Resoconto partite

2005/06

Roma - PARMA

4 - 1  

21 - 09 - 2005

Serie A

Mercoledì pomeriggio, ore 13.00. Dovremmo essere al lavoro, al massimo in pausa pranzo, e invece no. Grazie alle politiche di chi gestisce il mondo del pallone siamo sopra il pullman dei BOYS, in procinto di partire per Roma, dove il PARMA affronterà la squadra giallorossa. Ci costa almeno una mezza giornata di permesso dal lavoro e un bel po’ di soldi, anche perché il biglietto del settore ospiti costa ben 23,00 Euro (circa 46.000 Lire). 46.000 Lire per entrare in una curva, tra l’altro lontanissima dal terreno di gioco.
Turni infrasettimanali e prezzi esosi conducono inevitabilmente ad una scarsa affluenza allo stadio. Queste scelte, promosse dai vertici del calcio, manifestano una chiara strategia che punta a disincentivare la partecipazione alle trasferte (favorendo speciali forme d’abbonamento televisivo), a scoraggiare l’affluenza dei ceti meno abbienti (favorendo quindi l’afflusso di persone più agiate, che negli stadi del futuro potranno sbizzarrirsi in acquisti d’ogni genere), e a diminuire progressivamente la presenza giovanile (perché i giovani, più portati ad aggregarsi, risultano meno gestibili). Al di là delle indubbie colpe di chi gestisce il calcio, il fatto che solo 37 persone abbiano deciso di prendere posto sul nostro pullman (e in totale: solo 40 partiranno da PARMA per seguire i Gialloblu Crociati a Roma, il nostro pullman ed una macchina del Settore..... assenti i Clubs), palesa una mancanza di spirito di sacrificio da parte di molti tifosi. Pur comprendendo le difficoltà insormontabili di alcuni, non possiamo comunque credere che solo 40 persone, tra parmigiani e parmensi, avessero possibilità di partecipare a questa trasferta. Probabilmente, in molti, hanno preferito rimanere a casa aspettando di guardarsi la partita in tv, declassandosi da tifosi a semplici spettatori.
Il pullman parte alla volta della capitale baciato da un caldo sole, che illumina lo Striscione appeso sulla vetrata posteriore del mezzo: BOYS Diffidati. Un omaggio a quei ragazzi del Gruppo che a Roma sarebbero venuti a tutti i costi, alcuni dei quali hanno addirittura presenziato alla nostra partenza. Difficile salutarli, contro natura non averli al nostro fianco. C’è sempre un po’ d’imbarazzo in questi momenti e una pacca sulla spalla è un modo per trasmettergli quell’affetto e quel rispetto che non sempre riusciamo ad esternare verbalmente.
Un paio di soste, un po’ di coda in tangenziale, e arriviamo all’Olimpico verso le 19.45.
Fuori dai cancelli notiamo i ragazzi del Settore Crociato Roma, vittime delle normative “anti-tifoso” (definite impropriamente: “anti-violenza”). Tifosi del PARMA che non potranno entrare nella curva a noi destinata, perché impossibilitati ad acquistare biglietti del settore ospiti. Hanno vessilli e sciarpe Gialloblu. Per sicurezza... saranno spediti in mezzo ai romanisti! Ci guardiamo l’un l’altro... purtroppo non possiamo fare nulla per aiutarli. Altri ragazzi romani dei BOYS sono un po’ più fortunati, avendo acquistato il biglietto a PARMA. Arrivano però allo stadio senza documenti e il padre di uno dei tre giovani deve forzatamente tornare a casa (alcuni chilometri fuori città) a prenderli. Entreranno con trenta minuti di ritardo, ma il biglietto l'hanno pagato intero.
Non solo le persone hanno problemi all’ingresso, anche gli striscioni. Viene impedito l’accesso a “BIGLIETTI NOMINATIVI: SEMPRE MENO LIBERI CITTADINI” e a “STADI PIU’ SICURI... SICURAMENTE PIU’ VUOTI”. Non si tratta di striscioni violenti, che incitano all’odio o alla discriminazione, ma i responsabili delle forze dell’ordine ritengono di poterne vietare l’accesso, in quanto: “estranei allo sport e alla partita”. Premesso che riguardano lo sport, giacché parlano di norme che interessano gli eventi sportivi, è davvero scioccante che se ne impedisca l’esposizione in un luogo pubblico, privandoci di fatto della nostra libertà d’espressione, senza neppure il supporto di qualche legge creata appositamente. Quando chi ha autorità agisce in disprezzo di quelle regole che dovrebbe far rispettare (anche quando ingiuste o sbagliate): abusa del proprio potere. E a Roma... così è stato.
Nel nostro settore appendiamo ad una vetrata “TV: DI QUESTI ORARI NON NE POSSIAMO PIU’”. Siamo pochi ma tutti motivati.
Nel secondo tempo issiamo a mano “ULTRAS LIBERI” e l’intervento delle forze dell’ordine non si fa attendere. Un nuovo abuso, probabilmente generato da qualche direttiva ufficiosa (proveniente dall’alto), indirizzata a contrastare ogni forma di protesta, anche quando perfettamente legale.
Cantiamo per novanta minuti, sventolando sempre i nostri Colori. Difficile farsi sentire all’Olimpico, ma i fischi giallorossi, che talvolta seguono i nostri cori, ci confermano il nostro buon volume.
La Sud giallorossa, dopo le prestazioni non brillanti delle ultime stagioni (almeno contro di noi), da una buona prova di tifo, sia come calore sia come colore. L’Olimpico, però, è mezzo vuoto. Un dato significativo, che testimonia come anche in una metropoli, a causa di politiche scellerate, si abbia ormai difficoltà a riempire lo stadio.
Il PARMA, in campo, si prende quattro pappine. Un PARMA sicuramente modesto, che dovrebbe tentare di sopperire ai propri limiti tecnici con l’agonismo. Quando però si lascia a casa anche la grinta, la disfatta è inevitabile. La Roma, anche se di fascia superiore alla nostra, non è sembrata irresistibile, forse anche a causa delle assenze. Qualcosa di meglio... si poteva sicuramente farlo. Sicuramente si doveva onorare la Maglia.
Arriviamo a PARMA prima dell’alba, verso le cinque di mattina, giusto in tempo per una doccia ed andare ad immergerci nella consueta routine lavorativa. Stanchi ma orgogliosi. Affaticati, con qualche soldo in meno in tasca, ma con un’esperienza in più.
RISPETTO PER NOI CHE CI SIAMO!

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