E un freddo
mercoledì invernale e nelle prime ore del pomeriggio ci troviamo in Sede. Questa sera il
PARMA giocherà contro il Cagliari; seconda partita di questo campionato, dopo quella con
il Messina, programmata in un giorno infrasettimanale.
Quando mancano poche ore allinizio della partita ci dirigiamo verso lo stadio.
Appena arrivati notiamo che non cè molta gente e la cosa non ci stupisce. Quando si
disputano partite in giorni lavorativi, alle otto e trenta duna sera di Dicembre e
nel nord Italia, il tifoso comune preferisce rimanere a casa, magari per guardarla su Sky.
Questo è quello che vogliono i vertici del calcio italiano. Contro questa politica, che
penalizza Ultras e tifosi, che fa allontanare la gente dallo stadio, esponiamo in campo lo
striscione: "TV DI QUESTI ORARI NON NE POSSIAMO PIU`".
Prendiamo posto sugli spalti con un po di ritardo rispetto al solito. Il motivo è
semplice: oggi non dobbiamo tenere alzato alcun striscione. Così, all'entrata in campo
delle squadre, mani al cielo e bandiere al vento, siamo pronti a sostenere la nostra
compagine, in un incontro importantissimo per continuare a sperare nella salvezza.
La gente continua
ad arrivare fin verso le 21 e la Nord, alla fine, è discretamente popolata. Purtroppo
però, come troppo spesso accade, il popolo Gialloblu Crociato sostiene la squadra solo a
tratti, alternando a momenti di buon tifo (in cui si palesa il potenziale della Curva)
situazioni alquanto imbarazzanti, con a malapena cento persone (nonostante il vantaggio di
uno a zero) che continuano incessantemente a cantare e battere le mani.
La partita finisce col risultato di uno a zero e ci regala tre punti di fondamentale
importanza per la classifica.
I giocatori, evidentemente infastiditi per quanto accaduto a Siena, hanno preferito
festeggiare a centrocampo e non sotto la Nord, dirigendosi, subito dopo, negli spogliatoi.
A Siena, dopo aver cantato per novanta minuti, dopo aver assistito allennesima prova
incolore (che ha indignato e fatto arrabbiare tutta la tifoseria presente), dopo aver
raggiunto un pareggio a tempo scaduto e conquistato lultimo posto in
classifica (...), non abbiamo ritenuto di dover tributare particolari onori alla squadra.
Così, a fine partita, una maglia lanciata al nostro indirizzo è stata immediatamente
restituita al mittente (che va inteso come la squadra nel suo insieme e non nel singolo giocatore).
I tifosi ospiti,
arrivati dal capoluogo sardo, erano circa una trentina. Hanno preso posto nel settore
ospiti qualche minuto dopo l'inizio dell'incontro e si sono raggruppati dietro lo
striscione Sconvolts. In sud, ma non insieme a loro, erano presenti anche altri tifosi
cagliaritani, residenti nel nord Italia.
Anche oggi, come avevamo già notato nel primo incontro di campionato contro il Palermo, i
tifosi rossoblu erano divisi tra settore ospiti (occupato da coloro che hanno acquistato
il biglietto a Cagliari) e Curva sud (dove hanno preso posto i tifosi cagliaritani che
hanno acquistato il biglietto a PARMA).
Gli Sconvolts hanno sorretto a mano il loro striscione per tutto l'incontro e hanno tifato
con una certa costanza. Meritevoli, ancora una volta, per aver percorso centinaia di
chilometri al fine di sostenere la loro squadra ovunque essa giochi.
Anche oggi, come sempre, non sono mancati i cori per i nostri amici diffidati. Quei
ragazzi che, a causa di leggi anticostituzionali, sono stati condannati senza alcun
processo.
Diffidati liberi!!
CON IL PARMA, NEL BENE E NEL MALE!!

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