07 - 05 - 2006
Il gran giorno è arrivato: il PARMA ha raggiunto la matematica salvezza. Un fatto straordinario, visto quanto raccolto nel girone d'andata, che può esser considerato "impresa" alla luce di quanto operato da Bondi, Angiolini e Cinquini. Nonostante le pesanti cessioni-svendite, nonostante alcuni dei "nuovi" acquisti non abbiano quasi mai potuto giocare (com'era prevedibile e da noi presagito), nonostante la società sia stata incapace di garantire qualsiasi futuro ai propri tesserati, il PARMA ce l'ha fatta. La nostra gioia, come quella di tutti i tifosi Gialloblu Crociati, è grande. Gli artefici di questa impresa sono i giocatori, molti dei quali hanno saputo migliorarsi fino a raggiungere un rendimento al di sopra di tutte le più rosee previsioni, l'allenatore e i tifosi. Mentre nel girone di andata avevamo dovuto registrare pesanti decisioni arbitrali a sfavore, in quello di ritorno, dopo Juventus-PARMA, le cose sono stranamente cambiate. Un fatto che bilancia quanto accaduto nei mesi precedenti ma comunque insolito, giacché il PARMA, nel corso della sua storia, ha sempre e solo subito. Basti pensare allo Scudetto che ci fu indiscutibilmente scippato, alla Coppa Italia vinta nonostante le decisioni arbitrali, a tutto quanto ci fu inflitto l'anno scorso, fino ad affrontare la prima partita dello spareggio con sette squalificati. Tutto questo non è mai stato l'eccezione, era la regola.
Viviamo giorni di gioia, com'è giusto che sia, ma all'orizzonte non c'è nulla di buono. Alcuni giocatori sono in partenza e se ne andranno senza che il PARMA ci guadagni nulla, alcuni sono in scadenza del contratto (se ne andranno anche loro a costo zero?); altri, grazie alle prestazioni di questa stagione, hanno aumentato le loro quotazioni e ambiranno ragionevolmente a qualcosa di più, un qualcosa che il PARMA attuale non può dargli; altri ancora, seppur quest'anno si siano distinti per prestazioni superlative, sono ormai molto avanti con gli anni. Problemi rilevanti che andrebbero tempestivamente affrontati da una vera proprietà. Proprietà che ancora non abbiamo, giacché gli attuali amministratori, seppur pagati profumatamente, in due anni sono stati incapaci di vendere la società.
Il PARMA Calcio, nelle ultime stagioni, è riuscito a "mantenersi" erodendo il proprio patrimonio. Ora, di quel patrimonio, rimane ben poco e non c'è dato sapere quanti debiti sono stati accumulati nel corso di queste gestioni. Un'ulteriore impoverimento del parco giocatori, ammesso e non concesso che ci siano fondi sufficienti per affrontare il prossimo campionato di Serie A con questa "società", ci potrebbe condannare ad una via crucis lunga un'intera stagione, tipo quella vissuta dai trevigiani quest'anno. Un'ipotesi terribile ma non la peggiore che potrebbe realizzarsi. Lo spettro del fallimento aleggia sempre su di noi. Vorremmo goderci questi giorni come meritiamo, festeggiando quella salvezza a cui abbiamo contribuito stando sempre in prima fila, in Nord, in trasferta, dentro e fuori dal Tardini. Ma chi ama veramente il PARMA Calcio non può ignorare i problemi che lo perseguitano.
I media locali, sempre fedeli alla politica dell'omertà, in questi giorni hanno lanciato una vera e propria campagna d'adulazione all'indirizzo di alcuni amministratori e tecnici del PARMA Calcio: Bondi, Angiolini e Cinquini. Alcuni giornalisti, in particolare, hanno dimostrato che la loro lingua, mai impiegata per porre domande scomode ai dirigenti al fine di tutelare gli interessi del PARMA Calcio e della comunità, è sempre viva e vegeta ma serve solo a leccare. Chi ignora i fatti, chi ignora il passato, il presente e il futuro, al solo scopo d'imbonire i potenti, palesa mancanza di professionalità e di dignità. In questo periodo d'euforia certe leccate possono anche produrre consenso. Noi però non cerchiamo facili approvazioni, cerchiamo di fare ciò che è giusto, perché il nostro unico interesse è quello di fare il bene del PARMA e di PARMA. Chi tutela certi personaggi ne diventa complice. Il PARMA Calcio è riuscito a salvarsi nonostante il loro operato, non si getti al vento questa straordinaria opportunità.