono confinati alla novità del PARMA nell'elite del calcio italiano o a più recenti spareggi salvezza. Tant'è che nell'ultima stagione, nel periodo più difficile del PARMA, abbiamo avuto l'esclusiva su alcune trasferte.
Il calo degli spettatori e la minor partecipazione alle trasferte sono problemi trasversali a tutte le tifoserie. Sicuramente sono una conseguenza delle politiche del calcio moderno ma testimoniano la sconfitta del nostro mondo, sempre più soggiogato ad esse.
La Curva è, generalmente, pigra e svogliata. Il tifo piace a tanti ma nessuno offre il proprio contributo al Gruppo per confezionare striscioni o bandiere, per dare una mano nelle tante attività della Sede. Si inneggia ai Diffidati, quando ci si degna di farlo, ma nessuno pare curarsi delle loro vicissitudini e delle spese legali che il Gruppo ha dovuto sostenere fino ad essere sul lastrico.
Se si decide di fare qualcosa lo si fa per sé, magari allestendo un minuscolo striscione per finire su Striscia la Notizia. Non importa che lo vedano i giocatori, l'importante è che sia candidato ad andare in tv. Questa non è mentalità Ultras, è mentalità da Grande Fratello.
I BOYS, nel nome di una Fede, nel rispetto di una mentalità, riuniscono le forze armonizzandone le attività, affinché tutti gli sforzi sia protesi in un'unica direzione. E questa è la forza della Nord.
I BOYS sono ragazzi della Curva. Ragazzi che contribuiscono alla Causa ogni giorno, sobbarcandosi il lavoro della Nord. Eppure, qualcuno, invece d'offrire il proprio contributo, invece di rendere omaggio a quei pochi che lavorano alacremente, preferisce criticare, senza mai impegnarsi in prima persona. E' curioso come molti si rivolgano a noi dandoci direttive (non consigli), su cosa fare e non fare, mentre sono pochissimi quelli che si fanno avanti per dare un mano. Anche questa è mentalità, ma da Grande Fratello. Una pseudo-cultura televisiva, per cui a decidere non sono i protagonisti ma gli spettatori, quelli comodamente seduti in poltrona.
A questa mentalità opponiamo la nostra, di Ultras. Forse non servirà a fare audience ma non c'importa. Noi non viviamo nel virtuale, su Internet o in tv, viviamo allo stadio e in Sede. Forse saremo ripetitivi ma non cerchiamo facili consensi, cerchiamo gente che abbia voglia di sbattersi. Cerchiamo di trasmettere degli ideali, presi in consegna da chi c'era prima di noi. Niente altro.
Ci siamo avvicinati alla curva da ragazzini e ce ne siamo innamorati. Cantavamo le canzoni a scuola, aspettando la domenica per andare in Curva, sperando che qualche BOYS ci desse una bandiera da sventolare, sperando di trovare una coreografia a cui poter partecipare. E trascorrevamo le settimane nell'attesa di una trasferta vicina, a cui poter andare - genitori permettendo. C'è ancora qualcosa di tutto questo?
Per molti, purtroppo, questa è stata solo una moda (come il PARMA Calcio nei primi anni di A), e col tempo hanno preso altre strade, hanno lasciato la Curva. C'è chi è rimasto in Curva da tifoso e chi ha voluto andare più a fondo, chi si è fatto contagiare dal "tifo", chi è voluto entrare nel Gruppo.
Entrare in un gruppo, soprattutto se ben amalgamato, non è mai facile. Ci si sente estranei, si sentono gli occhi di tutti puntati addosso. E così per tutti all'inizio.
I legami tra gli appartenenti ai BOYS non sono superficiali. Si cimentano vivendo insieme, dandosi una mano l'un l'altro, affrontando le avversità fianco a fianco. Le amicizie vere, profonde ed indistruttibili, non nascono dalla sera alla mattina. Ci vuole tempo.
Sotto vari aspetti, dentro e fuori lo stadio, abbiamo fatto grandi miglioramenti, se n'è accorta la Curva, la squadra, i tifosi in generale, e anche le tifoserie avversarie. Ma nel coinvolgimento alla vita del Gruppo, soprattutto di ragazzi giovani, ancora facciamo fatica.
Con gli anni, oltre all'esperienza, aumenta anche l'età, così come diminuisce il tempo disponibile e gli Euro da spendere. Lavoro e famiglia diventano, giustamente, le priorità. Per questo ci dev'essere il "passaggio di consegne", l'ingresso nel Gruppo di ragazzi più giovani, affinché ci sia un adeguato ricambio generazionale. Altrimenti: il Gruppo non avrà futuro.
Con la repressione attuale essere Ultras non è certo facile, e questo può frenare qualcuno. Ma in Nord, soprattutto dietro al "palchetto" ci sono tantissimi giovani, tantissimi ragazzi che devono assumersi delle responsabilità, lavorare per guadagnarsi rispetto e fiducia, affinché siano loro il futuro della Nord e del movimento Ultras a PARMA.
Queste cose si portano avanti allo stadio, soprattutto in trasferta, ma prima ancora in Sede. La Sede è aperta a tutti, in tutti i mesi dell'anno - al martedì, ma anche in altri giorni. Per entrare veramente a far parte dei BOYS bisogna imparare a vivere la Sede, senza timori. E' un modo per conoscersi, per sentire le opinioni di tutti, per trascorre del tempo insieme, per bere una birra in compagnia ed ascoltare le storie dei nostri "vecchi".
L'estate e l'inizio di una nuova stagione sono forse il momento ideale per fare questo passo.
Un invito rivolto ai più giovani ma anche a chi ha qualche anno di più, a chi è sempre rimasto in orbita al gruppo senza impegnarsi direttamente, a chi, per svariati motivi, s'è allontanato.
Per crescere, per dare continuità a 29 anni di storia, c'è bisogno di tutti.
DIVENTA ANCHE TU UNO DI NOI, UNO DEI BOYS!