Mercoledì pomeriggio, ore
13.00. Dovremmo essere al lavoro, al massimo in pausa pranzo, e invece no. Grazie alle
politiche di chi gestisce il mondo del pallone siamo sopra il pullman dei BOYS, in
procinto di partire per Roma, dove il PARMA affronterà la squadra giallorossa. Ci costa
almeno una mezza giornata di permesso dal lavoro e un bel po di soldi, anche perché
il biglietto del settore ospiti costa ben 23,00 Euro (circa 46.000 Lire). 46.000 Lire per
entrare in una curva, tra laltro lontanissima dal terreno di gioco.
Turni infrasettimanali e prezzi esosi conducono inevitabilmente ad una scarsa affluenza
allo stadio. Queste scelte, promosse dai vertici del calcio, manifestano una chiara
strategia che punta a disincentivare la partecipazione alle trasferte (favorendo speciali
forme dabbonamento televisivo), a scoraggiare laffluenza dei ceti meno
abbienti (favorendo quindi lafflusso di persone più agiate, che negli stadi del
futuro potranno sbizzarrirsi in acquisti dogni genere), e a diminuire
progressivamente la presenza giovanile (perché i giovani, più portati ad aggregarsi,
risultano meno gestibili). Al di là delle indubbie colpe di chi gestisce il calcio, il
fatto che solo 37 persone abbiano deciso di prendere posto sul nostro pullman (e in
totale: solo 40 partiranno da PARMA per seguire i Gialloblu Crociati a Roma, il nostro
pullman ed una macchina del Settore..... assenti i Clubs), palesa una mancanza di spirito
di sacrificio da parte di molti tifosi. Pur comprendendo le difficoltà insormontabili di
alcuni, non possiamo comunque credere che solo 40 persone, tra parmigiani e parmensi,
avessero possibilità di partecipare a questa trasferta. Probabilmente, in molti, hanno
preferito rimanere a casa aspettando di guardarsi la partita in tv, declassandosi da
tifosi a semplici spettatori.
Il pullman parte
alla volta della capitale baciato da un caldo sole, che illumina lo Striscione appeso
sulla vetrata posteriore del mezzo: BOYS Diffidati. Un omaggio a quei ragazzi del Gruppo
che a Roma sarebbero venuti a tutti i costi, alcuni dei quali hanno addirittura
presenziato alla nostra partenza. Difficile salutarli, contro natura non averli al nostro
fianco. Cè sempre un po dimbarazzo in questi momenti e una pacca sulla
spalla è un modo per trasmettergli quellaffetto e quel rispetto che non sempre
riusciamo ad esternare verbalmente.
Un paio di soste, un po di coda in tangenziale, e arriviamo allOlimpico verso
le 19.45.
Fuori dai cancelli notiamo i ragazzi del Settore Crociato Roma, vittime delle normative
anti-tifoso (definite impropriamente: anti-violenza). Tifosi del
PARMA che non potranno entrare nella curva a noi destinata, perché impossibilitati ad
acquistare biglietti del settore ospiti. Hanno vessilli e sciarpe Gialloblu. Per
sicurezza... saranno spediti in mezzo ai romanisti! Ci guardiamo lun laltro... purtroppo
non possiamo fare nulla per aiutarli. Altri ragazzi romani dei BOYS sono un po più
fortunati, avendo acquistato il biglietto a PARMA. Arrivano però allo stadio senza
documenti e il padre di uno dei tre giovani deve forzatamente tornare a casa (alcuni
chilometri fuori città) a prenderli. Entreranno con trenta minuti di ritardo, ma il
biglietto l'hanno pagato intero.
Non solo le persone hanno problemi allingresso, anche gli striscioni. Viene impedito
laccesso a BIGLIETTI NOMINATIVI: SEMPRE MENO LIBERI CITTADINI e a
STADI PIU SICURI... SICURAMENTE PIU VUOTI. Non si tratta di
striscioni violenti, che incitano allodio o alla discriminazione, ma i responsabili
delle forze dellordine ritengono di poterne vietare laccesso, in quanto:
estranei allo sport e alla partita. Premesso che riguardano lo sport, giacché
parlano di norme che interessano gli eventi sportivi, è davvero scioccante che se ne
impedisca lesposizione in un luogo pubblico, privandoci di fatto della nostra
libertà despressione, senza neppure il supporto di qualche legge creata
appositamente. Quando chi ha autorità agisce in disprezzo di quelle regole che dovrebbe
far rispettare (anche quando ingiuste o sbagliate): abusa del proprio potere. E a Roma...
così è stato.
Nel nostro settore appendiamo ad una vetrata TV: DI QUESTI ORARI NON NE POSSIAMO
PIU. Siamo pochi ma tutti motivati.
Nel secondo tempo
issiamo a mano ULTRAS LIBERI e lintervento delle forze dellordine
non si fa attendere. Un nuovo abuso, probabilmente generato da qualche direttiva ufficiosa
(proveniente dallalto), indirizzata a contrastare ogni forma di protesta, anche
quando perfettamente legale.
Cantiamo per novanta minuti, sventolando sempre i nostri Colori. Difficile farsi sentire
allOlimpico, ma i fischi giallorossi, che talvolta seguono i nostri cori, ci
confermano il nostro buon volume.
La Sud giallorossa, dopo le prestazioni non brillanti delle ultime stagioni (almeno contro
di noi), da una buona prova di tifo, sia come calore sia come colore. LOlimpico,
però, è mezzo vuoto. Un dato significativo, che testimonia come anche in una metropoli,
a causa di politiche scellerate, si abbia ormai difficoltà a riempire lo stadio.
Il PARMA, in campo, si prende quattro pappine. Un PARMA sicuramente modesto, che dovrebbe
tentare di sopperire ai propri limiti tecnici con lagonismo. Quando però si lascia
a casa anche la grinta, la disfatta è inevitabile. La Roma, anche se di fascia superiore
alla nostra, non è sembrata irresistibile, forse anche a causa delle assenze. Qualcosa di
meglio... si poteva sicuramente farlo. Sicuramente si doveva onorare la Maglia.
Arriviamo a PARMA prima dellalba, verso le cinque di mattina, giusto in tempo per
una doccia ed andare ad immergerci nella consueta routine lavorativa. Stanchi ma
orgogliosi. Affaticati, con qualche soldo in meno in tasca, ma con unesperienza in
più.
RISPETTO PER NOI CHE CI SIAMO!

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