Ieri sera contro i turchi del
Besiktas, dopo tanto penare, siamo finalmente tornati alla vittoria. Una vittoria che
abbiamo voluto Noi, la squadra, lallenatore e la società. Una vittoria importante,
che ci permette di proseguire il cammino in Coppa UEFA. Ma al di là del risultato,
abbiamo visto la squadra lottare e battersi, cercare il gol, attaccare e giocare.
Indipendentemente da quanto fossero forti i turchi, lundici Gialloblu Crociato ha
onorato la Maglia, dimostrando quel carattere che era palesemente mancato a Livorno.
Speriamo questa partita segni una svolta, linizio della nostra riscossa. Domenica
cè subito un test importante: la Roma, che affronteremo allOlimpico, ultima
trasferta del 2004.
Abbiamo chiesto alla squadra di crederci, di combattere, e così dobbiamo fare noi, per
primi. Noi, che cantiamo nel bene e nel male, perché oltre ad incitare la squadra, siamo
ben consapevoli di dover onorare i nostri Colori, la nostra Città, il nostro Striscione.
E tutto questo lo faremo anche domenica, a Roma.
Abbiamo voluto intitolare questo breve articolo Roma: trasferta da Ultras.
Ovviamente è una piccola provocazione, giacché tutte le partite (anche quelle
casalinghe) sono un imperativo per chi si definisce Ultras. Essere
Ultras significa farsi rispettare, significa comportarsi dignitosamente al
fine daumentare il prestigio del Gruppo, della Curva e della Città, e questo,
seppur sia valido sempre, in certi posti, specie con certe tifoserie (magari non troppo
leali
), è un compito arduo da assolvere. Un compito, il cui esito, può dipendere
dal numero. Rimanere a casa, quindi, significa non solo far mancare il proprio sostegno a
chi ci rappresenta in campo, ma anche indebolire il Gruppo nel momento del bisogno.
Te lo chiediamo senza tanti giri di parole, come nostra abitudine: tu,
alloccorrenza, ci sarai???
Sì, io ci sarò! Vengo
a Roma con i BOYS! |