Dopo un primo mese di
campionato, un inizio non certo esaltante della squadra Crociata, approfittiamo della
sosta per la partita al Tardini della nazionale contro la Bielorussia per fare il punto di
questa prima parte della stagione con il leader dei BOYS Mirco Lori.
Dopo la disputa di cinque partite, il Parma si ritrova in fondo alla classifica
con soli tre punti, tre pareggi. Siete scoraggiati per questo deludente inizio?
Non dobbiamo scoraggiarci. Un inizio non proprio soddisfacente come questo,
rientrava nelle nostre previsioni della vigilia. Eravamo consapevoli che sarebbe stato
difficile questanno. La squadra, come tutti sappiamo è composta da giovanissimi. Ci
sono molti volti nuovi, primo fra tutti quello dellallenatore, mister Silvio
Baldini. Veniamo fuori da una burrasca societaria che ci ha fatto temere seriamente
addirittura di non partecipare alla serie A.
La città è fredda e non è stata vicina alla squadra come ci saremmo aspettati, avendo
risposto in modo insufficiente alla campagna abbonamenti. In un quadro del genere si sono
inserite le prime partite nelle quali, tranne forse la grande trasferta di Milano con
lInter, non abbiamo visto una prestazione esaltante dei nostri giocatori. Siamo
però solo agli inizi e consapevoli che il lavoro fatto è di prima qualità e non
mancherà di dare frutti nel proseguo del campionato. Sono certo che il Parma già sotto
lalbero di Natale avrà ripreso il posto in classifica che gli compete.
Voi BOYS siete stati gratificati anche da un mercato che ha visto nel mancato
trasferimento di Giardino il miglior acquisto e col regalo inaspettato, da parte della
società, della maglia Crociata.
Sì, per come si erano messe le cose e per quello che abbiamo letto per tutta
lestate sui giornali e sentito in televisione, avevamo temuto che il Parma fosse
trattato alla stregua di un supermarket, come auspicato da giornalisti infami e avvoltoi,
soprattutto della Gazzetta dello Sport. Dobbiamo invece dare atto al direttore generale
dottor Luca Baraldi di aver mantenuto fede alla promessa di non sfasciare la squadra.
Non solo Gilardino è rimasto, ma anche tutti gli altri, ad eccezione di Barone e Ferrari
che hanno scelto di andarsene e noi certamente non li rimpiangeremo. Come simbolo di
questo nuovo Parma, però, non voglio mettere né Gilardino né tutti gli altri giocatori
importanti della nostra squadra.
Il nostro simbolo di questanno è Alessandro Potenza che ci ha fatto il grande onore
di rimanere a Parma quando avrebbe potuto andare alla Lazio e, soprattutto, di indossare
la maglia con il numero 77 che è lanno di fondazione dei BOYS. Io stesso gli ho
domandato, dopo linfausta notte di Carrara, di chiedere questo numero, dopo averlo
ringraziato per essere rimasto a Parma.
A Potenza, per di più, e anche questa per noi è una grande soddisfazione, abbiamo dato
il posto di quel Junior, giocatore mercenario che voleva mettere in mora la società nei
terribili momenti passati la scorsa primavera e che noi stessi abbiamo pesantemente
contestato a Folgaria.
Cosa ne pensi del ritorno della maglia Crociata?
La maglia Crociata è il simbolo storico del nostro Parma, anche se io,
personalmente, ritengo che limportante sia stare vicini alla squadra qualunque sia
la maglia che indossa. In generale si sentono apprezzamenti per questa maglia, ma anche
molte contestazioni perché cè chi si ricorda che con la maglia Crociata si è
perso a San Secondo negli anni sessanta. Cè anche chi pensa che porta scalogna.
Mettere daccordo tutti, ovviamente è impossibile. Quindi io ribadisco che
limportante è stare vicino al Parma sempre e comunque.
Il precampionato vi ha portato anche una sgradita sorpresa, le diffide a sei dei
vostri ragazzi.
La notte di Carrara rimarrà per noi una pagina nera. Non tanto per gli incidenti,
di cui abbiamo già ampiamente parlato, ma per tutto quello che ne è seguito. Quanto agli
incidenti, ribadisco, abbiamo reagito, sicuramente con qualche eccesso, a un vile attacco
da parte della tifoseria avversaria, rinforzata da una nutrita schiera di nostri cugini
reggiani. Abbiamo già detto che i danni fatti alla pizzeria non avremmo dovuti farli
perché noi BOYS siamo contrari ad ogni forma di teppismo e violenza gratuita.
In questa occasione voi avete aspramente polemizzato con la stampa locale,
televisioni e Gazzetta di Parma.
I resoconti dati da questi organi di stampa sono stati vergognosi e offensivi nei
nostri confronti. Ci hanno descritti come dei delinquenti, dei teppisti e dei drogati.
Hanno detto che ci siamo portati dietro delle spranghe, delle catene, come se anziché a
una partita andassimo alla guerra. Ci hanno descritti come degli alcolizzati per il
semplice fatto che ci siamo portati dietro qualche bottiglia di birra.
