07 - 05 - 2006
Ultima partita stagionale al Tardini, contro il Milan, e la salvezza raggiunta con ben quattro turni d'anticipo. I BOYS, oggi, vogliono onorare l'impegno nel migliore dei modi...
Quella che sta per archiviarsi è stata una stagione difficile per il mondo Ultras in generale: leggi speciali; decreti e faide interne hanno minato le fondamenta di parecchi gruppi, alcuni storici, che purtroppo si sono sciolti. Stiamo parlando di Fossa dei Leoni (Milan), Fighters (Juve), Brigate (Modena), Brigate (Atalanta), solo per citarne alcuni, i più conosciuti, perché comunque c'è massimo rispetto per tutti, famosi o meno. Ognuno vive e si sacrifica per la propria squadra, con il proprio senso d'appartenenza, qualsiasi sia la categoria. In questo calcio malato, fatto di manovre scorrette, finalizzato solo ed esclusivamente al massimo profitto, anche membri di gruppi Ultras hanno cercato un proprio tornaconto personale, scatenando vere proprie lotte intestine. A tutto questo s'è aggiunta la crescente repressione, che grazie a leggi speciali ha sospeso tutti i nostri diritti fondamentali, trasformando gli Ultras in cittadini di serie b. Repressione violenta, come nel caso di Paolo – tifoso bresciano bestialmente picchiato senza motivo nel settembre scorso in stazione a Verona, lasciato parecchi minuti a terra, senza soccorso – che per mesi ha lottato contro la morte. Ora Paolo è tornato allo stadio e sta lottando per riconquistarsi una vita normale. L'importante è stato rivederlo in piedi, libero di poter tornare a seguire il suo Brescia.
Movimento Ultrà, un'associazione che da anni lotta contro questi abusi e che gode dell'appoggio di gruppi importanti, sta cercando soluzioni, sia legali sia politiche, ma la strada è estremamente ardua. Noi continuiamo comunque a partecipare a questa lotta, forti delle nostre idee e consapevoli dei nostri limiti.
Durante questa tormentata stagione noi BOYS abbiamo continuato a percorrere la nostra strada. Siamo cresciuti, nonostante il contesto difficile, sia come città sia come società. Abbiamo fatto sentire la nostra voce ogni qualvolta ce ne sia stato bisogno, a tratti in maniera forte, a muso duro (specie con giocatori e società), senza però venir meno al nostro dovere: quello d'essere sempre al fianco del PARMA, nel bene e nel male.
Spesso siamo stati gli unici a rimanere accanto alla squadra nelle trasferte più lontane, nel momento più cruciale, quando abbiamo ottenuto quelle vittorie fondamentali per la salvezza, quando in tanti si sentivano già spacciati.
Ora attendiamo e pretendiamo buone notizie in campo societario. Ma qualunque sarà il nostro futuro, nella ci farà desistere dallo "essere sempre lì, perché a noi piace così, sempre vi seguiremo sempre vi sosterremo... e la Reggiana in C"!
VIVA I BOYS, VIVA IL PARMA!