04 - 12 - 2005
Serie A
Mentre si odono voci poco rassicuranti sul mancato acquisto della società, con lo spettro del fallimento effettivo e la possibilità che questo sia l'ultimo anno di serie A, in 25 partiamo per la Calabria dove si giocherà un'importante sfida salvezza. Qualche defezione nel finale e la scarsa partecipazione della Curva fanno si che solo pochi Crociati saranno presenti al Granillo. Lo scoramento è notevole, ma la scarsità del numero ci compatta ulteriormente e ci stimola a tirare fuori tutto ciò che abbiamo.
Scegliamo il treno. Viaggio praticamente senza scorta e senza problemi, con la solita travolgente atmosfera contagiosa che, nelle trasferte al Sud, ci accompagna sempre. L'arrivo sullo Stretto è accompagnato da un bel sole, una temperatura che ci fa venir voglia di fare un salto al mare ma appena giunti in stazione siamo subito intercettati. Morale: un paio d'ore nel piazzale della stazione, fino a quando, in autobus, ci dirigiamo verso lo stadio. Varie trattative coi tutori dell'ordine per far entrare o non far entrare le bottiglie d'acqua e di birra (senza i relativi tappi, ovviamente...), discussione d'almeno un quarto d'ora con batti e ribatti degni di un incontro di scacchi: regole ferree da una parte, allegria, trucchetti, richieste, spiegazioni più o meno veritiere dall'altra. Ci aspettiamo una perquisizione meticolosa ma invece è nella norma. Entriamo al Granillo col sole in faccia e ci rendiamo conto di come certe disposizioni siano senza senso. Siamo letteralmente avvolti da una rete cubitale su tutti i lati, anche in alto, quindi non si capisce come potremmo lanciare oggetti, anche avendoli introdotti... misteri delle disposizioni. La visibilità è ovviamente pessima. Decidiamo di sistemarci appena sotto la metà del settore, agganciando Striscione e stendardi.
Prima della partita ci saluta Peroglio Longhin, con parole così banali che ve le risparmiamo. Meglio sarebbe stato un rispettoso silenzio, di fronte a chi s'è fatto così tanti chilometri.
La partita inizia con 5 minuti di ritardo. La prima cosa che notiamo è che lo stadio non è proprio pieno, come invece avevamo sempre visto da queste parti. La curva di casa presenta numerosi vuoti. Se anche in città appassionate come Reggio Calabria la diminuzione degli spettatori è sensibile, significa che qualcosa, davvero, non sta funzionando.
La curva reggina intona l'inno della squadra, accende diverse torce (poche le bandiere). Noi cerchiamo di farci sentire. Ovviamente in 25 è difficile, il tifo nasce spontaneo, lanciato da chi prende l'iniziativa e seguito dagli altri.
Il gol subìto (poi pareggiato da quello di Cardone) e il nuovo vantaggio reggino non ci abbattono. Alziamo il volume e riusciamo a farci sentire sempre di più. Canzoni per i diffidati, per la squadra, per chi non c'è più, per la bandiera e per la città.
La domenica calabra offre l'ennesimo risultato negativo, una prestazione migliore rispetto agli scempi visti in passato, ma nella consapevolezza che sarà durissimo salvarsi. La consapevolezza, anche, che è importante esserci sempre e comunque, magari in numeri più significativi.
La curva amaranto, seppur non gremita, canta costantemente e si fa sentire più volte nel corso della gara, le canzoni sono vissute ed eseguite da tutta la parte centrale.
Ad inizio partita un grande striscione per Angela capeggia a metà curva. Sulla sinistra si nota la Nuova Guardia con stendardi e bandiere. Un buon tifo, diretto dai Boys nella parte centrale e supportato dagli altri (Ultras Gebbione, CUCN), con diversi riferimenti ai messinesi (in vista dei prossimi incontri). Tra noi e loro, comunque, nessuna offesa. Ognuno pensa ai propri Colori.
La partita finisce con la luce artificiale dei riflettori che illumina questa tiepida serata. Il ritorno in stazione è tranquillo e dopo esserci rifocillati partiamo verso casa. Occhi aperti a Lamezia per la possibile presenza dei Catanzaresi diretti a Bergamo (non si sa mai...), il viaggio scorre tranquillo e assonnato tra nuove canzoni e racconti Ultras, di vita vissuta, grazie a chi ha più esperienza e condivide vicende e fatti che solo in queste occasioni si riescono ad assaporare appieno.
Un'altra trasferta al seguito del PARMA per essere vicini e presenti, per l'onore di PARMA, dei BOYS, dei Diffidati. Questo ci resta, questo nessuna sconfitta lo potrà cancellare o sminuire. "Essere unici per andare oltre", mai frase fu più azzeccata e sensata. Oggi vorremmo che la nostra passione diventi anche questo, specie per il campionato in corso; perché, di fronte ad un futuro nebuloso ed oscuro, è ancora più importante far sentire che a retrocedere o a sparire non saranno 25 persone ma un'intera tifoseria. Non ci spaventa il futuro, perché dando ognuno il proprio contributo, allo stadio e in settimana, si costruisce qualcosa d'importante, si gettano le basi per i periodi difficili in cui non è la prestazione della squadra a farci spostare, ma solo la voglia di esserci e d'andare oltre tutte le difficoltà. FORZA RAGAZZI, FORZA RAGAZZI, stavolta rivolto non alla squadra... ma a tutta la Curva Nord.
SIAM TIFOSI CON TROMBE E BANDIERE, ACCOMPAGNAMO LA SQUADRA DEL CUORE!