E le palle dove sono
finite? La prima espressione colorita nel dopo partita a Bergamo è stata senz'altro
questa, perché davanti a tanta scarsità di impegno e di gioco non si poteva dire altro.
Forse qualcuno non ha capito che c'è un campionato da finire, una Maglia più o meno
prestigiosa da onorare e una tifoseria da rispettare. Proprio la parola
rispetto deve essere recepita da tutti, perché noi come BOYS stiamo facendo
di tutto per ottenere il massimo dalla Curva, ma quando poi ti trovi davanti a prestazioni
come quella di Bergamo, non possiamo fare miracoli. La gente va rispettata e l'impegno con
cui si scende in campo deve essere la riconoscenza verso chi, sette giorni su sette,
organizza, si fa un sacco di sbattimenti e vive il proprio tempo libero per sostenere al
meglio i nostri Colori.
Quella di Bergamo era un'occasione unica, staccare la zona salvezza, poter affrontare la
partita di ritorno in coppa Uefa con un altro spirito e passare finalmente una settimana
senza quel patema d'animo che ci accompagna dall'inizio del campionato. Tutta la tifoseria
si è mobilitata, portando in giro parecchia gente, che ci credeva e l'ha dimostrato
cantando per novanta minuti, chiedendo a gran voce quella vittoria che non è mai stata
cercata con caparbietà, mettendo in piedi la coreografia permanente.
Solo una settimana fa la città aveva fatto sentire il suo calore alla squadra, con una
manifestazione unica, mai vista in Italia, dove alla contestazione è stata previlegiato
l'attaccamento smisurato ai Colori. Noi non vogliamo arrivare alla contestazione più
estrema, in quanto crediamo che sia meglio creare che distruggere, ma non possiamo neanche
chiudere gli occhi davanti a questa abulia da trasferta con la quinta sconfitta
consecutiva e l'undicesima in campionato. Non ci piace vivere sempre e solo sui risultati
altrui, né tantomeno sulle disgrazie degli altri. In un campionato molto strano dove non
ci sono certezze, bisogna tirare fuori le palle, partita dopo partita, pallone dopo
pallone e crederci fino alla fine
come la Nord. Già da oggi pretendiamo una
risposta concreta sul campo, senza dimenticare qual'è il nostro ruolo, essere cioè il
dodicesimo uomo in campo, quello che deve fare la differenza, quello che non molla mai e
che cerca di trascinare la squadra
Contro il Palermo non c'è che un risultato, da
perseguire in ogni maniera; i giocatori Crociati dovranno battersi come leoni, sapendo che
potranno contare, per tutti i novanta minuti, sulla Nord!
Il tempo stringe e noi siamo sempre lì, in quella posizione scomoda in cui non servono i
colpi di fioretto, le giocate di tacco, ma le palle! E noi, Curva Nord,
dobbiamo farglielo capire, con la voce e con il cuore, per novanta minuti, senza respiro,
perché ci crediamo e lo abbiamo dimostrato nelle ultime settimane, senza risparmio,
unendoci ancora di più, dimostrando ancora una volta che PARMA SIAMO NOI.
Dopo la sosta pasquale ci saranno due trasferte fondamentali, la prima lontana e
dispendiosa, a Reggio Calabria, la seconda abbordabilissima a Verona, contro il Chievo.
Una trasferta, questultima, che può essere decisiva, perché contro una diretta
concorrente per la salvezza. A Verona giocare in casa sarà d'obbligo, per cui vi
chiediamo un ulteriore sforzo, magari risparmiando qualcosa durante le feste, perché c'è
proprio bisogno di tutti. Come vedete, il cammino è ancora lungo e tortuoso e vorremmo
che l'entusiasmo che si è venuto a creare nelle ultime settimane non diventasse un
ricordo. Per questo che vi chiediamo l'ennesimo sacrificio, nell'intento comune di
portare il PARMA alla salvezza. Vogliamo partecipare anche al prossimo
campionato di serie A e faremo di tutto per riuscirci.
Oggi non ci sono scuse, solo la voglia e la consapevolezza di dover guidare e portare
undici uomini, con la Maglia Crociata, alla vittoria!
VIVA IL PARMA VIVA I BOYS! |