La notizia dellarresto di due nostri ragazzi è stata strumentalizzata in modo
ignominioso, essendo stati trattati come dei brutali delinquenti. Ringraziamo quindi
questi giornalisti sia della Gazzetta di Parma che delle televisioni locali per questa
immagine dei BOYS che hanno rappresentato ai parmigiani. Unimmagine che ha cercato
di oscurare tutto quello che di bello abbiamo fatto in tanti anni, sia come beneficenza,
sia come tifo allo stadio. Come abbiamo già dichiarato, con questi ignobili personaggi il
Gruppo dei BOYS non avrà più nulla a che fare.
La notte di Carrara vi ha portati in rotta di collisione anche con le forze
dellordine.
Soprattutto il Questore di Massa, secondo me, e di questo mi prendo la piena
responsabilità, non si è comportato con il dovuto buon senso e in modo professionale.
Innanzitutto ha permesso la disputa di una partita ad alto rischio, quando tutti gli
avevano fatto notare la pericolosità dellincontro.
Prima della nostra partita, infatti, si erano verificati scontri prima di Massese Reggiana
ed era nota la ruggine fra le nostre due tifoserie. Senza considerare che venti giorni
dopo, il derby Carrarese - Massese, terminerà con addirittura alcuni feriti ricoverati in
ospedale.
Dopo gli incidenti che hanno coinvolto la nostra tifoseria, poi, non si capisce come abbia
potuto prendere i gravi provvedimenti nei confronti di alcuni nostri ragazzi, basandosi
esclusivamente sulla testimonianza di un pizzaiolo. Secondo me, infatti, come abbiamo
anche scritto sullo striscione ripetutamente esposto in Curva, prima si deve essere
ritenuti colpevoli in un processo e poi, eventualmente condannati e diffidati. Condannare
prima del processo è una ingiustizia.
Quali sono i vostri attuali rapporti con gli altri tifosi del Tardini?
La nota è dolente. Purtroppo, devo ammetterlo, ultimamente non cè un buon
feeling con il Centro di Coordinamento, a parte buoni rapporti con qualche tifoso storico.
Per quanto riguarda la Curva, il Gruppo trainante siamo noi dal 1977. Come si sa, però,
cè stata fra di noi una scissione che io ancora oggi ritengo assurda e sbagliata,
una scissione che mi ha visto protagonista a metà degli anni Novanta
.
Cosè accaduto, dopo tanti anni è il momento di sapere la verità.
Tutto è successo causa un maledettissimo derby perso con la Reggiana. Dopo quella
sconfitta avevamo deciso di non cantare più per la squadra. Per un po di tempo
seguimmo questa linea, finché, alla vigilia della semifinale di Coppa delle Coppe col
Benefica, la tifoseria si divise fra coloro che volevano cantare e quelli che invece
volevano proseguire nella protesta. Da quel momento iniziarono le tensioni interne al
Gruppo che culminarono durante la trasferta di Napoli, qualche giorno dopo, quando un
gruppo di dissidenti ci accusò dessere foraggiati dal Parma Calcio.
La frattura divenne incolmabile e ne seguì una scissione. Alcuni ragazzi se ne andarono e
nacque Potere Crociato che subito si contrappose al nostro Gruppo. Nei mesi successivi le
tensioni aumentarono e sfociarono addirittura in uno scontro fisico.
Mi dispiace ovviamente di tutto quello che è successo anche perché avremmo potuto
risolvere i problemi insorti senza quella spaccatura e divisione della Curva che
tuttora persiste. Noi mi sarei mai aspettato, da ragazzi che erano prima di tutto
amici, di essere tradito in questo modo. Dopo tanti anni la ferita è ancora aperta, e non
so se onestamente sarà possibile risanare questa situazione.
Finita lera Tanzi, adesso cè una nuova società che, per il rotto
della cuffia è riuscita a mantenere il Parma nel calcio che conta. Che cosa pensi della
gestione Baraldi?
I fatti parlano da soli. Baraldi con i suoi collaboratori è riuscito a fare il
miracolo. So che molta gente ancora adesso rema contro il direttore generale che invece
noi apprezziamo essendogli grati per il modo in cui ha salvato il Parma.
Il dottor Baraldi è venuto più volte nella nostra Sede a spiegarci la situazione come si
evolveva. Mentre altri erano disfattisti, dipingendoci uno scenario apocalittico, lui ci
promise che non avrebbe sfasciato la squadra e che lavorava per mantenere il Parma in
serie A. Abbiamo constatato che le promesse fatte sono state mantenute e per questo non
possiamo che ringraziare lui e i suoi dirigenti.
Hai un appello da fare alla tifoseria?
Dobbiamo stringerci con ancor più calore attorno alla squadra soprattutto in un
momento di difficoltà come questo. E troppo facile salire sul carro dei vincitori
quando le cose vanno bene. Dobbiamo essere più numerosi in trasferta. I giovani poi
devono partecipare di più alle nostre riunioni nella Sede dei BOYS.
F.C.
(Tratto da La Voce di Parma, del 13 Ottobre 2004) |