Ulteriore turno
infrasettimanale di campionato e questa volta il PARMA è di scena a Torino contro la
capolista Juventus, una partita difficilissima se non impossibile, almeno sulla carta.
In prevendita noi BOYS abbiamo venduto quasi settanta biglietti, riempiendo un pullman, un
pullmino da nove posti e qualche macchina, praticamente quasi tutti ragazzi del Gruppo, in
media con le nostre presenze stagionali. Purtroppo, come troppe volte questanno,
mancano molte facce della Curva che gli altri anni ci seguivano in trasferta.
Il viaggio scorre tranquillo fino al casello di Torino dove ad attenderci cè un
intero squadrone di polizia. Un dispiegamento di forze imponente, nonostante il nostro
numero modesto. La sosta si protrae per lungo tempo, veniamo fatti scendere dal pullman,
perquisiti, filmati (da addirittura due telecamere!) e anche il mezzo è setacciato
minuziosamente. Dopo tutto questo, veniamo finalmente condotti al Delle Alpi sotto la
scorta della polizia che, in tangenziale, ci impone una velocità molto ridotta. Arriviamo
così allo stadio che la partita sta per cominciare. Giunti nel parcheggio del settore
ospiti, da questanno circondato da una nuova barriera di cemento più rete
metallica, va in scena il secondo atto della speciale perquisizione a cui ci
sottopongono i poliziotti e il personale della sicurezza dello stadio. Ci impongo
dentrare con biglietto e documento alla mano ma la cosa si rivela subito una
buffonata; perché sui biglietti non sono stampati i nostri nomi che, in base alla legge
Pisanu, dovrebbero combaciare con i documenti. Invece di prendersela con noi dovrebbero
lamentarsi con la società Juventus F.C. che, come tutte le altre, non si è ancora
adeguata a questo cazzo di decreto, nonostante la proroga concessa sia scaduta proprio in
questi giorni. Alle società il governo ha dato altri sei mesi per mettersi a norma,
mentre gli ULTRAS, decreto o no, continuano a prendersi tre anni (se non cinque) di
diffida.
A causa di tutte queste perdite di tempo entriamo allo stadio che la partita è già
cominciata, ci sistemiamo come sempre nellanello di mezzo, posizioniamo i nostri
Striscioni e cominciamo a sventolare le nostre Bandiere con tanta voglia di fare un buon
tifo.
Nel settore saremo circa in 130, pochi ma tutti molto carichi e il tifo che facciamo è
molto buono. Nonostante lesiguo numero riusciamo spesso a farci sentire, spronati
dalla squadra che lotta riuscendo a tener testa alla Juve.
Il resto dello stadio è una vera tristezza. A parte la curva Scirea, covo del tifo
bianconero, il cui anello centrale è piuttosto pieno, tutti gli altri settori sono
semideserti, compresa la curva Nord di fianco a noi. Questo è il risultato di queste
assurde partite serali, che non invogliano la gente ad andare allo stadio, e di tutti quei
provvedimenti, che possiamo definire calcio moderno, che stanno
progressivamente svuotando gli stadi.
Nella curva di
casa, nel settore del Nucleo 1985, compare uno striscione a noi indirizzato, BOYS:
al telefono ci dai la caccia, ma non si vede la tua faccia, fantasticando su
improbabili appuntamenti telefonici che noi avremmo dato ai gobbi per la partita
dandata. Innanzitutto non è nel nostro stile dare appuntamenti telefonici per
scontrarci. A parte questo, avrebbero dovuto quantomeno fare una ricerca più approfondita
invece di credere alla prima telefonata anonima di chicchessia, e infine: noi non avevamo
nulla da dimostrargli, visto che le nostre facce le hanno già viste da vicino il 6
gennaio scorso, sullerba del Tardini, e siamo certi che... se le ricorderanno per un
bel pezzo.
Il tifo di casa non è entusiasmante, i bianconeri non si sentono quasi mai. Il settore
più vivo è quello centrale, occupato dai Drughi, dagli Arditi e dai Viking, che però
non riescono ad avere un forte impatto sul resto della curva e di cori potenti se ne
sentono davvero pochi.
Intanto il PARMA gioca, passa in vantaggio, salvo poi farsi rimontare in chiusura di primo
tempo. I parmigiani ci credono e limpatto visivo che offre il settore ospiti è
davvero ottimo, con un continuo sventolare di bandiere.
Larbitraggio
è piuttosto corretto, almeno fin verso la mezzora del secondo tempo. Poi, quando tutti
hanno ormai maturato la convinzione che la Juve non riuscirà ad ottenere i tre punti,
almeno con le sue sole forze, larbitro Palanca si schiera apertamente con i
bianconeri. Gli regala una punizione dal limite, gli concede un rigore inesistente, che
Del Piero spedisce sulla traversa, poi, proprio allo scadere, ci nega un rigore nettissimo
su Corradi. Come accade spesso da queste parti, come abbiamo spesso provato sulla nostra
pelle, larbitro è il loro dodicesimo uomo.
Così finisce 1-1, un punto comunque doro, sicuramente insperato alla vigilia e per
questo ancor più bello, festeggiato con la squadra che, a fine gara, si spinge verso il
nostro settore.
Il merito di questo pareggio è anche nostro, per tutto il tifo nei novanta minuti, per la
grinta e la convinzione messa sugli spalti, senza mai mollare.
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