Questa sera il Parma affronta
lo Steaua Bucarest, avversaria nel girone di Coppa Uefa. Quella coppa per cui riuscimmo a
qualificarci lanno scorso, disputando una stagione indimenticabile, e che al dì
doggi, invischiati nei bassifondi della classifica, ci pare un traguardo
difficilmente ripetibile. Questa piccola premessa non vuole affatto essere pessimistica,
giacché lesperienza cinsegna che i conti si fanno a fine campionato, ma solo
ricordare ai parmigiani quanto sia stato difficile arrivare dove oggi siamo. Una fortuna
che (tocchiamo ferro) potrebbe non ripetersi lanno venturo e di cui, sicuramente,
sentiremmo la mancanza. Snobbare quindi le partite di queste girone, quando i prezzi sono
più che accessibili, ci pare poco sensato, oltre che poco onorevole per chi si definisce
Ultras o tifoso della nostra squadra.
Indipendentemente dalle scelte societarie e dellallenatore, che in questo momento
(per ovvi motivi), focalizzano maggiormente lattenzione sul campionato, esserci è
un dovere. Un dovere per altro molto piacevole, giacché il disputare una competizione
europea storica (come la Coppa Uefa) è un lusso riservato a pochi. Ricordiamocelo.
La cosa sicuramente più negativa, che penalizza molti sostenitori Gialloblu Crociati, è
lorario dinizio partita: le 19. Un orario inaspettato, in contrasto con quanto
dichiarato dalla Società poco tempo addietro. Sicuramente giocare alle 19 non è come
giocare alle 14, ma è pur sempre un orario in cui, qualcuno, è ancora al lavoro.
Problematica che sevidenzia ancor maggiormente per chi risiede in provincia e
impiega più tempo per raggiungere lo stadio. Giocare alle 19, anziché alle 20:30 - 21:00
come da tradizione, è un segnale negativo, che ancora una volta va nella direzione
opposta rispetto a quanto da noi auspicato. Invece dincentivare la gente a recarsi
allo stadio, ci si piega al volere delle tv, sacrificando gli interessi di tutti quelli
che ci sono sempre e vorrebbero esserci anche in queste occasioni.
Qualcuno giustifica queste scelte parlando di business, in riferimento agli
introiti che le società percepiscono dalle tv. Contestiamo decisamente questa tesi,
innanzitutto dal punto di vista morale, giacché riteniamo che le persone vengano prima
del denaro, secondo perché siamo di fronte a scelte economiche miopi, che con poca
lungimiranza puntano a realizzare ingenti guadagni nel breve periodo, senza curarsi
minimamente delle conseguenze (alcune già visibili) che stanno modificando la loro fonte
di profitto. Ci chiediamo quale futuro possa avere questo mondo, che ha raggiunto gli
apici dellinteresse popolare grazie alla passione che ha contagiato intere
generazioni, non tanto per le giocate di qualche asso del pallone, ma per latmosfera
che si era soliti respirare allo stadio. Quel misto di fede e partecipazione, damore
e esaltazione, in grado di coinvolgere anche le persone più compassate. Questo, e non
altro, permette ora davere un incalcolabile numero dappassionati. Svuotando
gli stadi, trasformando il tifoso in spettatore televisivo, cosa accadrà nel lungo
periodo? Cosa accadrà quando mancherà il boato della folla e la passione si sarà
spenta? Credono forse, illudendosi, che solo la tv rimarrà accesa?
Per certo la nostra passione è sempre viva e i vessilli dei BOYS non mancheranno questa
sera. La battaglia contro le tv non si combatte certo disertando lo stadio.
Indipendentemente dallorario non troppo felice, invitiamo tutti a partecipare, per
sostenere i nostri Colori come meritano.
PARMA NON SARAI MAI SOLO! |