Vita di Curva

2004/05

BOYS (PARMA - Steaua Bucarest)

04 - 11 - 2004

Questa sera il Parma affronta lo Steaua Bucarest, avversaria nel girone di Coppa Uefa. Quella coppa per cui riuscimmo a qualificarci l’anno scorso, disputando una stagione indimenticabile, e che al dì d’oggi, invischiati nei bassifondi della classifica, ci pare un traguardo difficilmente ripetibile. Questa piccola premessa non vuole affatto essere pessimistica, giacché l’esperienza c’insegna che i conti si fanno a fine campionato, ma solo ricordare ai parmigiani quanto sia stato difficile arrivare dove oggi siamo. Una fortuna che (tocchiamo ferro) potrebbe non ripetersi l’anno venturo e di cui, sicuramente, sentiremmo la mancanza. Snobbare quindi le partite di queste girone, quando i prezzi sono più che accessibili, ci pare poco sensato, oltre che poco onorevole per chi si definisce Ultras o tifoso della nostra squadra.
Indipendentemente dalle scelte societarie e dell’allenatore, che in questo momento (per ovvi motivi), focalizzano maggiormente l’attenzione sul campionato, esserci è un dovere. Un dovere per altro molto piacevole, giacché il disputare una competizione europea storica (come la Coppa Uefa) è un lusso riservato a pochi. Ricordiamocelo.
La cosa sicuramente più negativa, che penalizza molti sostenitori Gialloblu Crociati, è l’orario d’inizio partita: le 19. Un orario inaspettato, in contrasto con quanto dichiarato dalla Società poco tempo addietro. Sicuramente giocare alle 19 non è come giocare alle 14, ma è pur sempre un orario in cui, qualcuno, è ancora al lavoro. Problematica che s’evidenzia ancor maggiormente per chi risiede in provincia e impiega più tempo per raggiungere lo stadio. Giocare alle 19, anziché alle 20:30 - 21:00 come da tradizione, è un segnale negativo, che ancora una volta va nella direzione opposta rispetto a quanto da noi auspicato. Invece d’incentivare la gente a recarsi allo stadio, ci si piega al volere delle tv, sacrificando gli interessi di tutti quelli che ci sono sempre e vorrebbero esserci anche in queste occasioni.
Qualcuno giustifica queste scelte parlando di “business”, in riferimento agli introiti che le società percepiscono dalle tv. Contestiamo decisamente questa tesi, innanzitutto dal punto di vista morale, giacché riteniamo che le persone vengano prima del denaro, secondo perché siamo di fronte a scelte economiche miopi, che con poca lungimiranza puntano a realizzare ingenti guadagni nel breve periodo, senza curarsi minimamente delle conseguenze (alcune già visibili) che stanno modificando la loro fonte di profitto. Ci chiediamo quale futuro possa avere questo mondo, che ha raggiunto gli apici dell’interesse popolare grazie alla passione che ha contagiato intere generazioni, non tanto per le giocate di qualche asso del pallone, ma per l’atmosfera che si era soliti respirare allo stadio. Quel misto di fede e partecipazione, d’amore e esaltazione, in grado di coinvolgere anche le persone più compassate. Questo, e non altro, permette ora d’avere un incalcolabile numero d’appassionati. Svuotando gli stadi, trasformando il tifoso in spettatore televisivo, cosa accadrà nel lungo periodo? Cosa accadrà quando mancherà il boato della folla e la passione si sarà spenta? Credono forse, illudendosi, che solo la tv rimarrà accesa?
Per certo la nostra passione è sempre viva e i vessilli dei BOYS non mancheranno questa sera. La battaglia contro le tv non si combatte certo disertando lo stadio. Indipendentemente dall’orario non troppo felice, invitiamo tutti a partecipare, per sostenere i nostri Colori come meritano.
PARMA NON SARAI MAI SOLO!