Pensavamo e speravamo di aver
intrapreso la retta via, ma purtroppo la sconfitta di Messina e i risultati degli altri
campi, ci hanno fatto tornare con i piedi per terra e messo di fronte alla dura realtà.
Una situazione di classifica molto delicata, che non ti permette più di aspettare,
costringendoti a lottare partita dopo partita, punto dopo punto, su ogni pallone per la
vera e propria sopravvivenza, che si chiama salvezza. A peggiorare tutto cè anche
la nostra situazione di Gruppo, perché ai ragazzi diffidati contro i gobbi, si sono di
nuovo aggiunti quelli di Carrara, che dopo aver vinto il ricorso al TAR di Firenze, si
sono visti recapitare a casa una nuova diffida, rifatta e rivista ma senza più errori. E'
logico che i primi a restarci male sono stati questi ragazzi ai quali era stato revocato
il provvedimento (tra l'altro ingiusto), che di punto in bianco non sono potuti partire
per Messina perché di fatto ridiffidati. Sbagliare è umano, ma perseverare
è diabolico, e sembra che in Italia non ci siano limiti a tutto ciò, quando per omicidio
ti tolgono l'ergastolo e ti condannano per sedici anni (che poi saranno sicuramente di
meno visto che si usufruisce di Buona condotta!), oppure per aver ucciso madre e fratello
ci si fa due o tre anni in prigione, per poi essere reintegrati nella società. Per gli
ULTRAS, invece, non ci sono condoni, anzi, ci sono le firme, perché questi
delinquenti vanno sempre controllati a vista, perché la gente va convinta che
sono loro il male del calcio in maniera da nascondere le manipolazioni che lo
stanno cambiando e rovinando. Nessuno, però, parla del questore di Massa, che sapeva che
l'amichevole era una partita a rischio. Ma alla fine la ragione è sempre dalla loro
parte, di quelli che non sbagliano mai, di quelli che rendono l'Italia più sicura e ci
fanno dormire sonni tranquilli perché riescono ad arginare il fenomeno degli ULTRAS
Ma torniamo al calcio giocato, quello che piace a noi, quello per cui facciamo mille
sacrifici, quello che ha un valore primario nella nostra vita. Oggi dobbiamo vincere,
dimostrare che ci crediamo, in campo e fuori, in Curva dove dobbiamo dare tutto, aiutando
i ragazzi al microfono, stringendoci intorno a loro e credendoci fino alla fine. Il
Tardini deve diventare un fortino inespugnabile per chiunque, un catino con un tifo
infernale. Non ci sono altre alternative, vogliamo una Nord sempre carica come piace a
noi, passionale e colorata, viva dal primo all'ultimo minuto. Ogni qualvolta il nostro
Parma sarà in avanti dovremo aiutarlo ad insaccare il pallone, e quando giocherà in
difesa l'aiuteremo come fossimo l'ultimo baluardo a mantenere la porta inviolata.
Ci aspettano cinque mesi di passione, sofferenza o gioia, ma soprattutto di grande
sacrificio, in casa ed in trasferta, per i nostri amici che purtroppo sono in Questura a
firmare, per quella Maglia unica e indiscutibilmente rara. Contro l'Udinese nessun
risparmio, nessuno sconto, ma tanto tifo, perché la salvezza dipende anche da noi, la
parte più sana del calcio, l'unica e indiscutibilmente che può dire sempre
presenti nel bene e nel male:
VIVA IL PARMA,VIVA I BOYS! |